Violenza sulle donne, Cgil: |”Aumentano le denunce”

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21 Novembre 2014, 20:02

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CATANIA – Le donne catanesi vittime di violenza che denunciano i loro aguzzini sono in aumento. Negli ultimi tre anni i dati della Questura rivelano numeri in crescita ma la fotografia del presente è dura da accettare, indipendentemente dal raffronto con gli anni precedenti. In città, nel 2013, le violenze sessuali denunciate dalle donne maggiorenni sono state infatti 48 e in provincia 19.

Difficile però dire se il dato corrisponde anche ad un aumento della violenza a danno delle vittime o se ad aumentare è invece – e per fortuna- la consapevolezza che non si può subire in silenzio. La Cgil di Catania ha divulgato stamattina la sua analisi del fenomeno per celebrare la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” che si terrà il 25 novembre. Sul tavolo i dati provinciali (fonte “Ufficio Stalking” della Polizia anticrimine di Catania) e quelli nazionali (fonte Eures). Ma l’iniziativa è stata l’occasione per presentare , in anteprima assoluta, un video di 62 secondi destinato al web e realizzato dalla Camera del lavoro a Catania, che promette di essere virale, con la precisa finalità di sensibilizzare l’opinione pubblica sul più profondo significato della data che fu scelta da un gruppo di donne attiviste in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime del dittatore dominicano Trujillo. Titolo del video: #Stopviolence.

Alla conferenza hanno partecipato, oltre al segretario generale della Cgil, Giacomo Rota, anche la responsabile della Politiche di genere Cgil, Margherita Patti, e le segretarie confederali Pina Palella e Nicoletta Gatto e Massimo Malerba, co autore del video insieme al regista Riccardo Napoli.

Ma ecco i dati completi offerti dalla Questura: In città, nel 2013, le violenze sessuali denunciate dalle donne maggiorenni sono state 48 e in provincia 19; nel 2012 sono state rispettivamente 53 e 22; nel 2011 rispettivamente 39 e 12. Il capitolo “maltrattamenti in famiglia” segnala nel 2013, 148 denunce in provincia e 52 in città; nel 2012 sono stati rispettivamente 127 in provincia e 39 in città; nel 2011 sono stati rispettivamente 117 in provincia e 37 in città. Per quanto riguarda gli atti persecutori (minaccia, violenza privata), nel 2013 ne sono stati denunciati 1003 in provincia e 318 in città; nel 2012 sono stati rispettivamente 949 in provincia e 345 in città; nel 2011 sono stati rispettivamente 954 in provincia e 329 in città.

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Esiste poi il capitolo “Ammonimenti” , speciali provvedimenti presi direttamente dal questore quale autorità di Pubblica sicurezza; con l’introduzione di questa normativa infatti, gli operatori di polizia hanno acquisito uno strumento efficace per incidere sul fenomeno dello stalking, in particolare per tutti quei comportamenti fastidiosi che, pur non costituendo reato o costituendo reato procedibile a querela di parte, sconvolgono la vita della vittima portandola all’esasperazione, facendola sentire indifesa ed in costante pericolo di vita, costringendola a vivere prigioniera della paura. Ecco i dati che, in alcuni casi, sono stati emessi anche contro le donne: 31 ammonimenti nel 2013 (tutti uomini), 18 nel 2012 ( 16 uomini e 2 donne) e 22 (19 uomini e 3 donne) nel 2011. Nel 2014, inoltre, sino al 21 novembre scorso, gli ammonimenti sono stati 34, di cui 30 a carico di uomini e 4 a carico di donne. I dati Eures, invece, riferiscono di 179 donne uccise nel 2013 in Italia, di cui 10 in Sicilia. I dati ancora incompleti del 2014 confermano il trend.

“Grazie alla Questura di Catania, possiamo avere un quadro esatto delle denunce a Catania- spiega Margherita Patti- il cui numero purtroppo non coincide affatto con i casi di violenza subita nel nostro territorio, ogni giorno, spesso nel silenzio delle case. Cosa chiede la Cgil? Che venga messo al centro della contrattazione territoriale il capitolo dedicato dai governi locali alla prevenzione della violenza. Anche questo è welfare, anche queste sono politiche sociali.Già da tempo chiediamo che istituzioni, forze dell’ordine e associazioni si mettano insieme non sono per fare rete e scambiarsi pratiche, ma anche epr integrare strumenti a disposizione e , per esempio, accogliere le donne durante i difficili giorni della denuncia”. Per Nicoletta Gatto che si occupa di contrattazione e politiche sociali per la Cgil, “le amministrazioni dei vari comuni dovrebbero sfruttare la legge 328 per costruire rifugi necessari, per aprire sportelli a favore delle donne minacciate. I fondi mancano, è vero, ma esiste la concreta possibilità di preparare progetti accurati per ricevere soldi da investire su questo terreno. Ma è come se ci fossero sempre altre priorità nell’ambit dei servizi sociali; le donne vengono sempre dopo, e il numero dei femminicidi aumenta”.

Ma la lotta alla violenza contro le donne non si fa solo con l’analisi. Nel video prodotto dalla Cgil e ideato con passione da Massimo Malerba e Angela Battista (regia e montaggio di Riccardo Napoli), compare in apertura un frammento della poesia “Donne” di Stefania Noce, la studentessa assassinata dall’ex fidanzato nel 2011 a Licodia Eubea: “Siamo fiori, all’ombra di possenti querce, e lottiamo ogni giorno, frementi di vedere il sole”. Poi, in pochi secondi, è tutto uno scorrere di inquadrature terribili e artistiche allo stesso tempo. “Ci sono primi piani di donne, di ogni età, che portano sul viso e sul collo i segni rossi della violenza. Un pugno allo stomaco. Un video senza parole che da domani sarà disponibile su You tube”, dicono Pina Palella e Massimo Malerba, che hanno raccontato come il lavoro sia stato reso possibile grazie alla partecipazione attiva delle stesse donne della Cgil che hanno fatto da protagoniste.

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21 Novembre 2014, 20:02

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