Villabate, la lite, la fuga e il tentato omicidio: è giallo in una villa

Villabate: speronamento e tentato omicidio, giallo in villa

Una donna chiama i soccorsi. Arrestato il compagno, scarcerato dopo 5 mesi

TERMINI IMERESE (PALERMO) – L’accusa è pesante – tentato omicidio -, la storia è strana. Almeno per come l’ha raccontata la presunta vittima, una donna. L’uomo, F.C., che, a suo dire, l’avrebbe speronata con la macchina facendola finire fuoristrada, da alcuni giorni è stato scarcerato.

Era in cella dallo scorso settembre, ma il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Termini Imerese (Palermo), Valeria Gioeli, ha deciso di sostituire la misura cautelare con il divieto avvicinamento alla donna. Anche il pubblico ministero Daniele Di Maggio aveva dato parere favorevole per una misura meno afflittiva. L’uomo resta indagato, ma la ricostruzione dei fatti resi dalla presunta vittima scricchiola giorno dopo giorno. Il gip ha accolto l’istanza del legale della difesa, l’avvocato Michele Di Pasquale, ritenendo attenuato il giudizio di pericolosità.

Tutto inizia il pomeriggio dell’8 settembre scorso a Villabate. La donna racconta che il compagno, con cui sono in crisi, è andato fuori di testa. Dopo avere trascorso alcune ore insieme all’interno di una villa, lei era andata via. L’uomo, che ha 54 anni, l’avrebbe inseguita e speronata più volte. La donna è finita in un canale di scolo delle acque reflue. Il compagno, non ancora soddisfatto, le sarebbe finito addosso in retromarcia a tutta velocità. Ha chiesto aiuto ai carabinieri e l’indagato è stato arrestato.

Secondo la difesa, le cose sarebbero andate in maniera nettamente diversa. C’è anche un testimone, il giardiniere, a smentire la donna. La presunta vittima avrebbe ribaltato la storia. A casa dell’uomo c’erano il nipote e la sua fidanzata. Nel corso di una videochiamata la compagna avrebbe perso le staffe vedendo la bella ragazza. Accecata dalla gelosia si sarebbe precipitata nella villa del compagno e armata di bastone lo avrebbe minacciato. Urlava “ti ammazzo, ti ammazzo”.

A quel punto il nipote e la fidanzata, dopo essere scampati all’aggressione, sarebbero scappati via in moto per evitare il peggio. L’indagato e il giardiniere l’hanno seguita. Temevano che volesse investire i due giovani. Solo per questo il compagno l’avrebbe tamponata.

Per mesi l’uomo ha cercato di spiegare la sua verità. Lo hanno preso per matto. Poi la versione della presunta parte offesa ha iniziato a perdere di credibilità.


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