29 Ottobre 2013, 13:33
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GELA (CALTANISSETTA) – Chissà se avrà pensato al caffè della celebre canzone cantata da Fabrizio De Andrè, Don Raffaè, il pregiudicato di Mazzarino che, consapevole di evadere i domiciliari, non ha voluto rinunciare all’espresso del bar della piazza.
Carmelo Cetraro, 28 anni, era stato arrestato qualche giorno fa, dopo che i carabinieri lo avevano sorpreso alla guida della sua auto, sotto fermo amministrativo, senza patente. Ma il giudice era stato clemente e, nonostante la sfilza di reati commessi e l’episodio di violenza contro i militari che gli avevano chiesto i documenti, ammaccando pure la pattuglia con una spranga di ferro, aveva concesso al disoccupato mazzarinese di rimanere a casa in stato di arresto.
Ma evidentemente la libertà per qualche minuto, fuori a sorseggiare un caffè al bar, valeva più del rischio di passare le notti in carcere per l’uomo che, sorpreso nuovamente dai carabinieri, guidati dal maggiore Valerio Marra, è stato ammanettato e trasferito nel carcere di Gela, in contrada Balate. Adesso, oltre ai reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e porto ingiustificato di strumenti atti ad offendere, Cetraro dovrà rispondere di evasione dai domiciliari.
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29 Ottobre 2013, 13:33