10 Aprile 2015, 18:20
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CRONACA SABATO 11 APRILE
All’incontro erano presenti, tra gli altri, l’Assessore regionale alle infrastrutture, Giovanni Pizzo, il direttore regionale dell’Anas Sicilia, Salvatore Tonti e i rappresentanti della Protezione Civile. Nel frattempo l’Anas ha lavorato alla rimozione della frana presente sulla strada statale 643 “di Polizzi”, al km 14,150 ed al suo parziale ripristino per garantire un percorso alternativo per i mezzi leggeri provenienti dall’autostrada A19. Adesso i mezzi leggeri, in direzione Catania, devono uscire dall’autostrada A19 a Scillato, percorrere la SS643, immettersi sulla SS120 al km 51,160 e percorrere la stessa statale in direzione Tremonzelli, per poi rientrare sull’autostrada A19. Il percorso inverso è istituito anche per i mezzi in direzione Palermo. Su questo percorso alternativo il transito è consentito anche ai trasporti pubblici e ai mezzi di emergenza. Per i mezzi pesanti, in caso di spostamenti a carattere locale, è consigliato il percorso alternativo di circa 80 km, con un tempo di percorrenza di 1 ora e 40 minuti: per chi viene da Catania ed è diretto a Palermo, uscita sull’autostrada A19 a Resuttano, immissione sulla SP10 fino ad Alimena, percorrere la SS290 fino al bivio Madonnuzza, la SS120 fino al bivio Geraci, la SS286 fino allo svincolo Castelbuono-Pollina, la A20 Palermo-Messina e rientro sulla A19 allo svincolo di Buonfornello. Il percorso inverso è istituito anche per i mezzi in direzione Catania. Per le lunghe percorrenze dei mezzi pesanti, invece, da Palermo è consigliato il seguente percorso: autostrada A19 con uscita allo svincolo di Buonfornello; immissione sull’autostrada A20 Palermo-Messina, fino a Messina; immissione sulla A18 Messina-Catania fino a Catania. Il percorso inverso è consigliato per chi viene da Catania ed è diretto a Palermo.
Molte delle autolinee che collegano Palermo a Catania sono deviate su percorso tirrenico, via Messina, attraverso le autostrade A20 e A18. E’ la conseguenza del crollo del viadotto tra gli svincoli di Scillato e Tremonzelli, avvenuto sulla A19 ieri pomeriggio. Ciò significa che per andare da Palermo a Catania, e viceversa, prima circa 200 chilometri di autostrada diretta percorribili in due orette, ce ne vorranno almeno tre. Le autolinee che da Palermo collegano Gela, Caltagirone, Enna e comuni vicini sono deviate sullo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, strada statale 121. Inevitabili i disagi per i passeggeri e le aziende di trasporto. “I tempi di percorrenza subiranno un aumento di almeno un’ora – spiega Antonio Graffagnini, presidente di Anav Sicilia, l’associazione che raggruppa 70 aziende di trasporto dell’Isola -. A questo si aggiunge l’aggravio di costi per l’aumento del numero di chilometri che sono costrette a percorrere. Più volte abbiamo segnalato alle autorità competenti le pessime condizioni della A19. Un esempio per tutti il tratto di autostrada all’altezza di Resuttano dove per 25 anni si è potuto transitare su un’unica corsia”.
Una relazione sul cedimento di un pilone sull’autostrada Palermo-Catania sarà inviata dall’Anas alla Procura della Repubblica di Termini Imerese. Dopo l’esame del documento la magistratura deciderà se aprire un’inchiesta sulla frana in movimento da dieci anni che ha diviso in due la Sicilia. Un’altra informativa sarà inviata dai carabinieri al procuratore Alfredo Morvillo. La Procura di Termini Imerese coordina l’inchiesta su un altro collasso strutturale che alla vigilia del Capodanno si è verificato a ridosso del viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Sciacca. Nei giorni scorsi è stata depositata una relazione tecnica sulla quale si procederà con un incidente probatorio. L’atto comporterà l’eventuale iscrizione di nomi nel registro degli indagati.
