20 Dicembre 2016, 15:26
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PALERMO – Da due mesi in fuga, da oggi Giovanni Vitale è ufficialmente un latitante. Lo status è stato messo nero su bianco dalla Corte d’appello di Palermo. I pubblici ministeri Roberto Tartaglia e Anna Maria Picozzi hanno delegato le ricerche ai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale. Giovanni Vitale, 47 anni, nel mandamento di Resuttana è conosciuto con due soprannomi: “Panda”, oppure “Tignuso”. A metà ottobre sono andati a notificargli il ripristino di una misura cautelare decisa dalla Cassazione e non lo hanno trovato in casa.
Nel contesto criminale di Resuttana, un mandamento colpito da una serie di blitz, il suo non è certo un ruolo di secondo piano. E lo dimostra il fatto che quando si decise di esautorare l’allora reggente Giuseppe Fricano, Vitale, che ne era stato il braccio operativo, sarebbe stato lasciato al suon posto. Segno di stima per un uomo che al durezza del carcere non ha convinto a voltare le spalle ai mafiosi. Una delle volte in cui era tornato libero i boss della zona si chiedevano: “il Panda che ha fatto è salito di nuovo sopra il cavallo?…”. Era tornato di nuovo a prendere il suo posto nel clan? La risposta era una e sola: “Sì”.
Vitale in carcere c’è finito, infatti, più volte. Quattro per la precisione, ma è stato sempre scarcerato. E doveva tornarci nell’ambito della vicenda per la quale ha rimediato una condanna in secondo grado a quattro anni. Avrebbe tentato di imporre il pizzo ai titolari di due discoteche. La “tranquillità” costava 5 mila euro una tantum e 500 euro al mese. Che presto diventarono 20 mila euro. Gli imprenditori non pagarono e lo denunciarono.
Non è stata la condanna, di certo non pesante, a fargli prendere la decisione di darsi alla macchia. E forse neppure quella a otto anni e quattro mesi che gli è stata inflitta lo scorso aprile. Il processo era quello denominato Apocalisse che vedeva alla sbarra l’intero clan di San Lorenzo. L’accusa era molto più pesante, perché Vitale si sarebbe specializzato nella raccolta del pizzo. Vitale seguiva il dibattimento a piede libero.
Ecco che forse è un’inchiesta per droga, da cui potrebbe scaturire una stangata giudiziaria, che gli avrebbero fatto prendere la decisione di scappare. Carabinieri e poliziotti gli danno la caccia da un mese. Finora di Vitale nessuna traccia.
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20 Dicembre 2016, 15:26