26 Ottobre 2021, 18:11
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PALERMO – I dipendenti dell’Amat, società di trasporto pubblico della città di Palermo, sono in fibrillazione per quanto stabilito in maniera unilaterale il Comune, che ha ridotto lo stipendio per chi lavora nella partecipata.
“La situazione economico-finanziaria dell’azienda compromette seriamente la sua continuità, noi non ci stiamo e ‘diffidiamo’ il presidente a firmare qualsiasi riduzione del contratto di servizio, se non in una logica di rinegoziazione totale del contratto. Useremo tutti gli strumenti di lotta sindacale per salvare l’azienda e la mobilità cittadina, fermare ogni avvisaglia di licenziamento e chiedere l’assunzione di responsabilità nei confronti di una amministrazione comunale che ha scaricato su Amat le sue mancanze”. Cosi Franco Mineo (Filt Cgil), Salvatore Girgenti (Fit Cisl), Franco Trupia (Uil Trasporti), Corrado Di Maria (Ugl Trasporti), Fabio Danesvalle (Faisa Cisal), Carlo Cataldi (Cobas Trasporti) e Giuseppe Taormina (Orsa Trasporti) intervengono sulla vertenza Amat.
I sindacati aggiungono “tutte le preoccupazioni che da più anni abbiamo più volte manifestato sulla precaria situazione economica dell’azienda si stanno concretizzando nel modo più drammatico: l’Amat rischia di implodere. L’amministrazione comunale da oltre 5 anni ha assunto atteggiamenti contraddittori, se da un lato professa di scommettere sulla mobilità cittadina di contro continuano a togliere risorse essenziali imperversando sulle tassazioni comunali come Tarsu/Tari e Tosap. Le preoccupazioni si sono materializzate già dalla nascita, nel 2015 con le nuove linee del tram il cui finanziamento di circa 30 milioni di euro, doveva giungere dalla somme legate alla introduzione delle ZTL, mentre di quegli introiti previsti sono poi arrivati solo 2/3 milioni annui”.
“L’assalto’ è continuato scientemente nel tempo nell’operazione disallineamenti, nell’azzeramento dei crediti vantati dall’Amat, nella direttiva del primo cittadino di ridurre di 65 milioni il capitale sociale aziendale e incassato dal Comune, nella tassazione sulle zone blu che negli anni ha assunto valori spropositati superando gli oltre 100 milioni di euro”.
Ad aggravare la situazione c’è poi “la carenza strutturale di personale di guida e di officina che non consente di poter provvedere ad un servizio di linea quanto meno decente e oggi un Comune, in pre-dissesto finanziario, non trova null’altro di meglio di perpetrare nell’ulteriore taglio del 10% sulle risorse Amat che per forza maggiore, si riverserà su una contrazione dei servizi e del personale con lo spauracchio quindi dei licenziamenti per insostenibilità finanziaria”. “In quest’ottica l’iter concorsuale dei nuovi autisti rischia ancora un rinvio su rinvio con la grandissima preoccupazione della salvaguardia degli attuali livelli occupazionali” concludono.
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26 Ottobre 2021, 18:11