03 Dicembre 2024, 20:55
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RAGUSA – “Da parte di Versalis non c’è un disimpegno ma una chiara volontà di riconversione produttiva della chimica di base, passando da un settore che ha accumulato perdite di 3 miliardi negli ultimi 5 anni a settori in significativa espansione che potrebbero rappresentare uno sviluppo significativo sia sul piano industriale sia per quanto riguarda l’impegno ambientale”.
Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante il tavolo di confronto su Versalis, società chimica del gruppo Eni, ricordando che l’impegno del ministero, nell’affrontare le crisi industriali, è quello di preservare siti produttivi e livelli occupazionali.
Alla riunione, presieduta dal ministro Urso, hanno partecipato anche i rappresentanti delle Regioni Puglia e Sicilia, le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali. Durante l’incontro l’azienda ha illustrato il Piano di trasformazione e rilancio, anche in ottica di decarbonizzazione, del business della chimica.
Nello specifico, Eni prevede circa 2 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 5 anni e un taglio in termini di emissioni di circa 1 milione di tonnellate di Co2. Assicurato il mantenimento degli attuali livelli occupazionali senza il ricorso ad alcun ammortizzatore sociale con prospettiva di incremento a fronte di sviluppo di ulteriori sinergie.
Garantita la riqualificazione e lo sviluppo delle competenze a supporto del processo di trasformazione attraverso percorsi formativi trasversali e specialistici per i lavoratori degli stabilimenti.
Durante la riunione, inoltre, il ministro ha chiesto all’azienda chiarimenti sulla certezza degli investimenti, sul crono programma e sull’eventuale impatto per l’indotto.
Urso ha infine ricordato che il 5 dicembre si terrà al Mimit il tavolo di settore della Chimica che “per svolgersi con maggiore consapevolezza, ha bisogno della certezza che il depuratore di Priolo possa essere ancora utilizzato dalle imprese che stanno portando avanti gli impegni per il rispetto delle regole ambientali”.
A conclusione dell’incontro è stato stabilito che partiranno due tavoli tecnici, uno per ogni regione interessata, e successivamente una nuova riunione su Versalis per giungere, nel mese di gennaio, a un documento condiviso sul percorso di riconversione che dia certezze in merito a investimenti, cronoprogramma, iter autorizzativi e impatto sull’indotto.
“Un incontro deludente – commenta il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino – in cui Eni ha fatto dichiarazioni di intenti senza contenuti precisi al di là della conferma della data del 31 dicembre per la chiusura dello stabilimento di Ragusa”.
“Ma quello che è grave è il fatto – aggiunge – che non sia intervenuto nessuno per conto della Regione siciliana, nonostante le ripetute sollecitazioni del ministro e mentre si prospetta la perdita di migliaia di posti di lavoro”.
“È stata annunciata – continua il segretario della Cgil – una inaccettabile politica dei due tempi: oggi si chiude, domani si vede. Per Priolo non è stato detto nulla di concreto e di coerente con la transizione ecologica e con il tessuto produttivo su cui il piano va a incidere, quali investimenti si intendano per la salvaguardia anche dell’indotto. Nulla anche su Ragusa”.
“Ci è apparso – conclude – come un prendere tempo, a fronte del quale il distacco del governo nazionale e la mancanza di un decisa reazione da parte del governo regionale lasciano senza parole”
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03 Dicembre 2024, 20:55