21 Luglio 2020, 16:21
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CATANIA – Non accenna a concludersi la vertenza dell’Istituto educativo assistenziale “Mary Poppins”. In attesa del giudizio definitivo del TAR previsto per Ottobre che si pronuncerà sul taglio di fondi che il Comune di Catania ha operato (provocando un calo del 38% del numero di bambini assistiti) nonché sulla chiusura del centro diurno, i lavoratori sono tornati a protestare a causa di nuove emergenze.
CGIL, CISL e UGL di Catania hanno infatti indetto una “due giorni” di manifestazioni conclusasi oggi di fronte alla sede dell’assessorato comunale ai Servizi Sociali. Obiettivo: dissentire sul ritardo nel pagamento delle mensilità di Aprile, Maggio e Giugno e per il fondato timore che il servizio estivo possa essere sospeso retroattivamente.
Alla manifestazione hanno partecipato anche i lavoratori che già dall’ottobre dell’anno scorso vivono una condizione di grande incertezza e di precarietà a causa dei tagli comunali, nonché molte madri e padri che si sono visti sottrarre repentinamente un servizio fondamentale per i figli, soprattutto dopo il delicato periodo restrittivo del lockdown.
Dopo la manifestazione di ieri,https://livesicilia.it/2020/07/20/mary-poppins-e-battagliala-situazione-e-al-limite/ i rappresentanti sindacali della CGIL Rosaria Leonardi, della CISL Michela Capobianco, dell’UGL Angelo Mazzeo, insieme a Francesco Sorbello della Confcommercio e ad Anna Pennisi, presidente della “Mary Poppins”, sono stati ricevuti dai rappresentanti dei Servizi Sociali comunali. Nel corso del lungo incontro i delegati hanno esposto le loro rivendicazioni ma anche il timore che possa esplodere nella comunità in cui si trova la struttura, cioè il quartiere Librino, una vera e propria “bomba sociale”.
Solo stamattina e dopo aver ripreso la protesta, il gruppo ha potuto incontrare l’assessore comunale ai Servizi Sociali, Giuseppe Lombardo, il quale si è impegnato alla liquidazione in tempi celeri delle 3 mensilità pregresse, specificando inoltre che a seguito della presentazione di una nuova documentazione, il servizio non verrà chiuso e proseguirà invece fino a metà Agosto, così come stabilito con tutte le altre strutture catanesi.
CGIL, CISL e UGL si ritengono parzialmente soddisfatti del risultato.
Spiegano Leonardi, Mazzeo e Capobianco: “Siamo in attesa di capire cosa deciderà il TAR ad ottobre, perché puntiamo alla ripresa a pieno regime della struttura, e perché paradossalmente, a dispetto del taglio che ha decretato il Comune, oggi la “Mary Poppins” rappresenta una delle poche strutture a Catania che potrebbe accogliere moltissimi bambini in condizioni di sicurezza anti COVID 19 , oltre che in grado di assicurare una certa efficienza organizzativa. La struttura andrebbe comunque valorizzata perché da più di 20 anni rappresenta una forte presenza dello Stato in un ambito di sussidiarietà orizzontale che coinvolge il privato; è un indubbio presidio di legalità all’interno di un quartiere con tanti punti di forza ma anche molte difficoltà”.
Per la presidente dell’Istituto, Anna Pennisi, “risulta difficile comprendere come mai si continui ad indebolire questa struttura che gestiamo da anni con efficienza e professionalità. Non avremmo voluto ricorrere al Tar ma il taglio che è stato deciso all’improvviso è troppo elevato e rischia di portarci al fallimento. Dopo anni di sacrifici ci aspettavamo dall’amministrazione comunale di essere valorizzati in quanto vero presidio di assistenza e di legalità”.
Per Francesco Sorbello di Confcommercio: ”Oggi abbiamo di certo ottenuto un risultato ma chiediamo che venga fatta chiarezza sull’orientamento dell’amministrazione comunale per il futuro di questa struttura; ciò che l’istituto chiede è di poter continuare a lavorare senza l’angoscia di subire tagli”.
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21 Luglio 2020, 16:21