26 Giugno 2015, 16:34
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CATANIA – Vietato vietare l’Etna. Associazioni, cittadini, amanti del Vulcano attivo più alto d’Europa e di uno dei più significativi a livello planetario hanno dato vita al “Comitato Etnalibera” per esercitare pressione affinché i crateri sommitali della Muntagna siano nuovamente fruibili a turisti ed escursionisti. Un’ordinanza prefettizia dello scorso anno, infatti, vieta l’accesso per motivi di sicurezza alla parte più selvaggia e suggestiva del vulcano che poi è quella che ha ottenuto il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, proprio per le sue caratteristiche.
Una richiesta, quella di non vietare l’accesso alla zona sommitale, anzi di aprirla a l libero escursionismo, che il neonato “Comitato Etnalibera” – che riunisce associazioni, siti web, operatori e singoli cittadini che vivono con disagio le attuali restrizioni nell’area sommitale del vulcano – avanzata in un lungo e dettagliato documento nel quale chiede, alle autorità preposte, la modifica delle disposizioni vigenti per l’accesso ai crateri sommitali contenute nelle “Procedure di allertamento rischio vulcanico e modalità di fruizione per la zona sommitale del vulcano Etna”, emanate nel 2013 dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile, che vietano l’escursionismo libero in vetta, se non con l’ausilio di personale abilitato ai sensi di legge e in situazione di “criticità ordinaria”, ovvero in assenza di attività.
Una situazione che, secondo Etnalibera, mina il “plurisecolare rapporto fisico ed emotivo che le popolazioni etnee hanno sempre avuto con il vulcano”. Etnalibera propone di restituire all’Ente Parco la piena responsabilità di regolamentare e gestire la fruizione dell’area protetta, monitorare il numero degli accessi giornalieri in vetta e aumentare il livello di informazione agli escursionisti e predisporre dei piani di fruizione degli eventi eruttivi.
Il documento sarà corredato dalle firme di chiunque sposi la causa – la raccolta avverrà il prossimo 10 luglio a Nicolosi – per poi essere consegnato alla deputazione regionale e nazionale catanese.
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26 Giugno 2015, 16:34