05 Maggio 2013, 06:15
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PALERMO – Controlli stringenti sul consumo di alcool e sugli orari della musica, ma soprattutto la tutela di un certo grado di vivibilità per residenti e turisti degli alberghi, in particolare quelli del centro storico, che protestano per il frastuono che si protrae fino alle prime ore del mattino.
Sono questi i principi alla base della nuova ordinanza sulla movida palermitana che l’assessore comunale alle Attività Produttive Marco Di Marco emanerà nei prossimi giorni. L’ordinanza modificherà in parte quella che fu in vigore dal 27 agosto al 30 settembre dell’anno scorso, a firma degli assessori al Territorio, Agata Bazzi, e alla Vivibilità, Giuseppe Barbera. E si tratta solo di un assaggio di un regolamento generale sulla movida che entro la prossima settimana dovrebbe arrivare in Consiglio comunale per l’approvazione definitiva. Ma sul regolamento, che è ancora in fase di elaborazione, l’assessore non ha voluto per il momento sbilanciarsi.
Nell’attesa verrà recuperato, e diverrà pienamente esecutivo, l’esperimento temporaneo dell’anno scorso, quando l’ordinanza arrivò, di fatto, sul finire dell’estate, il periodo dell’anno in cui si fa più impellente la necessità di disciplinare il traffico orbitante attorno ai locali notturni. Nel 2012 “la disciplina dell’attività di intrattenimento musicale negli spazi esterni” sanciva lo stop alla musica entro l’una nei locali del centro ed entro le due nei lidi balneari (Bandita, Romagnolo, Foro Italico, Acquasanta, Vergine Maria, Arenella, Addaura, Mondello, Sferracavallo). “Da quel che abbiamo visto – commenta il presidente della Confartigianato Imprese Palermo, Nunzio Reina – la nuova ordinanza dovrebbe ricalcare quella dello scorso anno. La Confartigianato ritiene che vada ripristinato un rapporto di fiducia tra i residenti e i commercianti della movida. La città ha bisogno della movida, ma gli esercenti devono offrire questo servizio con criterio, seguendo doveri e responsabilità. Oltre alla possibilità di lavorare bisogna tutelare il diritto delle persone al riposo e alla quiete. Devo dire che per adesso il regolamento va in questa direzione. Abbiamo già avuto per le mani una prima bozza e abbiamo dato i nostri suggerimenti”.
A queste prescrizioni dovrebbero aggiungersi “un orario limite per la vendita di alcool – continua Reina –, l’obbligo di differenziare il vetro delle bottiglie, con la collaborazione del Comune, e quello di lasciare pulito lo spazio esterno occupato”. Inoltre l’anno scorso per i trasgressori erano previste sanzioni dai 25 ai 500 euro. “Su questo il dirigente comunale addetto e la Polizia Municipale stanno facendo delle verifiche – dice Di Marco – per capire se è il caso di modificare queste sanzioni”.
Lunedì il Consiglio comunale si riunirà per votare l’ormai ‘famosa’ proroga sui gazebo. Prima della seduta il presidente Salvatore Orlando riceverà una rappresentanza di residenti del centro storico, che avranno così un’occasione per portare avanti la loro causa fin dentro Sala delle Lapidi. Dopo il voto sui gazebo prenderà il via la discussione sull’ordinanza. Il consigliere Rosario Filoramo, componente della commissione Urbanistica, chiede innanzitutto che “si facciano accertamenti sulle autorizzazioni ai locali e sulle concessioni di suolo pubblico. Ci sono venditori che si sono inventati un locale dentro un garage di quattro metri quadrati e poi occupano con tavolini e ombrelloni cento metri quadrati di pubblica via. E nessuno controlla. Tutto questo ha ovvie implicazioni, creando assembramenti di persone e trasformando le strade in enormi vespasiani, perché possibilmente in alcuni locali manca il servizio igienico e la gente urina per strada”.
“La notte dei palermitani è fatta anche per riposare – aggiunge Filoramo –. Ma nel centro storico la notte non finisce mai. Singoli cittadini, interi condomini, albergatori segnalano continuamente i disagi che sono costretti a vivere quotidianamente per il selvaggio svolgimento delle attività dei locali notturni in città. Nel rispetto del diritto dei gestori a svolgere un attività economica e del diritto dei cittadini che vogliono divertirsi, non posso che unirmi al sentimento di chi abita nelle zone della città interessate. Il diritto al silenzio e al riposo non credo che possa essere superato da alcuna esigenza di carattere economico”.
Che il disagio e la frustrazione dei residenti abbiano ormai oltrepassato i limiti della sopportazione fisica lo testimoniano le accorate dichiarazioni che hanno rilasciato a Livesicilia: “Nessuno vuole andare contro la fruizione del centro storico o il desiderio di svolgere attività economiche o musicali – dicono –. Ma qui vige la più totale anarchia, non ci sono regole né orari, ci sono zone come la Vucciria o piazza Garraffello off-limits anche per le forze dell’ordine. L’inquinamento ambientale e quello acustico sono a livelli allucinanti. La mattina usciamo e troviamo bottiglie, vomito e pipì dappertutto. La sera siamo reclusi in casa con le persiane sprangate, non siamo padroni a casa nostra di usare le stanze con finestre prospicienti sulla strada né possiamo permetterci il ‘lusso’ di avere un mal di testa e andare a letto presto, perché siamo costretti ad aspettare che finisca questa musica rimbombante. Soffriamo continuamente di attacchi di panico, nausea, esaurimento nervoso, depressione, insonnia, stati di angoscia. Abbiamo scritto tante volte all’Amministrazione – concludono – ma nessuno ci ha mai risposto. Speriamo che lunedì ci ascoltino e che arrivino finalmente le regole. È tutto così assurdo”.
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05 Maggio 2013, 06:15