Cronaca

La morte di Viviana e Gioele, omicidio-suicidio o depistaggio

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22 Ottobre 2021, 14:57

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Viviana Parisi si è suicidata dopo avere ucciso il figlio Gioele oppure qualcun altro ha fatto del male a madre e figlio nel bosco di Caronia? L’ultima parola spetta al giudice per l’udienza preliminare Maria Eugenia Aliquò. Deve decidere se archiviare l’inchiesta come chiede la Procura di Patti oppure ordinare nuove indagini come ritiene necessario la famiglia Mondello.

Corpi ancora senza sepoltura

Nel frattempo i corpi sono ancora in obitorio. La Procura ha dato il via libera alla restizione, ma i parenti attendono la decisione del giudice su eventuali accertamenti prima di celebrare i funerali.

“Abbiamo ascoltato le tesi dei legali della famiglia Mondello, ognuno è ibero di affermare ciò che vuole ma forse era necessaria maggiore attenzione. Pur sottoponendomi alla volontà del Gip che deciderà per il meglio nelle prossime ore, ritengo che le conclusioni dei legali e dei loro esperti spesso siano non veritiere rispetto a quanto sta agli atti e ritengo si tratti di affermazioni grottesche”. A dirlo è il procuratore di Patti Angelo Cavallo dopo le dichiarazioni fatte dai legali della famiglia Mondello in camera di consiglio davanti al Gip.

“Così è morta Viviana”

I pm non hanno dubbi. Viviana, dj 41 anni, si è lanciata dal traliccio ai piedi del quale fu trovata senza vita nell’agosto 2000 in un bosco in provincia di Messina. Stava male, soffriva di una forte depressione che l’avrebbe spinta al gesto estremo dopo essere stata coinvolta in un incidente stradale in galleria ed essersi allontanata e smarrita nelle campagne.

I dubbi per il piccolo Gioele

Per quanto riguarda il piccolo Gioele di appena 4 anni, seppure non c’è certezza sulle cause del decesso, i consulenti della Procura hanno escluso traumi o ferite mortali provocate da animali o terze persone. Dunque o è stato ucciso, forse strangolato dalla madre, oppure è morto per un malore.

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“Noi siamo convinti della nostra tesi – ribadisce Cavallo – e di quanto abbiamo scritto: loro (riferito ai legali della famiglia) non ci hanno dato una versione coerente alternativa dimostrandone la veridicità con delle prove. Hanno solo fornito delle suggestioni che rimangono inspiegabili e non hanno nella maggior parte dei casi una rilevanza logica o giuridica. Diversi da parte loro gli esempi non coerenti con gli indizi raccolti”.

“Combinazione criminale e depistaggio”

La famiglia Mondello ha ribadito di non credere alla ricostruzione dell’accusa. Gli avvocati Claudio Mondello e Pietro Venuti si sono opposti alla richiesta di archiviazione. Si sono affidati, a loro volta, a un pool di esperti guidato dal criminologo Carmelo Lavorino. Quest’ultimo non ha dubbi: “Finalmente un giudice imparziale deciderà nei prossimi giorni se abbiamo ragione noi che affermiamo che Viviana non ha ucciso Gioele e mai si è arrampicata su quel traliccio e riteniamo esista una combinazione criminale che ha traslato i corpi delle vittime ed ha depistato le indagini; oppure se hanno ragione i tre magistrati della Procura di Patti, i 15 super esperti e uno stuolo di investigatori i quali ipotizzano senza basi e senza prove che si è trattato di omicidio-suicidio”.

“Abbiamo confutato – prosegue Lavorino – tutto quello che potevamo, e l’analisi dei fatti e degli eventi ci dà ragione. Siamo convinti nostra tesi”. “Ho fiducia – conclude Lavorino – nella logica, nella ragione, e nella scienza dell’investigazione criminale perché queste sono le basi del diritto. Inoltre il diritto è giustizia e non convenienza ideologica”.

I familiari sono dunque convinti che qualcuno ha fatto del male a madre e figlio e poi ha inscenato un depistaggio per nascondere la verità. Qualche giorno Daniele Mondello, marito di Viviana e padre di Gioele, ha postato i vestiti del piccolo ridotti a brandelli chiedendo ad eventuali testimoni di farsi avanti per stabilire la verità. Una verità che per lui non è quella di cui parlano gli investigatori.

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22 Ottobre 2021, 14:57

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