24 Novembre 2024, 11:29
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CATANIA – Un uomo di 40 anni di Catania ha ricevuto un divieto di avvicinamento alla moglie dopo averla aggredita più volte e minacciata. L’uomo è indagato dalla Procura per maltrattamenti in famiglia. La misura cautelare è stata eseguita dai Carabinieri della stazione di Ognina, come si legge in un comunicato del Comando provinciale.
La donna, una 38enne di Catania, ha denunciato le continue violenze fisiche e psicologiche da parte del marito. I maltrattamenti, caratterizzati da insulti e aggressioni, sarebbero avvenuti anche in presenza delle due figlie minorenni della coppia.
Esasperata dalla gelosia ossessiva del marito, la 38enne aveva già avviato la separazione legale, ma il comportamento persecutorio dell’uomo sarebbe comunque proseguito.
L’episodio che avrebbe spinto la vittima a rivolgersi ai militari della Stazione di Ognina sarebbe avvenuto al suo rientro da una serata trascorsa con amici. In quell’occasione il marito l’avrebbe aggredita con schiaffi al volto e gravi insulti.
L’aggressione avrebbe avuto fine solo grazie all’intervento della figlia maggiore, che si sarebbe interposta per proteggere la madre riuscendo a fermare l’uomo e a interrompere l’atto violento.
In più, nonostante la separazione l’uomo avrebbe continuato a cercare un contatto fisico con la vittima, arrivando a costringerla contro la sua volontà a soddisfare le sue richieste, un fatto di ulteriore gravità che ha aggravato la situazione già critica.
Pochi giorni dopo, la persona offesa ha fornito ulteriori elementi a supporto della sua denuncia, presentando ai Carabinieri i messaggi ricevuti dal coniuge sul cellulare, che sono stati presentati come prova concreta e incontrovertibile del comportamento minaccioso dell’uomo.
Nei messaggi l’indagato, venuto a conoscenza di un appuntamento della vittima con i suoi ex compagni di scuola, l’avrebbe intimidita con esplicite minacce scrivendo: “Mi siedo al tavolo accanto! Domani lo vedrai… domani…” e ancora: “È guerra! L’hai voluto tu. Se mi arrestano, sei fortunata!”.
Alla luce delle informazioni raccolte e delle condotte reiterate dell’indagato, la Procura ha richiesto e ottenuto l’applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, al fine di tutelare l’incolumità della vittima e garantire la sicurezza del contesto familiare.
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24 Novembre 2024, 11:29