02 Gennaio 2015, 08:21
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CATANIA – AGGIORNAMENTI
Si potrebbero allungare i tempi per il deposito della decisione del Tribunale del riesame di Catania sulla richiesta di scarcerazione presentata dal legale di Veronica Panarello, la 26enne accusata di avere ucciso il figlio Loris, di 8 anni. Tecnicamente per la notifica del provvedimento i giudici hanno tempo fino alla mezzanotte di oggi, ma ieri la previsione di fonti giudiziarie e legali era che sarebbe avvenuta entro le 14, orario di chiusura della segreteria del Tribunale. L’ordinanza, al momento, però, non risulta ancora consegnata. Ma un cancelliere, in caso di necessità, potrebbe tornare nel pomeriggio o in serata per permettere la notifica alle parti della decisione del collegio. Il Tribunale del riesame, che deve decidere sull’esistenza delle esigenze cautelari, potrebbe anche limitarsi a depositare il dispositivo dell’ordinanza, rinviando a altra data quello delle motivazioni. Il collegio, presieduto da Maria Grazia Vagliasindi, giudici a latere Pietro Currò e Aurora Russo, può convalidare l’ordinanza di custodia cautelare e decidere di lasciare in carcere Veronica Panarello o, anche se non richiesto dalla difesa, disporre una detenzione meno afflittiva come gli arresti domiciliari; o, infine, annullare la decisione del Gip di Ragusa, Claudio Maggioni, e ordinare la scarcerazione della donna.
Il legale di Veronica Panarello, Francesco Villardita, spiega a LiveSicilia che la decisione sarà comunicata entro oggi. Palazzo di giustizia a Catania è affollato di cronisti.
C’è attesa al Palazzo di Giustizia di Catania per la decisione del Tribunale del riesame sulla richiesta di scarcerazione presentata dal legale di Veronica Panarello, la 26enne accusata di avere ucciso il figlio Loris, di 8 anni. L’ordinanza sarà depositata in segreteria prima della chiusura dell’ufficio, previsto alle 14. La difesa della donna, con l’avvocato Francesco Villardita, ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza cautelare del Gip di Ragusa, la Procura Iblea la sua conferma.
La diretta di ieri
Camera di consiglio immediata e decisione attesa entro le 12 di oggi. Resta riunito per deliberare, dopo due ‘udienze fiume’, la prima di 12 ore il 31 dicembre e la seconda di quasi sei ore ieri, il Tribunale del riesame di Catania che deve decidere sulla richiesta di scarcerazione presentata dal legale di Veronica Panarello, la 26enne accusata di avere ucciso, il 29 novembre scorso a Santa Croce Camerina, il figlio Loris di 8 anni. Lo scontro in aula tra accusa e difesa è stato intenso e lungo.
La Procura di Ragusa ha confermato la sua ricostruzione basata anche sui filmati delle 41 telecamere di sistemi di sorveglianza presenti nel paese del Ragusano che, hanno ribadito i pm, “dimostrano senza dubbio che quel giorno la mamma non ha accompagnato il figlio a scuola”, che “non ha seguito lo stesso percorso dei giorni precedenti” e per “due volte passa velocemente davanti alla strada del Mulino Vecchio, dove sei ore dopo è trovato il corpo del bambino, dicendo che lo fa per gettare la spazzatura, con tanti cassonetti vicino casa…”.
Lei ha sempre negato, anche davanti ai video, sia al Gip di Ragusa, che ne ha ordinato l’arresto, che ai giudici del Tribunale del riesame di Catania. Presente in aula, Veronica Panarello ha ribadito la sua innocenza. E anche ieri ha avuto un cedimento davanti alle immagini proiettate in aula del figlio morto: si è messa a piangere. I giudici hanno sospeso per circa un quarto d’ora l’udienza, che è poi ripresa regolarmente. Ed è ripresa con uno scontro tra le due tesi antitetiche. La difesa, con l’avvocato Francesco Villardita, ha “contestato tutti i punti dell’ordinanza con memorie e consulenze” perché, ha spiegato il legale, ci sono “diverse criticità”. E tra queste, ha sostenuto, “il protocollo per stabilire l’orario della morte di Loris e la relazione preliminare dell’autopsia”.
