06 Agosto 2014, 06:15
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PALERMO – A chi abita nella zona del centro storico sembra di assistere ogni volta alla stessa scena di un film. Una triste replica fatta di urla, violenza ed inutili inseguimenti. Episodi in una Palermo che dovrebbe vedere nella parte più antica il suo fiore all’occhiello e i quali vicoli, in realtà, si trasformano nei rifugi perfetti per rapinatori e scippatori. E con la stagione estiva le vittime predilette sarebbero sempre i turisti, almeno secondo il racconto di chi vive nella zona compresa tra via Calderai, piazza San Cristoforo e via Giovanni da Procida, strade che diventano vere e proprie trappole, da alcuni mesi a questa parte, per coloro che visitano la città.
Dopo l’allarme lanciato tramite Live Sicilia dai residenti di via Roma, che hanno segnalato diversi episodi di violenza in via Divisi e strade circostanti, è la volta di chi sospetta che in via Calderai ci sia una banda di malviventi organizzati pronti ad entrare in azione con piani ben studiati. Si tratterebbe due uomini su un ciclomotore che ultimamente avrebbero seminato il panico tra i turisti che si ritrovano, sfortunatamente, ad attraversare quel tratto di strada. “Pochi giorni fa, tornando a casa – racconta Lucia Bonsignore – mi sono imbattuta su due ragazzi che sembravano aver perso l’orientamento. erano sotto choc, ho provato a capire cosa gli fosse successo e in spagnolo mi hanno spiegato che qualcuno aveva strappato alla donna uno zainetto. Non sapevano nemmeno quale fosse il numero da chiamare in questi casi e quindi insieme a un negoziante li abbiamo aiutati, abbiamo portato loro dell’acqua. Che tristezza – prosegue – vedere i turisti in queste condizioni. Per noi dovrebbero essere una risorsa, invece permettiamo che tornino a casa con l’amaro in bocca e, spesso, con l’intenzione di non tornare più a Palermo”.
“Veniamo svegliati spesso dalle urla, la sera – dice Francesco Giacalone, che abita in via da Procida – e posso dire che episodi del genere accadono anche tre volte al giorno. Chiamiamo spesso i carabinieri o la polizia, l’altro giorno personalmente ho anche fermato un’auto della municipale che si trovava in zona. Ma questi ragazzini pronti a tutto si dileguano in pochissimi secondi, è incredibile”. Un iter che sarebbe sempre lo stesso. Il piano della banda sembra chiaro: attendono le vittime in un angolo, entrano in azione impossessandosi di borse o zaini e poi scappano per un vicolo che porta in via Giardinaccio. “Vicolo Lampionelli per la precisione – aggiunge un commerciante -. E’ stretto, ma il loro motorino riesce a sparire in un battito di ciglia. Conoscono molto bene la zona probabilmente, tanto da riuscire a fuggire ogni volta. Per questo crediamo siano sempre gli stessi ad agire. Finora nessuno è riuscito a prenderli, ma va avanti così da settimane”.
Eppure i turisti finiti nel mirino hanno provato ad inseguirli, a chiedere aiuto. “Ma nessuno può fare nulla, riescono a fare perdere le proprie tracce subito. Per questo – dice Rosolino Cimò – chiediamo che nella zona vengano collocate delle telecamere che permettano di individuare i malviventi. Telecamere a scopo preventivo, perché è inutile che le forze dell’ordine intervengano dopo che il reato viene consumato: questi giovani conoscono i vicoli come le loro tasche”.
Insomma, Palermo fa registrare in questa estate una buona presenza di turisti, ma anche quello di furti e scippi. Basti pensare che nel giro di pochi giorni, a luglio, tra via Calderai e corso Vittorio Emanuele, sono state cinque le donne straniere ad essere prese di mira: una svedese, una polacca, una tedesca ed una francese. Due di loro si trovavano in compagnia dei mariti, ma nemmeno la presenza degli uomini ha rappresentato un deterrente per i malviventi. I presunti rapinatori seriali, con tanto di coltello in mano, si sono fatti avanti e nel giro di pochi secondi sono scappati a bordo dello scooter col bottino.
La polizia, da giugno, ha potenziato il servizio di controllo della zona del centro storico: il commissariato Oreto-Stazione coordina infatti i servizi volti a contrastare la criminalità diffusa, per i quali entrano in azione una pattuglia mista appiedata, formata da poliziotti di quartiere e da militari dell’Esercito, in grado di raggiungere anche gli itinerari non accessibili con le auto. Sotto stretto monitoraggio, mattina e sera, ci sono le vie Merlo, Paternostro e Alloro, mete principalmente turistiche per la presenza di monumenti. Pattuglie e volanti hanno controllano insieme agli equipaggi del Reparto prevenzione crimine, perlustrano le vie Roma, Divisi, Calderai, Gorizia, Montesanto e Maestri d’Acqua.
“Ma questo non basta – dice il titolare di un bar della zona – perché si tratta sicuramente sempre degli stessi giovani e fino a quando non saranno individuati i semplici controlli sono a parer mio inutili. Ogni volta che si verifica un episodio del genere cerchiamo di aiutare questi poveri turisti, chiamiamo le forze dell’ordine, ma oltre non possiamo andare. Non possiamo improvvisarci corridori o eroi, qui non lo è nessuno. Sarebbe già eroico riuscire a far tornare a casa i turisti senza la voglia di dimenticare la loro vacanza a Palermo”.
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06 Agosto 2014, 06:15