Vigili del fuoco di Maletto |Il distaccamento non chiude

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02 Aprile 2016, 16:07

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MALETTO – Il distaccamento dei vigili del fuoco di Maletto non chiuderà. La notizia – che avrebbe sin da subito procurato allarme fra gli abitanti del piccolo Comune situato alle falde dell’Etna, e diffusasi presto fra i sindacati catanesi – sarebbe infondata. Ma l’ipotesi, in realtà, non sarebbe mai stata nemmeno contemplata. Le smentite arrivano a seguito di una recente polemica consumatasi a suon di comunicati stampa e dichiarazioni rilasciate alla stampa fra volontari e funzionari del corpo nazionale permanente dei pompieri. Al centro della bagarre i distaccamenti operativi sui versanti dei territori di Randazzo e Maletto, appunto.

A chiarire la questione ed escludere con ogni certezza la paventata ipotesi di chiusura della caserma di Maletto è in primis il sindaco del comune Salvatore Barbagiovanni, raggiunto telefonicamente da LiveSicilia. “Non c’è mai stato questo rischio. – afferma – La questione riguarda sostanzialmente la carenza di mezzi di cui dispone il ministero e da cui ne conseguono difficoltà nell’operare da parte dei vigili del fuoco”. Il distaccamento di Maletto è costantemente attivo specie sui territori di Bronte, Maniace, San Teodoro, e Cesarò. “Ormai i vigili del fuoco – prosegue il sindaco Barbagiovanni – vengono chiamati per eseguire interventi anche legati a problematiche, quali alluvioni e dissesti idrologici. Di conseguenza i distaccamenti presenti quasi non bastano a fronte di tante richieste. Quello di Maletto è assolutamente indispensabile e di importanza strategica sul piano territoriale per fornire tempestivamente soccorso laddove necessario”. Il sindaco Barbagiovanni manifesta poi preoccupazione in merito, più in generale, ad una carenza che investirebbe numerosi servizi presenti nelle aree interne della provincia. E lancia infine un appello: “Mi rivolgo alla politica nazionale che continua ad operare tagli su servizi indispensabili come l’ospedale o il punto nascite di Bronte. E’ stata anche chiusa la sede della guardia di Finanza, sempre a Bronte. Si tratta di tagli che penalizzano la comunità residente nelle aree interne. I servizi essenziali come la sicurezza e la salute non andrebbero toccati. Non si può ragionare sul numero degli interventi svolti o in termini economici quando in ballo c’è anche solo una vita umana ” – conclude il sindaco.

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Ma fra gli intervenuti nella polemica è stato soprattutto il segretario generale Fns Cisl di Catania, Antonio Sasso, il quale chiarisce i contorni della vicenda. “Mai parlato o invocato di una chiusura del distaccamento dei volontari. – afferma – Da sindacalista ritengo che più sedi ci siano, meglio il territorio risulta coperto. E’ una follia pensare di eliminare sedi del corpo nazionale dei Vigili del fuoco dallo scenario italiano. Ci teniamo a tranquillizzare la popolazione dei territori interessati. Da parte mia non c’è mai stato alcun passo indietro rispetto alla questione. La nostra è stata volutamente una provocazione – precisa – in risposta ad alcuni attacchi indirizzati al corpo dei professionisti, accusati da rappresentanti dei volontari di lasciare sprovviste le sedi dei volontari di mezzi di soccorso. Una provocazione peraltro immediatamente chiarita e ribadita tramite vari comunicati stampa. Il corpo dei volontari – continua – nasce in quei territori in cui la componente dei permanenti ha difficoltà ad arrivare in tempi celeri. E’ il comune a mettere a disposizione dei volontari i locali adibiti a caserma. Di tutti i mezzi targati Vf ne dispone sempre il ministero. Se il comando – aggiunge – ha bisogno di prendere un mezzo per esigenze di servizio, chiaramente esso viene spostato da una sede a un’altra. Ma nessun distaccamento viene mai lasciato privo di mezzi per prestare eventualmente interventi di soccorso. E’ chiaro poi che la carenza di veicoli pesanti sia un problema che attualmente riguarda la provincia di Catania così come tutta Italia. Ci teniamo a chiarire che il sindacato non è mai stato favorevole alla chiusura. Anche perché si è inutilmente lasciato creare allarme e preoccupazione fra i malettesi” – conclude Sasso.

 

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02 Aprile 2016, 16:07

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