10 Luglio 2013, 07:17
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PALERMO – Una banda di rapinatori senza scrupoli. Diciotto persone diventate il terrore di commercianti e cittadini. Nessuno escluso. Più le vittime erano indifese – anziani e portatori di handicap – e più finivano nel mirino.
Maxi operazione della Sezione antirapina della Squadra mobile di Palermo. Quindici indagati sono finiti in manette, altri tre ai domiciliari. Ventidue i colpi messi a segno fra il 2009 e il 2011. La misura cautelare è stata firmata dal giudice per le indagini preliminari Michele Alajmo su richiesta dei pubblici ministeri Sergio De Flammineis e Francesco Grassi, coordinati dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia.
Dalle indagini, coordinate dal dirigente dell’Antirapina, Silvia Como e dal capo della Mobile, Maurizio Calvino, è venuta fuori l’esistenza di tre gruppi capaci di scambiarsi compiti e uomini. Una posizione di vertice avrebbero occupato Giuseppe Anzalone, Mario Gebbia e Marco Aiello, di 34, 36 e 24 anni. Si tratta di tre volti noti alle forze dell’ordine, tutti già agli arresti domiciliari. Finiti in carcere hanno deciso di collaborare con i poliziotti.
Anzalone è accusato di avere messo a segno, il 23 settembre 2010, la rapina ai danni della gioielleria La Piana di via Mariano Stabile con un bottino di 70 mila euro. Andò meglio, secondo gli investigatori, a Gebbia con il colpo da 700 mila euro ad una rivendita di preziosi di Palma di Montechiaro. Era il 10 giugno 2011. Ad Aiello, infine, viene contestato l’assalto del 30 dicembre 2011 alla gioielleria Sasso di piazza Tommaso Natale, a Palermo. Allora un colpo di pistola sfiorò il titolare del negozio.
Sono stati loro, dunque, a fare luce su una serie di assalti e sulla folta schiera di complici della banda che si basava sulle soffiate di insospettabili basisti. È il caso del titolare di una notta azienda di catering a cui rubarono l’incasso di un banchetto matrimoniale, grazie alla soffiata di un cameriere. Nel mirino finì pure una donna, dipendente della clinica Orestano, a cui strapparono dieci mila euro, e il titolare di un distributore Eni di viale Regione Siciliana. Bottino da 40 mila euro. Particolarmente cospicua la refurtiva – preziosi per 400 mila euro – della rapina ai danni della gioielleria Basile di via Quintino Sella.
E poi ci sono le brutte storie capitate agli indifesi. Persone sorprese da sole nel sonno, portatori di handicap in carrozzina malmenati per 3 mila euro, anziani pedinati fin sotto casa e privati brutalmente della pensione.
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10 Luglio 2013, 07:17