Secondo una perizia di un consulente del penalista, infatti, il decesso del bambino sarebbe avvenuto non tra le 9 e le 10 del mattino, come sostiene l’accusa, ma diverse ore dopo, scagionando quindi la mamma che era a Donnafugata a seguire un corso e poi a scuola a prendere Loris. Una tesi che è stata contestata con fermezza dalla Procura, che sostiene le perizie eseguite da due medici legali, uno dei quali un esperto del settore della polizia scientifica di Roma.
Per il procuratore di Ragusa, Carmelo Petralia, e il sostituto Marco Rota, “tutti gli indizi sono univoci e portano a Veronica Panarello”. Comprese le fascette di plastica con le quali sarebbe stato strangolato Loris, compatibili con quelle che la donna ha consegnato due giorni dopo l’uccisione a due maestre del piccolo che erano andate a trovarla a casa. Ma il legale ha ribattuto che “ci sono testimoni le cui dichiarazioni sono state analizzate approfonditamente rilevando incongruità rispetto alla tesi dell’accusa”. L’avvocato Villardita ha spiegato che “non ci sono indagini della difesa”, ma la “rilettura di alcune dichiarazioni” già agli atti dell’inchiesta e valutate dalla Procura.
Tra queste quelle di una donna che subito dopo la scomparsa disse di avere visto Loris e di averci parlato, intorno alle 9.30, vicino a una fontana del paese. Ma risentita dagli investigatori successivamente avrebbe precisato di non essere certa del giorno. Come ha fatto l’agente di polizia municipale, una donna, che aveva detto di avere visto Loris dirigersi a scuola.
A conclusione dell’udienza le posizioni di accusa e difesa sono rimaste “ferme e opposte” tra loro, come ha confermato l’avvocato Villardita. Distanti restano ancora i contatti tra Veronica e la sua famiglia. Il marito non è andato a trovarla, come lei aveva sperato e chiesto. Vicino le sono rimasti la zia materna, Antonella Stival, che chiede “l’esame del Dna di tutti quelli che conoscevano Loris” per scagionarla, e suo padre Francesco Panarello, che ha ricevuto una mail di minacce e offese per lui e la figlia, annunciando la presentazione di una denuncia alla polizia postale di Catania.
LA DIRETTA DI VENERDI’ 2 GENNAIO
18,29. Smobilitazione in sala stampa al palazzo di giustizia di Catania. La sensazione prevalente è che la decisione sia destinata a slittare a domani.
16:49 La prozia del piccolo Loris, il bimbo ucciso il 29 novembre scorso a Santa Croce Camerina, Antonella Stival che ha atteso la fine dell’udienza del Tribunale di Riesame nel Palazzo di Giustizia di Catania si augura per il suo compleanno, che ricorre proprio oggi, i regali più belli. Scrive sulla sua pagina di Facebook: “Grazie a tutti per gli innumerevoli meravigliosi messaggi d’auguri per il mio compleanno. Oggi é una giornata importante, spero si concluda nel migliore dei modi. Aspetto i miei regali più belli, la scarcerazione di Veronica e l’arresto del colpevole/i (chiunque sia stato). Il mio pensiero é sempre a te nostro caro angioletto Lorys”. Antonella Stival, sorella del nonno di Loris, si è detta sempre convinta dell’innocenza di Veronica Panarello e durante le udienze a Catania è stata sempre a fianco del padre della nipote acquisita, Francesco.
