16 Novembre 2015, 20:17
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CATANIA – Un pensiero a Parigi, prima di avventuratsi nel “Paese dei Coppoloni”. La tappa catanese del cantautore Vinicio Capossela al Monastero dei Benedettini di Catania non poteva non aprirsi con un ricordo della strage di venerdì scorso nella capitale francese anche se, a dire il vero, è il Rettore Giacomo Pignataro ad affrontare l’argomento, introducento il cantante e il professor Sebastiano Vecchio, che lo ha intervistato.
Capossela ne ha parlato in chiusura, citando la poetessa catanese Goliarda Sapienza. “Quello che è accaduto a Parigi – dice – mi ha lasciato, come in tanti, un grande senso di vuoto e di inutilità. E’ come se si fosse perso il senso del nostro stare insieme. Goliarda Sapienza, nell’”Arte della gioia” afferma che questa non è gratuita ma che bisogna conquistarla. Bene – aggiunge – io dico non solo la gioia, ma anche l’arte della speranza, della pace e del confronto. Tutto questo richiede lavoro ma queste sono forse le uniche risorse che abbiamo a disposizione”.
Un bagno nella realtà prima di immergersi nell’immaginazione. Perché l’ultima fatica di Capossela, edita da Feltrinelli, è un misto tra realtà e finzione, come lo stesso cantautore spiega, ricordando come il luogo, il paese di Cairano, in Irpinia, sia esistente ma come al suo interno si possa ritrovare il mito. “È ambientato nella geografia reale ma trasferita in linguaggio mitico – spiega – attraverso la mitologia paesana che rinomina ogni cosa”.
E il libro è un omaggio all’Italia dei mille Paesi, alle piccole realtà cariche di identità e di storia – isolate talvolta da questa – il cui futuro appare segnato, fagocitati dalla modernità, spopolati, le cui caratteristiche non sono reputate importanti. “Il silenzio, lo spazio, sono risorse importanti – afferma – ma il vuoto è la dimensione che potrebbe prendere piede. Insomma, non bisogna salvarli dalla storia e condannarli ad abbandono e degrado”.
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16 Novembre 2015, 20:17