Vittime della mafia e del dovere| “Stesso dolore per Dario e Giorgio”

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21 Marzo 2018, 17:22

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CATANIA – “Coraggiosi e discreti”. Dal palco di “Terra. Solchi di verità e giustizia”, non usa altre parole il sindaco Enzo Bianco per ricordare l’impegno quotidiano del corpo dei vigili del Fuoco. È ovviamente vivissimo il dolore per la tragedia che ha strappato via i pompieri Giorgio Grammatico e Dario Ambiamonte, rimasti ieri uccisi a Catania in un’esplosione durante il tentativo, risultato poi vano, di salvare la vita a Giuseppe Longo. La marcia regionale organizzata da Libera in memoria delle vittime innocenti di tutte le mafia è stata inevitabilmente segnata dai fatti luttuosi che hanno colpito la città. La chiamata finale dei nomi dei quasi mille caduti per mano della criminalità organizzata in Italia, è partita proprio da lì, dall’invocazione di Grammatico e Ambiamonte.

Due “vittime del dovere”, così li definisce Dario Montana di Libera, fratello a sua volta di Beppe, servitore dello Stato ucciso da Cosa nostra. “Il dolore e la sofferenza non fanno differenza tra le vittime della mafia, le vittime del terrorismo o del dovere – ha detto parlando a Live Sicilia – Il nostro pensiero oggi è ai vigili del fuoco e alle loro famiglie. Siamo accanto anche a chi in questo momento sta lottando in ospedale”.

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Intanto la manifestazione scorre. Sono forse diecimila i partecipanti, tra ragazzi delle scuole, esponenti delle confessioni religiose e i sindaci dei Comuni etnei. A sfilare, anche il primo cittadino del capoluogo peloritano, Renato Accorinti. “Anche se avesse piovuto e ci fosse stata pochissima gente, sarebbe andata bene – spiega ancora Montana – A noi interessa il percorso che abbiamo fatto, molto bello e molto faticoso”. La scelta di concludere la manifestazione in via Beccaria, alle spalle del carcere, dove sono raffigurati i volti di alcuni degli eroi antimafia, si aggancia al progetto che Libera e la cooperativa Filodritto hanno istruito con i detenuti di Piazza Lanza. “Da sei mesi lavoro in carcere, con i ragazzi dell’area penale – spiega – A noi interessa costruire un modello di società diversa da quella attuale. Non ci interessa arrivare primi, ma assieme. Oggi non ricordiamo una persona famosa, ma tutte le vittime della mafia”.

La Giornata della Memoria è stata preceduta nelle ultime settimane a Catania da ben sette incontri pubblici come parte dell’iniziativa “100 passi verso il 21 marzo”. I temi trattati andavano dalla questione palestinese, ad Auschwitz, alle attività di salvataggio in mare delle ong fino all’incontro pubblico “La grande sete della Sicilia”.

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21 Marzo 2018, 17:22

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