14 Agosto 2013, 18:48
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CATANIA – La salvaguardia della vita umana in mare è una priorità assoluta per la Capitaneria di Porto, che, durante la stagione estiva, è più che mai impegnata nelle operazioni di vigilanza e di controllo di tutte le attività marittime. Controlli che si fanno più serrati nei giorni di ferragosto, con lo scopo di limitare e fronteggiare tutte le situazioni di emergenza e consentire a tutti di godersi in sicurezza il mare e le vacanze. E stasera, che le spiagge saranno illuminate dai falò che, nonostante siano vietati, illuminano le coste, l’attività della Guardia Costiera si fa ancora più intensa.
Come siete organizzati per affrontare il periodo più “caldo” dell’anno?
Proprio in questo periodo di massimo afflusso di bagnanti sulle spiagge e di maggiore traffico di unità da diporto in mare, nel pieno della stagione balneare ed in aderenza alle disposizioni del Comando Generale delle Capitanerie, stiamo assicurando l’apertura degli Uffici fino alle ore 20.00, prefestivi e festivi compresi. Tutto questo fino al prossimo 25 agosto, mediante lo “sportello mare” e lo “sportello mobile”, quest’ultimo organizzato in forma itinerante presso i principali stabilimenti balneare”.
La Capitaneria di Porto si prepara, dunque, ad intensificare i controlli. Ma da cosa dipende la sicurezza in mare?
“Bellissima domanda. Dalla prudenza, innanzitutto, osservando rigorosamente le norme ed adottare sempre comportamenti che tengano conto delle situazioni contingenti. Saremo impegnati, anche nella giornata del ferragosto, nell’ambito dell’operazione “Mare Sicuro”. Operazione, come più volte ripetuto, ha lo scopo di incrementare la sicurezza e prevenire incidenti in mare che, purtroppo, continuano a verificarsi con conseguenze tragiche, nonostante i ripetuti appelli alla prudenza ed all’osservanza delle norme”.
Quali sono i consigli da seguire?
“Bastano poche semplici regole per evitare di trasformare una vacanza in tragedia: non fare il bagno se non si è in perfette condizioni psicofisiche; dopo una lunga esposizione al sole, entrare in acqua gradualmente; lasciare trascorrere almeno tre ore dall’ultimo pasto, prima di fare il bagno; evitare di entrare in acqua quando è esposta la bandiera rossa; non recare disturbo alla quiete dei bagnanti (con schiamazzi, giochi, radio a volume elevato); non montare tende, accendere fuochi, campeggiare sulla spiaggia. E questo vale per il bagnante, per il diportista, per il pescatore e per il subacqueo. Mi riferisco, in particolare, all’osservanza dei limiti di navigazione in termini di distanza dalla costa e di velocità massima per quanto riguarda i diportisti. Nel Compartimento Marittimo di Catania, durante la stagione balneare, la zona di mare entro i 300 metri dalle spiagge e 100 metri dalle scogliere è da considerarsi off limits per la navigazione. Le unità che navigano entro i 1000 metri dalle spiagge ed i 500 metri dalle scogliere, inoltre, non possono superare i 10 nodi di velocità e devono navigare, comunque, in dislocamento”.
In caso di violazione delle norme, specie nei casi di comportamenti irresponsabili da parte di bagnanti e diportisti come interviene la Guardia Costiera?
“Semplicemente applicando quelle sanzioni previste dalla stessa normativa. E quando si parla di violazioni a norme che tutelano la sicurezza della balneazione e della navigazione, la nostra tolleranza è pari a zero”.
Quali criticità vi trovate a dover affrontare in un contesto come la città di Catania?
“Limitandomi al Compartimento Marittimo di Catania, non parlerei tanto di criticità, quanto di “eterogeneità” di un litorale che ci vede operare sia in tratti di mare antistanti spiagge affollatissime di bagnanti un notevole traffico di unità da diporto, dove insiste tra l’altro anche un’area marina protetta. Caratteristiche, queste, che comportano spesso svariate tipologie di interventi, portati a termine grazie all’estrema professionalità degli equipaggi delle motovedette della Guardia Costiera”.
A seguito del drammatico sbarco di migranti provenienti dall’Egitto e dalla Siria, la playa nei giorni scorsi è stata, purtroppo, teatro dell’ennesima tragedia in mare. In sinergia con le altre forze dell’ordine e Istituzioni, come vi siete organizzati per fronteggiare tale emergenza?
“Lo sbarco dello scorso 10 agosto e la morte dei sei migranti a poche decine di metri dalla battigia, è stata una tragedia che ci ha colpito profondamente, da uomini e soprattutto da marinai. Siamo abituati, ormai da anni, alle operazioni di soccorso connesse con il fenomeno delle migrazioni irregolari via mare, alle attività in condizioni estreme a decine di miglia dalla costa. Proprio nelle ultime ore, le Unità Navali della Guardia Costiera, tra le quali anche una salpata da Catania, sono state impegnate nelle acque a sud dell’Isola : nel siracusano, a largo di Portopalo di Capo Passero e nel pozzallese. Non siamo abituati ad eventi del genere nel catanese, zona assolutamente estranea alle ormai consolidate rotte dei migranti irregolari. Anche per tali tipologie di interventi, il dispositivo di soccorso in mare, coordinato dall’Autorità Marittima, è attivo h. 24 per 365 giorni l’anno. Un discorso a parte, chiaramente, è quello della primissima accoglienza che esula dalle competenze della Guardia Costiera, ma per la quale ci siamo ugualmente attivati, in condizioni di assoluta emergenza, in perfetta sinergia e sintonia con tutte le forze dell’ordine e con tutte le altre Istituzioni ed enti a vario titolo intervenuti. Per questo motivo, lo scorso sabato, la sede della Capitaneria di Porto di Catania (certamente non attrezzata per tale finalità) fino a tarda notte, si è trasformata in una sorta di centro di prima accoglienza di fortuna”.
L’intero “decalogo del bagnante” è scaricabile dal sito guardiacostiera.it
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14 Agosto 2013, 18:48