Il pilone dell’autostrada Palermo-Catania investito da una frana dovrà essere rimosso; i lavori potrebbero durare anni. E’ l’indicazione venuta dal sopralluogo dei tecnici all’altezza del viadotto Himera, chiuso in entrambi i sensi di marcia. Il pilone si è spezzato alla base e, inclinandosi, si è adagiato sull’altra campata. La rimozione della struttura è perciò giudicata una misura preliminare per ricostituire le condizioni di sicurezza e riaprire il traffico su una sola carreggiata. Sulla seconda campata i tecnici hanno posizionato apparecchi rilevatori in grado di segnalare anche piccoli spostamenti. L’entità degli interventi è tale da essere prolungata nel tempo. I lavori di ripristino potrebbero durare qualche anno e non riguarderanno solo la campata ma anche il tratto della statale 120 Scillato-Caltavuturo dove si è verificato l’ultimo movimento lungo la frana aperta dieci anni fa. La strada si è abbassata e a valle si è formata una voragine.
Da questa mattina tecnici dell’Anas e della Protezione civile partecipano a un sopralluogo all’altezza del viadotto Himera dell’autostrada Palermo-Catania, chiusa per il cedimento di un pilone investito da una frana. Si stanno valutando i danni e le conseguenze del movimento in vista della possibilità di riaprire almeno una delle due carreggiate, qualora non siano state pregiudicate le condizioni di sicurezza del viadotto. La chiusura del tratto tra Scillato e Tremonzelli ha diviso in due la Sicilia perché il traffico viene deviato sulla statale 120 Caltavuturo-Cerda pure interessata da frane e cedimenti. I disagi sono così pesanti che l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo, ha chiesto la proclamazione dello stato di emergenza. Lo stesso Pizzo è presente al sopralluogo con il professor Giovanni Tesoriere della facoltà di Ingegneria dell’Università di Palermo e con gli amministratori di Caltavuturo.
PALERMO – Una frana sulla Provinciale 24 nei pressi del viadotto “Himera” sull’autostrada Palermo-Catania ha provocato un cedimento, oggi pomeriggio, sulla A19.
Il tratto è stato chiuso al traffico in entrambe le direzioni fino a Tremonzelli per permettere le verifiche tecniche tra Scillato, al chilometro 56,8 e Resuttano, al chilometro 83,3. “E’ stato avvertito un movimento anomalo sulla struttura autostradale in corrispondenza del viadotto – spiegano dalla polizia stradale – l’area è quindi stata interdetta al traffico e sono stati avviati gli opportuni accertamenti”.
A provocare il vistoso avvallamento il cedimento di un pilone al chilometro 61, investito da una frana aperta dieci anni fa sulla strada provinciale Scillato-Caltavuturo che costeggia l’autostrada. A spiegarlo sono stati gli stessi tecnici dell’Anas che hanno disposto la chiusura dell’autostrada nel tratto interessato. Il movimento, che ha un fronte di 300 metri e una lunghezza di quasi un chilometro, è ripreso a causa delle piogge degli ultimi tempi. Una enorme massa di terra è scivolata verso il greto del fiume Imera e ha investito il pilone che si è incrinato.
La frana è cominciata nel 2005. Il fenomeno è stato oggetto di un’indagine geologica ma “la Provincia non ha mai compiuto alcun intervento”, dice Domenico Giannopolo, vice sindaco e assessore ai Lavori pubblici di Caltavuturo. “Già dieci anni fa – aggiunge Giannopolo – la situazione era chiara. Bisognava progettare opere di contenimento per evitare l’allargamento del fronte franoso. E’ stata solo realizzata una bretella sulla provinciale per mantenere il collegamento”. L’altro ieri era stato convocato un incontro con la Provincia e la Protezione civile davanti alla quinta commissione dell’Ars ma è stata poi rinviata a lunedì.Costretti a cambiare il proprio percorso, anche i giocatori del Trapani calcio, a bordo del pullman della società sportiva che era in viaggio oggi pomeriggio verso Catania, dove domani si svolgerà il derby. Il loro arrivo nel capoluogo etneo era previsto per le 19.
Lunghi incolonnamenti delle auto nella zona, queste le direzioni alternative: verso Catania uscita obbligatoria a Buonfornello con deviazioni sulla strada statale 113 o sulla A20 Palermo-Messina. Il traffico diretto soltanto a Scillato proseguirà invece sull’A19. In direzione Palermo uscita obbligatoria a Tremonzelli con deviazioni sulla strada statale 120 in direzione Caltavuturo-Cerda fino alla statale 113 con ingresso in A19 dagli svincoli di Buonfornello ed agglomerato industriale di Termini Imerese. Per il traffico dei mezzi superiori a 3,5 tonnellate viene infine disposta l’inversione di marcia allo svincolo di Resuttano.
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10 Aprile 2015, 18:20