Vicepresidenze, è scontro| Eletti Spallitta e Finazzo - Live Sicilia

Vicepresidenze, è scontro| Eletti Spallitta e Finazzo

Eletti come vicepresidenti del consiglio comunale Nadia Spallitta (nella foto) e Salvatore Finazzo. Ma è scontro, con il Pdl che chiede la sfiducia e accusa il sindaco Leoluca Orlando di "indegnità politica".

CONSIGLIO. PDL: "SUBITO LA SFIDUCIA"
di
5 min di lettura

Se qualcuno sperava di vedere un consiglio comunale diverso da quello dell’ultima consiliatura, oggi sarà rimasto deluso. La nuova Sala delle Lapidi, infatti, al primo banco di prova ha dato il meglio di sé: urla, liti, accuse di incoerenza e di blocco dei lavori e una seduta chiusa per lo scontro sulle vicepresidenze.

Gli inquilini di piazza Pretoria, infatti, hanno eletto i restanti due componenti dell’ufficio di presidenza guidato da Totò Orlando, scegliendo come vicario la dipietrista Nadia Spallitta e come secondo Salvatore Finazzo dell’Udc. Un’elezione su cui, però, hanno pesato e non poco i voti dell’Idv che, oltre ad eleggere il primo vicepresidente, ha deciso di influire anche sul secondo regalando la vittoria al centrista sul pidiellino Giuseppe Milazzo. Una vittoria di misura, di appena un voto: 15 sono andati a Finazzo e 14 al berlusconiano, mentre la Spallitta si è attestata a 18 e Mimmo Russo, dell’Mpa, a tre.

La mattina era cominciata con una riunione tecnica delle opposizioni, ad eccezione dell’Mpa, che non hanno però trovato l’accordo e hanno così deciso di andare alla conta per scegliere un candidato unitario. A spuntarla è stata proprio Milazzo, con sei preferenze, che per anzianità di voti ha avuto la meglio sul democratico Rosario Filoramo che aveva totalizzato lo stesso punteggio. Solo quattro le preferenze per Finazzo, ovvero quelle del gruppo Udc. Ma, una volta andati in Aula, i centristi hanno rotto il tavolo con le opposizioni preferendo correre da soli piuttosto che sostenere Milazzo e, risultati alla mano, hanno ottenuto ben 11 voti in più rispetto al previsto.

La votazione era segreta, quindi non vi sono certezze, ma sembra ovvio che gli undici voti in più siano arrivati proprio dall’Idv, visto che la Spallitta si è fermata a 18. Un “soccorso” che ha fatto saltare i nervi alle opposizioni: “E’ una vergogna, non era mai successo – ha tuonato Giulio Tantillo del Pdl – presenteremo subito una mozione di sfiducia e bloccheremo anche il bilancio”. “E’ uno sgarbo istituzionale”, ha aggiunto Rosario Filoramo del Pd. E lo stesso Milazzo ha rincarato la dose: “Il sindaco Orlando aveva detto che non si sarebbe immischiato nella scelta del rappresentate delle opposizioni, e invece è scivolato su una buccia di banana. Che dignità ha lui e chi, come Fabio Giambrone e Pippo Russo, avevano assicurato che sarebbero rimasti fuori dalla contesa? Finazzo non ci rappresenta, è stato un inciucio. Ed è grave che il presidente non si sia astenuto”.

Il capogruppo dell’Idv, Aurelio Scavone, prova a gettare acqua sul fuoco – “E’ probabile che alcuni abbiano votato Finazzo, ma le opposizioni avevano tre candidati, ci saremmo trovati con Milazzo che era il delfino di Cammarata, mentre il centrista non ha una storia politica alle spalle” – per poi puntare il dito su Antonella Monastra: “Siamo esterrefatti dal suo comportamento, ieri non ha votato Orlando e oggi è stata pronta a votare l’uomo di Cammarata”. Accusa che l’interessata respinge al mittente: “Non accetto lezioni di coerenza da nessuno, men che meno da loro – risponde la Monastra – al di là della sgradevole insinuazione, noi abbiamo seguito un percorso trasparente: la candidatura era concordata, è stata l’Udc a sfilarsi”.

Un epilogo degno di una seduta a tratti tesissima, con qualche battibecco perfino tra Orlando e Scavone, ma che sancisce di fatto un accordo tra l’Idv e l’Udc di cui da tempo si vociferava e che aveva visto in un primo momento addirittura Giulio Cusumano come candidato alla vicepresidenza vicaria. Accordo che, secondo alcuni, potrebbe prefigurare il primo passo di un’eventuale intesa per le Regionali.

“Una prova di inciucio mal riuscita – dice Franco Mineo di Grande Sud – ordita dagli ex cuffariani su una vicepresidenza da ascrivere alla maggioranza. Ci hanno chiamati al confronto e hanno nascosto l’intesa con il sindaco, che non garantisce la dignità politica dell’Aula”. “Il nuovo consiglio, invece di impegnarsi subito per la città – ha commentato Carlo Di Pisa del Pd – già al secondo giorno mette alla luce l’inciucio tra Idv e Udc. Chissà cosa penserebbero i nostri elettori se fossero qui”.

LE REAZIONI DEL GIORNO DOPO
“Quello che è successo ieri a Sala delle Lapidi non fa onore alla maggioranza che appoggia il Sindaco, Leoluca Orlando. Andare a mettere lo zampino, come ha fatto Italia dei Valori, nella scelta del vice presidente dell’assemblea di Sala delle Lapidi è stato un errore politico e di bon ton istituzionale”. Lo dice il parlamentare nazionale del Pdl, Dore Misuraca, coordinatore del Partito in Sicilia. “Nulla da dire sul vice presidente del Consiglio comunale eletto, Salvatore Finazzo dell’Udc – aggiunge Misuraca – il problema è che le opposizioni avevano scelto Giuseppe Milazzo del Pdl. Sarebbe stato corretto, da parte di Italia dei Valori, rispettare la volontà delle opposizioni”. “Tuttavia – aggiunge il coordinatore del Pdl siciliano – non mi sembra il caso di drammatizzare. Anche perché a sbagliare è stata l’Italia dei Valori. E’ evidente che il partito di Orlando sta provando a dividere le opposizioni. Ma noi non dobbiamo cadere in questo tranello”.

“Vorrei ricordare a tutti che la ricreazione è finita e che da adesso in poi si dovranno guardare soltanto gli interessi generali della città e dei palermitani, in assoluta discontinuità con il passato e con una cultura politica ben lontana da quella di Lombardo e di chi a Palermo lo rappresenta”. Lo dice Pippo Russo, segretario provinciale IdV di Palermo, rispondendo alle polemiche sorte sull’elezione del vice presidente del consiglio comunale, Salvatore Finazzo dell’Udc. “Nessun inciucio, – prosegue Russo – non abbiamo le sufficienti competenze in materia, ma democratica reazione ad un incredibile accordo tra Pd e Pdl per riproporre, attraverso la figura di un fedele consigliere di Diego Cammarata indicato come vicepresidente, una delle pagine più tristi, in termini di dis-amministrazione, della storia della nostra città.” “Evitiamo le inutili sceneggiate e le ipocrite dichiarazioni, in aula e fuori da essa, – conclude – e si cominci a lavorare e a produrre per il bene comune”.

 

 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI