Cronaca

“Volere la Luna” sul nuovo Porto: “Ecco tutte le nostre perplessità”

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03 Novembre 2024, 09:03

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CATANIA – “Incongruenze e perplessità” circa il nuovo Piano regolatore portuale. Due parole che valgono quanto un macigno e arrivano da Volere la Luna, l’osservatorio civico che monitora le progettualità urbanistiche a Catania e che ha sottoscritto – nei mesi scorsi – un patto operativo con i gruppi consiliari di Pd e Movimento cinque stelle finalizzato, tra gli altri obbiettivi, a scongiurare i tentativi di erosione dei beni pubblici.

Il porto turistico

Le perplessità riguardano, innanzitutto, la realizzazione del nuovo porto turistico. Le linee guida sono fissate nel Documento di Programmazione Strategica di Sistema (Dpss) per il sistema portuale della Sicilia orientale approvato nel marzo del 2022 dal Ministero delle Infrastrutture.

Il documento prevede per Catania la realizzazione di una nuova struttura destinata ad accogliere 12 grandi yacht lunghi fino a 120 metri. Per far ciò, il porto si allargherà oltre i confini attuali, inglobando il tratto di scogliera di Larmisi che si trova alle spalle della stazione centrale.

Sul futuro del porto, di recente, era intervenuta in maniera critica anche la Lipu. Stavolta è Volere la Luna a sollevare numerosi interrogativi. “Si tratta – spiegano – delle lave più antiche della città, di grande valore paesaggistico, in cui sono presenti diversi ingrottamenti, alcuni dei quali convogliano acqua dolce fino al mare”.

“Pesanti modificazioni”

“La realizzazione di nuove strutture portuali in questa zona – sottolineano – comporterebbe pesanti modificazioni e cementificazioni di quella parte di scogliera, nonché notevoli alterazioni dell’ecosistema marino (la banchina e il molo lungo circa 750 m cementificherebbero una superficie di mare pari a circa 100.000 mq) con ripercussioni ambientali fortemente negative”.

A essere interessate sono quelle “biocenosi marine uniche caratterizzate dalla presenza di habitat a coralligeno ancora in buono stato di salute, in controtendenza alla contrazione di tale ecosistema rilevata in tutta la nostra costa”.  Altro effetto impatterebbe sull’attuale presenza di delfini che “dovrebbero trasferirsi altrove”.

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“Ma è necessario tutto questo? – si chiedono – Il milione di metri cubi di materiale che saranno versati in mare per il nuovo porto turistico non rappresentano un rischio troppo grande a fronte di una presunta ricaduta sull’economia catanese?  E, anche se essa fosse tale da giustificare l’investimento, si potrà mai risarcire il danno ambientale provocato?”.

“Si può evitare?”

Ma la riflessione non finisce qui. Volere la Luna si chiede ancora se “c’è un modo per evitare gli stravolgimenti ambientali dovuti alle previste espansioni del porto, sia a sud che a nord? Forse sì”.

Ecco la proposta. “Se il traffico marittimo commerciale richiede nuovi spazi, anziché tentare di ampliare un porto troppo piccolo si potrebbero spostare sul porto di Augusta (enormemente più grande di quello di Catania) anche i traghetti ro-ro (roll on-roll off) utilizzati dagli autotrasportatori, come è stato già deciso per le navi porta-container. In tal modo la rotatoria del faro sarebbe liberata dal traffico pesante e si potrebbero evitare sia il sottopasso stradale che gli interventi sul torrente Acquicella”.

Al fondo di ogni possibile dibattito resta un non detto che gli attivisti di Volere la Luna affidano a un interrogativo dalla forte connotazione politica. “La rimodulazione del Dpss non dovrebbe servire anche a fare valutazioni di questo genere? Oppure la rimodulazione sarà finta, solo per “mettere le carte a posto”, perché è già tutto deciso?”.

La richiesta: coinvolgere il consiglio comunale

L’accusa è di quelle pesanti. “Sembra proprio che Autorità portuale e Amministrazione comunale di Catania stiano operando – di comune accordo – in maniera particolarmente disinvolta, ai limiti di quanto consentito dalla legge, con l’obiettivo di aprire la strada a operazioni già decise, escludendo il coinvolgimento del Consiglio comunale e della città”.

Volere la Luna conclude con un altro interrogativo: “Non ritiene il sindaco di dover garantire trasparenza, chiarezza e coinvolgimento della città, al di là dell’inutile dibattito sull’abbattimento degli archi della marina, eventualità ancora molto lontana nel tempo?”.

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03 Novembre 2024, 09:03

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