03 Dicembre 2024, 18:08
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CATANIA – Il destino giudiziario di Nino Naso e Salvatore Comis si separa dagli altri 49 coinvolti nell’inchiesta Athena, nell’aprile 2024. Gli avvocati del sindaco di Paternò e dell’ex assessore della sua giunta hanno infatti chiesto e ottenuto il giudizio immediato. Il processo ordinario inizierà nel settembre 2025.
Naso e Comis dunque non affronteranno la fase dell’udienza preliminare. A commentare la scelta è l’avvocato Liotta, difensore di Comis: “Riteniamo che l’udienza preliminare e il rito abbreviato non ci avrebbero permesso di svolgere la nostra difesa compiutamente”.
Racconta ancora l’avvocato: “Abbiamo bisogno di poter sentire testimoni e di poter esaminare le trascrizioni delle intercettazioni, cosa che possiamo fare in modo completo solo nel processo ordinario”.
Il sindaco di Paternò Nino Naso e il suo ex assessore Salvatore Comis sono accusati di voto di scambio politico-mafioso, nell’ambito di un’inchiesta che si è concentrata sulle elezioni amministrative del 2022.
Secondo l’accusa Naso e Comis avrebbero dialogato, ciascuno in modo diverso, con Vincenzo Morabito e Natale Benvenga, ritenuti esponenti del clan Laudani, per avere un appoggio elettorale.
Sempre secondo l’accusa, Naso avrebbe garantito l’assunzione di due persone nella ditta che smaltisce i rifiuti a Paternò e la nomina di Comis in giunta, che sempre secondo la ricostruzione dell’accusa avrebbe favorito gli interessi del clan.
La difesa però, in occasione dell’udienza al Riesame, ha sostenuto che Comis avesse già un’esperienza politica prima delle elezioni, da consigliere, candidato e guida di un movimento civico, e che non fosse arrivato alla nomina di assessore per caso ma dopo una lunga trattativa.
Proprio sul Riesame si terrà in gennaio l’udienza della Cassazione, che dovrà decidere sugli arresti domiciliari chiesti dalla Procura di Catania per Naso, Comis e altri imputati.
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03 Dicembre 2024, 18:08