16:00 “Così come ho già detto chiedo che venga fatto un prelievo del Dna non soltanto alla famiglia, ma a tutti coloro che conoscevamo Loris. Il vero colpevole che si costituisca o che venga individuato dalla Procura”. Lo ha detto Antonella Stival, la zia acquisita di Veronica Panarello, a conclusione dell’udienza del Tribunale del riesame di Catania. La donna è rimasta fuori dall’aula, così come il padre di Veronica, Francesco Panarello, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni ai cronisti presenti.
15.53 Sono entrati in camera di consiglio i giudici che devono decidere sulla scarcerazione di Veronica Panarello. Conto alla rovescia per la decisione, che potrebbe arrivare in giornata. “Ognuno è rimasto sulle proprie posizioni ha detto il legale della donna, l’avvocato Francesco Villardita – saranno i giudici in piena serenità a decidere”.
13:50 Ha pianto in aula Veronica Panarello quando, durante l’udienza davanti al Tribunale del riesame di Catania, è stata proiettata l’immagine del figlio Loris Stival. C’è stata una breve interruzione e poi l’udienza è ripresa.
12,30. E’ cominciata con l’intervento del sostituto procuratore di Ragusa, Marco Rota, la seconda parte dell’udienza davanti al Tribunale del riesame di Catania che dovrà decidere sull’istanza di scarcerazione presentata dal legale di Veronica Panarello, la 26enne accusata di avere ucciso il figlio Loris di 8 anni, il 29 novembre scorso, a Santa Croce Camerina. La donna è presente in aula. L’udienza sarà conclusa dall’intervento dell’avvocato difensore, Francesco Villardita. Successivamente il collegio si ritirerà in camera di consiglio. La decisione è attesa entro domani.
11,09. “Ci sono testimoni le cui dichiarazioni sono state analizzate rilevando incongruità rispetto alla tesi dell’accusa”. Lo afferma l’avvocato Francesco Villardita illustrando, prima dell’ingresso nell’aula del Tribunale del riesame di Catania, alcune delle tesi della difesa di Veronica Panarello, la 26enne accusata di avere strangolato, il 29 novembre scorso, con delle fascette stringicavo di plastica, il figlio Loris Stival di 8 anni a Santa Croce Camerina, nel Rausano. L’udienza, che sta per riprendere, è il proseguo di quella per decidere sull’ordinanza di arresto della donna che il 31 dicembre scorso è stata interrotta dopo 12 ore di interventi. Secondo il legale, il collegio di difesa avrebbe compiuto un lavoro di approfondimento ulteriore “esaltando quello testimonianze che potrebbero apparire in un primo momento non utili, ma che a noi sono sembrano invece molto utili”, come quella di un “teste che dice di avere visto una persona somigliante al bambino”. L’avvocato fa verosimilmente riferimento alla testimonianza di una donna che subito dopo la scomparsa disse di avere visto Loris e di averci parlato, intorno alle 09.30, vicino a una fontana del paese. Ma risentita dagli investigatori successivamente avrebbe precisato di non essere certa del giorno. Un’altra testimonianza sarebbe quella di una vicina di casa che ha visto Veronica Panarello stendere i panni intorno alle 9, facendo così scendere di alcuni minuti il tempo in cui la mamma sarebbe rimasta sola con il figlio all’interno dell’appartamento. “Sono atti che sono già nel fascicolo – precisa l’avvocato Villardita – non sono indagini difensive ma degli investigatori, e noi gli diamo un altra lettura”. Il legale ribadisce di “avere fiducia nella giustizia, e speranza per un esito positivo” da parte del Tribunale del riesame di Catania.
10,07. E’ giunta nel palazzo di giustizia di Catania Veronica Panarello, in carcere ad Agrigento con l’accusa di aver ucciso il figlio di otto anni a Santa Croce Camerina (Ragusa) e di averne occultato il cadavere. La donna, scesa da un blindato, stamani presenzierà all’udienza del Tribunale della libertà che deve decidere in merito all’istanza di scarcerazione presentata dal suo legale. L’inizio dell’udienza è fissato per le 10.30.
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02 Gennaio 2015, 08:21