10 Giugno 2015, 17:57
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PALERMO – La tabella di marcia si allunga ancora. I lavori per la bretella che dovrebbe ricollegare la Palermo-Catania dopo il cedimento del viadotto Himera, chiuso al traffico esattamente due mesi fa, non inizieranno prima del 20 giugno: il commissario scelto dal governo per occuparsi dell’Himera, Marco Guardabassi, consegnerà il nuovo progetto al capo della Protezione civile Fabrizio Curcio alla fine della prossima settimana, ed è da quel momento che si metterà in moto la macchina per far partire i lavori. “Sto lavorando intensamente – spiega Guardabassi – e mi prenderò tutti i venti giorni previsti per l’elaborazione del piano, ma non uno di più”. Venti giorni, cioè la scadenza fissata dall’ordinanza con la quale il commissario è stato nominato: è entro il 19 giugno che i dettagli dovranno essere definiti.
Al ministero delle Infrastrutture, intanto, è stata creata una mini-task force. Ne fa parte un numero molto ridotto di tecnici che il ministro Graziano Delrio ha messo a disposizione di Guardabassi: il loro compito è venire a capo degli aspetti incerti del progetto, a partire dalla possibilità di utilizzare una parte del viadotto prima che la bretella sia pronta. Sul tavolo anche il calcolo dei costi alla luce della decisione di “salvare” una delle due carreggiate dell’Himera e la possibilità che sulla porzione di viadotto non intaccata dalla frana sia necessario un mini-intervento. Dettagli che Guardabassi annuncia di volere rivelare appunto dopo avere consegnato il dossier a Curcio e dopo che quest’ultimo l’avrà approvato, quindi nei primi giorni d’estate.
Poi, però, bisognerà rimboccarsi le maniche per fare il resto. Quando tutto sarà pronto, infatti, potrà essere avviata la macchina burocratica: è in quel momento che partirà la convocazione per Regione, enti locali e prefetture, ed è da allora che potranno insediarsi le “conferenze di servizi” necessarie per sbloccare le autorizzazioni. Da quel momento sarà necessario fare scorrere ancora un po’ il calendario prima che i lavori – destinati a durare tre mesi – possano essere avviati: grazie alla gestione d’emergenza saranno necessari tempi brevi, ma non azzerati.
La conseguenza è un lieve slittamento dei programmi. Se infatti qualche settimana fa il sottosegretario Davide Faraone aveva annunciato che il tratto di autostrada fra Scillato e Tremonzelli sarebbe stato riaperto senza deviazioni entro il 20 settembre, adesso sembra molto più improbabile che il cantiere possa essere aperto prima della fine di giugno. L’estate, insomma, passerà senza che l’autostrada sia “ricucita”: il nuovo obiettivo, al momento informale, sposta la scadenza a ottobre, ma sulla carta la vecchia tabella di marcia rimane invariata. Anche per parlare di questo, domani Delrio incontrerà l’assessore regionale Giovanni Pizzo e il suo capo dipartimento Fulvio Bellomo: Pizzo è già a Roma, ma il clou delle discussioni è previsto per domani. A due mesi dal cedimento, però, la macchina sembra essere davvero sul punto di iniziare a muoversi.
La diffida di Confindustra
Confindustria Palermo e Catania manderanno una diffida all’Anas, al ministero delle Infrastrutture e alla Regione per chiedere il risarcimento danno causato dall’interruzione dell’autostrada Palermo Catania all’altezza del Viadotto Himera alle imprese associate. “Sono una cinquantina – afferma una nota – le aziende che da due mesi stanno subendo gravi danni dal mancato collegamento autostradale e dai tempi di percorrenza che sono aumentati comportando costi e perdite di commesse che stanno mettendo in ginocchio le aziende”. L’azione risarcitoria promossa dal presidente di Confindustria Palermo Alessandro Albanese è stata affidata all’avvocato Alessandro Palmigiano.
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10 Giugno 2015, 17:57