Via al ‘villaggio della solidarietà’, |in cambio un patto di sicurezza

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28 Febbraio 2011, 15:39

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Ancora 24 ore di tempo per decidere le sorti del “residence degli Aranci” di Mineo, che nelle intenzioni del premier Berlusconi e del ministro degli Interni Maroni dovrebbe divenire un “villaggio della solidarietà”, in grado di accogliere i rifugiati richiedenti asilo. Stamattina a Catania si è svolto un vertice operativo in Prefettura alla presenza del ministro stesso, del presidente della Regione Raffaele Lombardo, del presidente della Provincia etnea Giuseppe Catiglione, del prefetto di Palermo Giuseppe Caruso, in veste di commissario straordinario per l’emergenza immigrati, e dei sindaci del calatino e del sindaco etneo Raffaele Stancanelli. Al termine del lungo confronto, durato circa tre ore, il ministro Maroni ha incontrato i giornalisti e ha illustrato i termini del piano previsto per l’emergenza immigrazione.

“Abbiamo deciso di procedere – ha spiegato Maroni – alla realizzazione del ‘villaggio della solidarietà’ per creare un modello di accoglienza internazionale per i richiedenti asilo, accompagnato da un patto per la sicurezza sottoscritto da tutti i sindaci dell’area, in modo da presidiare il territorio e le strutture”. Il ministro ha stabilito tempi e condizioni dell’eventuale accordo: “Ho chiesto ai sindaci una risposta entro 24 ore per realizzare il progetto. Pur potendo prendere la decisione in autonomia ho voluto cercare una decisione condivisa nell’interesse delle comunità locali”.

Quindi toccherà ai sindaci decidere se accettare il “villaggio” in cambio di garanzie sulla sicurezza. Al termine della fulminea conferenza stampa il sindaco di Mineo Giuseppe Castania ha espresso i suoi dubbi in merito: “Le perplessità principali riguardano i comuni che si trovano a ridosso del residence, come Mineo, Palagonia, Ramacca, Caltagirone, Scordia e Grammichele, mentre gli altri sindaci, forse perché si trovano alle spalle della struttura, sono possibilisti anche se vorrebbero essere ulteriormente rassicurati. La preoccupazione principale è che molti dei rifugiati possano prendere contatti con il territorio e finire nelle mani del lavoro nero”.

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I comuni che non hanno intenzione di opporre un “no” secco alla proposta ministeriale sono San Cono, San Michele di Ganzaria, Mirabella Imbaccari, Mazzarrone e Militello. Per il presidente della Provincia Castiglione la proposta del ministro è “tesa alla mediazione con le comunità locali, con la disponibilità del Governo di disporre un piano per la sicurezza per il nostro territorio e l’incontro è stato senza dubbio proficuo”. “Inoltre – ha evidenziato Castiglione- il Governo, con una ordinanza di protezione civile, potrebbe insediare il “villaggio” e trasferire i richiedenti asilo a Mineo, e la mediazione del ministro Maroni mi pare un gesto importante volto alla condivisione delle scelte”.

Il presidente Lombardo non ha partecipato alla conferenza stampa ed è andato via subito dopo il termine del summit. Le prossime 24 ore saranno decisive per carpire la volontà dei sindaci e per dare il via al progetto ipotizzato dal ministro.

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28 Febbraio 2011, 15:39

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