10 Febbraio 2014, 13:20
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PALERMO – “E’ stata una delle nostre prime denunce”. Il presidente della Regione Rosario Crocetta rivendica l’origine dell’inchiesta che oggi ha portato all’arresto dell’ex commissario dell’Asp di Palermo Salvatore Cirignotta, “che ovviamente – precisa il governatore – potrà dimostrare la propria innocenza in tribunale. Ma noi sappiamo di avere fatto il nostro dovere”.
Denunciare, appunto. Ma non solo. Dopo la notizia sulla gara dei “pannoloni” Cirignotta fu sollevato dall’incarico. “Il nostro intervento su quella vicenda – ricorda Crocetta – rappresentò una novità assoluta, in un certo senso. Ricordo che in quei giorni io e Lucia Borsellino eravamo in perfetta sintonia con alcuni dirigenti dell’assessorato. Queste vicende infatti sono venute fuori grazie alla collaborazione dell’apparato burocratico che, per la prima volta, aveva deciso di cambiare rotta e di fare il proprio dovere. Sono orgoglioso, insomma, che in tanti abbiano deciso di metterci la faccia, con coraggio”.
La denuncia, quindi, alle autorità giudiziarie. E gli interventi politico-amministrativi conseguenti. “Quella storia – aggiunge il presidente della Regione – al di là della vicenda sulla ‘turbativa d’asta’ aveva dei risvolti inquietanti, dei quali preferisco non parlare”.
E quella di Cirignotta appare quasi come una vicenda “esemplare”, agli occhi del governatore. Da cui trarre spunto, magari, in vista delle prossime nomine dei manager della Sanità: “Certamente – conferma infatti Crocetta – questa storia influirà sulle prossime scelte del governo. Sono convinto che tra i manager scelti dai precedenti governi ce ne fossero anche capaci e onesti, ci mancherebbe. Ma paradossalmente – aggiunge – la Sanità siciliana non è mai stata oggetto di alcuna ‘rottura’ col passato. Ecco, è quello che faremo noi. Abbiamo bisogno di rompere, di creare un solco con un sistema. Un manager della Sanità non è come il preside di una scuola, che può essere spostato da un istituto a un altro con facilità. Qui si gestiscono miliardi di euro. Insomma – puntualizza Crocetta – se qualcuno pensa che il settore possa essere gestito secondo le logiche del passato, non si faccia illusioni: non succederà”.
E quella sui “pannoloni” in effetti, è solo una delle anomalie segnalate in questi mesi dal governatore e dall’assessore Borsellino. “Penso anche – dice infatti Crocetta – alla storia dei farmaci: è possibile che in Sicilia si spendano in questo settore 230 milioni in più del dovuto? Adesso chi paga?”. Ma la vicenda di Cirignotta, al momento, appare esemplare anche da un altro punto di vista. Agli arresti, oggi, infatti, è finito un ex magistrato, scelto a sua volta da un assessore, Massimo Russo, tra i più influenti pm antimafia. “Questa storia, per me molto dolorosa, dimostra – dice Crocetta – che la magistratura non fa sconti a nessuno e rafforza il valore morale ed etico dei giudici siciliani. Che io voglio ringraziare anche per la temepstività con la quale si sono adoperati per far luce su questa vicenda. Al di là del fatto che tutte le eventuali responsabilità, adesso, – conclude il governatore – vadano dimostrate in tribunale”.
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10 Febbraio 2014, 13:20