Voli all’alba, imbuto ai controlli | Com’è dura raggiungere lo Stivale

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17 Settembre 2016, 05:48

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PALERMO – Volare la mattina presto, specie per chi vive in Sicilia e deve raggiungere il continente, è spesso un’esigenza. Le compagnie aeree definiscono “business” il traffico dei passeggeri delle prime ore del giorno. Professionisti, soprattutto, che raggiungono le due “capitali” d’Italia, Roma e Milano, o altri centri dell’economia nazionale. Viaggiano per ragioni di lavoro e, magari, il più delle volte fanno ritorno nelle città di residenza in giornata. Questo spiega il motivo per cui nella tabella partenze dell’aeroporto “Falcone Borsellino” di Palermo, prendendo come modello un feriale mercoledì mattina, ci sono ben 14 voli concentrati tra le 6 e le 8.30 del mattino. Praticamente il 10 per cento del totale dei voli in partenza giornalieri. Forse troppi, per un così circoscritto intervallo di tempo. E le code che si creano ai varchi per il controllo bagagli lo dimostra. Se non sei in aeroporto almeno due ore prima della partenza il rischio di perdere l’aereo si fa concreto.

Il primo volo, alle 6.13, è di Alitalia e vola su Milano, seguono, tra le 6.23 e le 6.30, in soli sette minuti, quindi, quattro voli: due per Roma, di Alitalia e Ryanair, e altri due, sempre della compagnia irlandese, per Bergamo (praticamente Milano) e Verona. Dopo il volo delle 6.50 di Volotea per Napoli, ci sono altri due voli per Roma, ancora uno di Alitalia (alle 7) e uno di Vueling (alle 7.29), compagnia spagnola, facente capo a Iberia. Alle 7.50, sempre Alitalia decolla con il volo giornaliero per Lampedusa, e poi ancora Roma, Napoli, Genova, Pisa e Bologna. Da Sud a Nord, passando per l’isola all’estremo confine meridionale d’Europa, il continente è servito e sono ancora le 8.25 del mattino.

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Quattordici voli che, secondo i dati forniti da Gesap, la società che gestisce l’aeroporto palermitano, risultano sempre pieni, proprio per la loro natura “business”, con una media di circa 120 passeggeri ciascuno. Più di 1.500 passeggeri, dunque, da smistare, nei minuti precedenti agli orari di imbarco, ai varchi per il controllo bagagli. Un’operazione tutt’altro che semplice, dettata punto per punto dal Ministero degli interni, in virtù delle normative internazionali antiterrorismo ma che si traducono di fatto in estenuanti code ai metal detector con un alto rischio di non arrivare in tempo per l’ultima chiamata.

I varchi messi a disposizione dell’utenza sono complessivamente dodici, spiega la Gesap, anche se non sempre sono tutti contemporaneamente aperti. Ci sono, inoltre, due accessi riservati e prioritari, cosiddetti “fast track”, da cui possono passare soltanto i passeggeri che hanno comprato questa opzione al momento dell’acquisto del biglietto. Un servizio messo a disposizione dall’aeroporto, quindi, ma venduto dalle singole compagnie aeree, al pari dell’imbarco prioritario o della scelta del posto finestrino o corridoio. Insomma, per essere sicuri di non perdere il proprio volo, l’unica soluzione è quella di trovarsi in aeroporto almeno due ore prima del decollo.

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17 Settembre 2016, 05:48

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