Viale Regione Siciliana si rifà il look | Nuova segnaletica e tre corsie

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13 Gennaio 2020, 18:22

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PALERMO – Viale Regione Siciliana si rifà il look: con un tweet, l’assessore comunale alla Mobilità Giusto Catania annuncia il rifacimento della segnaletica. “Si comincia stanotte. Finalmente diventerà a tre corsie più una banchina di sosta – scrive Catania sul social –. Dopo aver completato il posizionamento dell’asfalto, la strada sarà messa in sicurezza”. Al termine dei lavori l’arteria palermitana, ‘incoronata’ nel 2010 la strada più trafficata d’Italia da un sondaggio dell’Osservatorio TomTom, conterà quindi una corsia per mezzi pesanti, taxi e autobus, due ordinarie per le auto e infine una d’emergenza.

I lavori riguarderanno tutto l’asse di 12 chilometri, che diventano 24 considerando entrambi i sensi di percorrenza. “Le corsie ordinarie misureranno 3 metri, quella preferenziale 3 e mezzo, mentre la banchina di sosta (corsia di emergenza) misurerà 2 metri e mezzo – fa sapere l’assessore –. I lavori dureranno circa un mese, ovviamente se le condizioni meteo permetteranno di lavorare ai ritmi previsti, e non interferiranno con il traffico”.

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Cosa comporterà il ‘restyling’ della segnaletica di viale Regione Siciliana ai suoi utenti? A rispondere è l’ingegner Orazio Giuffrè, docente ordinario di Progetto di strade all’Università di Palermo. “Due corsie di marcia ordinarie da 3 metri potrebbero andar bene – afferma – perché, facendo un conto molto semplice, la larghezza massima di un veicolo è di circa 2 metri. Quello che non convince, nella ripartizione del Comune, è la misura di quella che l’assessore definisce ‘banchina’. Intanto il termine è improprio: non si tratterebbe di banchina ma di corsia di emergenza, che nella sua definizione precisa non prevede alcuna sosta. La funzione di quella corsia – prosegue Giuffrè – è quella di consentire il solo transito dei mezzi di soccorso”.

Giuffrè solleva dubbi anche sulle dimensioni della corsia d’emergenza: “Una larghezza di 2 metri e mezzo è corretta dal punto di vista formale – spiega – perché è prevista dal codice della strada, ma nel concreto è una soluzione che non funziona. Il problema non è geometrico ma funzionale: immaginate un’autobotte dei vigili del fuoco che cammina radente le altre auto nelle corsie più interne, già disposte lungo altre tre file. Inoltre le dimensioni delle corsie comprendono anche la segnaletica, quindi al netto dei circa 15 centimetri della striscia si arriva a circa 2 metri e 35 destinati ai mezzi di soccorso”. Gli spazi saranno sufficienti a gestire le emergenze in maniera efficiente? “Oggi disponiamo di modelli di simulazione per darci risposte in anticipo – afferma Giuffrè –, ma c’è il brutto vizio diffuso di cambiare senza testare. In questo caso arrivando a quella che, a mio parere, è una soluzione sacrificata e con un basso livello di sicurezza garantito”.

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13 Gennaio 2020, 18:22

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