30 Aprile 2024, 13:01
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CATANIA – Picchiava la figlia tornata da poco a vivere con lui: un uomo di 33 anni di Acireale è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia dai Carabinieri.
Il 33enne, riferisce il Comando provinciale di Catania, avrebbe dei problemi di alcool e avrebbe maltrattato e aggredito anche la sua compagna, con minacce e scatti d’ira anche di fronte ai figli piccoli.
L’episodio che ha scatenato la violenza più grave e l’intervento dei Carabinieri è avvenuto ai primi di aprile, quando il padre, un 33enne di Acireale, ha casualmente ascoltato una conversazione in cui la figlia si sfogava con un’amica, confidandole i comportamenti vessatori e aggressivi dell’uomo nei suoi confronti.
Il padre, non appena rientrati a casa, ha dato sfogo alla sua rabbia e ha colpito violentemente la figlia con le mani e con calci, arrivando anche a strapparle delle ciocche di capelli.
A questo episodio violento ha assistito anche la sua compagna, che di fronte alla scena del padre che è arrivato a stringere con le mani il collo della figlia ha chiamato il 112.
L’uomo però ha tolto alla compagna il cellulare dalle mani. Proprio in quegli attimi anche la ragazza, approfittando della distrazione del padre impegnato a sgridare la donna, è riuscita a sua volta a chiamare i Carabinieri.
Il 33enne, rendendosi conto della chiamata, ha strappato il telefono anche a sua figlia, uscendo frettolosamente di casa.
Le chiamate d’aiuto erano comunque riuscite a raggiungere il loro intento. I militari dell’Arma allertati e coordinati dalla Centrale Operativa, nel giro di pochi minuti sono accorsi presso l’abitazione della donna, prestando soccorso e mettendo subito in sicurezza le vittime.
Nel soggiorno i Carabinieri hanno trovato la ragazza in preda a una forte crisi di pianto, dolorante alla testa e quasi incapace di parlare; nella sua stanza c’erano i chiari segni della colluttazione, tra cui anche diverse ciocche di capelli a terra strappategli dal padre.
Viste le evidenti lesioni riportate dalla figlia, i Carabinieri hanno subito chiamato un’ambulanza, che ha trasportato la malcapitata presso il Pronto Soccorso del più vicino ospedale.
Proprio in quel momento, mentre i sanitari si stavano allontanando, il 33enne è rientrato a casa, scalzo, in pantaloni e canottiera, con addosso un forte odore di alcool, biascicando parole sconnesse.
I Carabinieri, che già avevano allontanato da casa anche la compagna, hanno quindi arrestato il 33enne per il reato di maltrattamenti in famiglia, mettendolo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che, dopo aver convalidato l’arresto, ha disposto per lui la sottoposizione agli arresti domiciliari presso un’abitazione diversa.
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30 Aprile 2024, 13:01