02 Aprile 2024, 12:22
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CATANIA – Maltrattamenti in famiglia: con questa accusa un uomo di 37 anni di Mascali è stato arrestato, su richiesta della Procura di Catania accolta dal Gip, dai Carabinieri della Stazione di Riposto.
Le indagini dei Carabinieri si sono concentrate su fatti accaduti tra il settembre 2022 e il marzo del 2024 tra l’indagato e la convivente, una 26enne. La vittima è stata sottoposta per mesi a vessazioni, denigrazioni e al controllo ossessivo della sua vita da parte del compagno, che le vietava di frequentare le sue amiche, di uscire da sola e le controllava il cellulare e gli scontrini di ogni pagamento effettuato.
Il 7 marzo 2024 la donna si è presentata in caserma dei Carabinieri, a Riposto, e ha raccontato dei maltrattamenti e delle aggressioni verbali e insulti. La donna inoltre ha riferito di essere stata picchiata in un’occasione ma non ha inteso denunciarlo fino a quando, nella notte tra i 10 e l’11 marzo, si è verificato un grave episodio.
Quella notte il 37enne, mentre si trovava a letto con la compagna e le due figlie in tenera età, ha sentito arrivare sul cellulare di lei un messaggio e ha iniziato una discussione. Dopo aver spinto fuori dal letto la donna l’ha fatta cadere per terra e ha perto la persiana del balcone, minacciando: “A tia stasera ti iettu do baccuni”.
Dopo una colluttazione la donna è riuscita a fatica a divincolarsi e scappare in strada, tra i pianti delle figlie che nel frattempo sono state svegliate dalle grida. La 26enne è stata soccorsa in strada da due passanti e ha contattato con il cellulare di uno di loro sua madre, che dopo aver raggiunto in auto la figlia è riuscita poi a recuperare le nipoti e a metterle al sicuro.
Nella stessa notte la donna, in lacrime, tremante e sotto shock ha denunciato ai Carabinieri le quotidiane e sempre più brutte violenza del convivente che, probabilmente, aveva iniziato anche a fare uso di droga.
Le continue minacce da parte dell’indagato di toglierle le figlie, le sue aggressioni fisiche fatte di schiaffi che, in una occasione, le avevano anche spaccato il labbro, hanno determinato nella donna una condizione di sottomissione tale da renderle la vita familiare particolarmente penosa e insostenibile.
Tali condotte sono state riscontrate e comunicate dai militari dell’Arma all’Autorità Giudiziaria che, in ragione delle esigenze cautelari ravvisate, ha emesso la misura della custodia cautelare in carcere a carico del 37enne.
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02 Aprile 2024, 12:22