19 Giugno 2018, 22:31
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PALERMO – “La più famelica partitocrazia che ha devastato e saccheggiato questa regione per tanti anni forse non è stata ancora sconfitta”. Il presidente della Regione Nello Musumeci, al termine di una dura giornata all’Ars, pubblica sulla sua pagina Facebook un breve video con cui ammonisce la sua maggioranza: “Riforme o si va casa”. Il messaggio è chiaro, implicito, ma chiaro, ed è diretto a Forza Italia. Musumeci risponde a quelli che chiama “segnali”.
A Palazzo dei Normanni oggi Musumeci c’era. In Aula non si è visto, ma c’era. Era il giorno buono per la discussione del “collegato”, il governo era tutto presente. Poi, a un certo punto, poco prima che la seduta avesse inizio, il presidente della Regione ha lasciato la Sala Lettura accanto a Sala d’Ercole e, accompagnato da alcuni assessori, si è ritirato nelle sue stanze a Palazzo dei Normanni. E in Aula non è più tornato, mentre il partito principale della maggioranza, Forza Italia “affossava” il disegno di legge Stralcio, che da settimane blocca i lavori dell’Ars, chiedendo altre 24 ore di tempo e di fatto fornendo l’assist alle opposizioni che hanno votato per rimandare il testo in Commissione Bilancio.
“Il ‘collegato’, il testo che contiene molte delle norme per dare l’avvio alla stagione delle riforme – dice Musumeci nel video – è stato quasi affossato, rimandato in Commissione per perdere tempo, per deciderne la fine. Perché in Sicilia tutto deve restare com’è, le riforme non si devono fare. Quando dalle parole si passa ai fatti, te li trovi quasi tutti contro”. Poi l’ammonimento: “Aspetto che il ‘collegato’ torni in Aula per essere serenamente esaminato da tutti i gruppi parlamentari, da quelli della coalizione di governo e da quelli dell’opposizione. Ma se il Parlamento, sin dalle prime battute, dovesse mettersi di traverso sulla strada delle riforme, perché tutto debba restare com’è, non ci sarebbe un solo motivo per cui io debba restare al mio posto”.
Due le riforme a cui Musumeci, in particolare, fa riferimento: “Aspetto fiducioso soprattutto per gli articoli riguardanti la creazione del Polo per il credito agevolato (fusione Crias-Ircac) e la soppressione dell’Esa, l’ultimo carrozzone della Prima Repubbblica”.
E Musumeci ricorda l’impegno che aveva preso con gli elettori quando, avendo scelto di stare in coalizione con Forza Italia, qualcuno lo avvisò che avrebbe finito per essere “ostaggio” di Miccichè e del partito di Berlusconi: “In campagna elettorale avevo detto che saremmo stati il governo del cambiamento, non possiamo mantenere la stessa regione di 10, 20, 30 o 50 anni fa, una regione mangiasoldi, usata come un bancomat. Quell’impegno assunto con gli elettori, che mi hanno premiato nel novembre scorso, io lo voglio mantenere. E continuerò a informare i siciliani, perché sappiano noi da che parte stiamo”.
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19 Giugno 2018, 22:31