16 Settembre 2015, 16:57
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PALERMO – Invia una nota e ci mette la faccia. Andrea Vincenti chiede che la sua fotografia venga pubblica assieme alla sua versione dei fatti. Con il decreto di sequestro che ha colpito Walter Virga, ex amministratore giudiziario della concessionaria Nuova Sport Car finito sotto inchiesta, i pubblici ministeri di Caltanissetta hanno chiesto che venissero acquisiti gli “atti relativi alla vendita, nel giugno 2015, di una Land Rover ad Andrea Vincenti con prezzo di favore”. Balle, replica, l’avvocato e docente di diritto commerciale all’Università di Enna, nonché figlio del giudice Cesare Vincenti, oggi all’ufficio Gip ma fino al 2010 alla guida della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo. La sezione oggi travolta dallo scandalo. Lo stesso Vincenti padre rompe il silenzio per tutelare la sua immagine.
Ecco la nota che pubblichiamo integralmente: “Al fine di stroncare sul nascere qualsivoglia speculazione dipendente dalla notizia circolata sui quotidiani in questi giorni – secondo la quale avrei acquistato una Land Rover dalla Nuova Sport Car beneficiando di un ‘prezzo di favore’, concessomi in quanto figlio di magistrato – evidenzio di aver ottenuto uno sconto di euro 4.342 sul prezzo di listino della vettura, pari ad euro 45.980. In data odierna ho richiesto un preventivo ad una concessionaria Land Rover di Roma, individuata tramite il sito Land Rover, che mi ha riconosciuto – a parità di prezzo di listino – uno sconto pari ad euro 4.348 (alla nostra redazione Andrea Vincenti ha inviato anche la copia del preventivo inferiore a quanto speso a Palermo ndr). Il ‘prezzo di favore’ che ho ottenuto, allora, è il ‘prezzo di favore’ che le concessionarie applicano a chiunque si mostri interessato all’acquisto di una Land Rover, indipendentemente dalla professione dei genitori. A ciò si aggiunga che la Nuova Sport Car è l’unica concessionaria Land Rover in tutta Palermo e non c’era alcun motivo per non completare il mio acquisto presso quel rivenditore. Tanto tengo a precisare atteso che non posso permettere che il mio nome venga allusivamente accostato ai nomi oggetto del vortice giudiziario che ha investito la sezione misure di prevenzione di Palermo, guidata in modo esemplare da mio padre Cesare Vincenti fino al 2010. Per completezza, ritengo opportuno fare presente di non aver mai né domandato né ricevuto incarichi né dalla sezione misure di prevenzione né dalla sezione fallimentare del Tribunale di Palermo, scelta di opportunità, questa, ben nota ed apprezzata da tutti i colleghi del Foro di Palermo.”
Sulla stessa vicenda, il presidente Vincenti dichiara che “con riserva di tutelare la propria onorabilità in sede civile e penale, l’ipotesi investigativa prospettata è destituita di ogni fondamento, come si ricava in termini inequivocabili dalla documentazione in possesso di mio figlio Andrea: sarebbe bastato accertare la scontistica praticata da altre concessionarie Land Rover a qualunque cliente per escludere in radice l’ipotizzato trattamento ‘di favore’. La notizia di per sé è altamente lesiva dell’immagine di un magistrato che ha diretto per un decennio la sezione misure di prevenzione di Palermo con assoluta trasparenza e correttezza, come universalmente riconosciuto, e del proprio figlio Andrea, brillante professionista in materia societaria che per ragioni di opportunità non si è mai proposto per incarichi alle sezioni misure di prevenzione e fallimentare di Palermo”.
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16 Settembre 2015, 16:57