16 Luglio 2012, 16:37
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Scoppia il caos per i voli Wind Jet, mentre si rimane attesa del pronunciamento ufficiale dell’Authority per la concorrenza sull’acquisizione della compagnia catanese da parte di Alitalia. Sono infatti circa 200 i passeggeri che nella giornata di ieri e in quella di sabato sono rimasti appiedati all’aeroporto di Punta Raisi, vittime di una lunga disavventura kafkiana in virtù della cancellazione di voli dallo scalo palermitano delle tratte per Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Torino Caselle. E anche stasera il volo alitalia da Palermo per Milano e’ partito con oltre tre ore di ritardo.
Oltre cinque ore di attesa per i passeggeri del volo Palermo-Torino, previsto per le 20.30 di sabato. L’avvenuta comunicazione della cancellazione del volo, infatti, è stata riferita ai passeggeri, secondo quanto riportato oggi dai quotidiani, solo dopo le 2 di notte. Trasferiti nel frattempo in due alberghi di Cinisi, per i furiosi utenti del volo per Torino l’odissea è finalmente terminata il pomeriggio di domenica, quando alle 15.15, con ben 19 ore di ritardo rispetto all’orario previsto, i 60 passeggeri sono saliti su un volo per Milano, stante anche le condizioni precarie della pista di Caselle, in fase di ristrutturazione. Ora l’Enac ha convocato il vettore per vederci chiaro.
I disagi, secondo quanto si apprende da fonti sindacali, sarebbero essenzialmente dovuti alle condizioni del comparto aeromobili in forza alla Wind Jet, il cui numero di mezzi disponibili e pronti all’uso è sempre più esiguo. Attualmente, nel comparto di aeromobili della Wind Jet in forza all’aeroporto Falcone e Borsellino, ben tre sono i mezzi guasti, e quelli per la sostituzione chiesti all’Alitalia, che si occupa anche dell’assistenza tecnica, avrebbero ugualmente presentato problemi tecnici che ne hanno impedito il decollo.
La Wind Jet ha così chiesto la riprotezione all’Alitalia, ovvero lo spostamento, previo pagamento di un compenso prestabilito, dei passeggeri dei voli Wind Jet in quelli della compagnia di bandiera. L’accordo dovrebbe prevedere altresì, che la quota di pagamento della riprotezione andrebbe a finire nel calderone dell’acquisizione, qualora questa venga definitivamente approvata dall’Antitrust. Abbiamo provato a contattare la compagnia aerea catanese, ma senza successo. Dismesso da circa tre mesi l’ufficio stampa, non c’è stato nessun dirigente o impiegato che abbia risposto ai svariati numeri della Wind Jet. A questo punto, l’attesa per il pronunciamento dell’Antitrust diventa febbrile.
Dal punto di vista dei lavoratori, vige un’apparente calma piatta. Si indugia fino al momento in cui il pronunciamento dell’Authority non sia ufficiale e a quel punto si valuterà se saranno prese o meno delle iniziative. La qual cosa non fa che aumentare naturalmente l’incertezza dei voli low cost Wind Jet.
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16 Luglio 2012, 16:37