08 Febbraio 2012, 10:32
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L’udienza è iniziata da più di un’ora. Sul banco dei testimoni c’è l’ingegnere Piergiorgio Ingrassia. Le domande del pubblico ministero Maurizio Agnello servono a ricostruire l’affare del fotovoltaico al processo che vede imputato l’onorevole Gaspare Vitrano. Il pm non si è accorto ancora di quella lettera posata sulla sedia. La prende e la apre. Il contenuto lo lascia sgomento: “Ingegnere Piergiorgio Ingrassia, pm Maurizio Agnello vi siete fatti pubblicità sulle spalle di un uomo che ha l’unica colpa di avere aiutato tutto e tutti, ricordate oggi e sempre che a Misilmeri (il paese di Vitrano, ndr) c’è gente che per l’onorevole Vitrano si farebbe ammazzare, che per Vitrano è capace di ammazzare”. Il pm chiede di fare uscire tutti dall’aula del tribunale. Il processo viene sospeso. Riprenderà un’ora e mezzo dopo. Fuori dall’aula laconico il commento del deputato sotto accusa: “E’ il gesto di qualcuno che mi vuole male”.
Alla ripresa del dibattimento, accanto ad Agnello siedono il sostituto procuratore Sergio Demontis e l’aggiunto Leonardo Agueci. Le parole di quest’ultimo vogliono dare un messaggio di compattezza: “E’ evidente la gravità dell’atto. La mia presenza in aula sta a dimostrare la nostra solidarietà ad Agnello. Su questo banco c’è l’intera procura. Chi ha lasciato quella lettera è bene che sappia che ogni sua azione non è rivolta solo ad Agnello ma a tutti. La nostra volontà è che l’udienza prosegua con regolarità, a dimostrazione del fatto che questo episodio non altera la nostra linea di condotta”. Al coro di solidarietà si aggiunge anche Vincenzo Lo Re che assieme agli avvocati Fabrizio Bindo e Francesco Riggio compone il collegio difensivo di Vitrano: “Siamo addolorati e dispiaciuti – dice- nella mia carriera è la prima volta che succede una cosa simile. L’autore è una mente perversa che cerca di inquinare la serenità del processo. Chi ha fatto questo è nostro nemico. Chiederemo che vengano fatti i dovuti accertamenti. Vogliamo sapere chi ha aperto l’aula, i nomi degli addetti alle pulizie e se il sistema di videosorveglianza abbia o meno registrato eventuali intrusioni”.
Una regia occulta per avvelenare il clima? Non è la prima lettera anonima spedita in questi mesi. Un’altra, pervenuta ad alcune redazioni di giornali, conteneva parole dure contro Giovanni Correro, l’imprenditore che ha denunciato Vitrano e Ingrassia. Grazie alla sua collaborazione è stata organizzata la trappola che ha portato all’arresto dell’ingegnere e del deputato, sorpreso mentre intascava una mazzetta da diecimila euro. Nella missiva anonima si parlava del progetto di Correro di “programmare eventuali finte minacce e ritorsioni contro se stesso per essere aiutato da associazioni antiracket”. Giorni dopo la macchina dell’imprenditore venne data alle fiamme.
Oggi qualcuno alza tiro.Viola un’aula di giustizia. Piazza la lettera anonima accanto alla sedie del pubblico ministero. Al pm Agnello è stata subito assegnata una tutela (macchina blindata e un carabiniere di vigilanza). Il magistrato non è nuovo a simili minacce: nei mesi scorsi gli era stata recapitata una missiva anonima con le targhe delle auto dei familiari.
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08 Febbraio 2012, 10:32