14 Luglio 2021, 10:35
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La strada francese sul Green pass è una scelta che deve essere valutata attentamente e non con superficialità. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il governatore del Veneto Luca Zaia. “Bisogna anche tenere conto che noi ora non abbiamo vaccini per tutti – spiega -. Quindi, di fronte ad una costrizione più o meno diretta, dovremmo essere in grado di garantire a tutti la vaccinazione”.
E’ necessario comunque, secondo Zaia, che il governo cambi strategia: “Noi utilizziamo le regole di sanità pubblica che erano in vigore un anno fa, quando non c’erano i vaccini e il virus mieteva vittime e malati gravi. Sono regole prudenziali, lo capisco, ma ci troviamo in una fase diversa”. Il governatore si preoccupa “che il Veneto, in virtù del
fatto che fa più tamponi in assoluto in Italia (437 ogni 100 mila abitanti), non venga penalizzato perché fa emergere più contagiati. Ma si tratta nella stragrandissima maggioranza di soggetti asintomatici o paucisintomatici, cioè persone che non vanno in ospedale”. Zaia chiede dunque che “si modifichino i parametri che determinano il passaggio da una zona colorata all’altra. Anziché considerare il numero dei contagiati, dobbiamo misurare i ricoverati. Quello che conta ora è il carico sugli ospedali”.
Per la riapertura delle scuole, il presidente del Veneto è contrario “a dividere i ragazzi tra vaccinati e no, come
vorrebbe qualcuno. Sarebbe una forma di ghettizzazione inaccettabile. Torneremo in aula con le mascherine e in alcune scuole faremo test di controllo per monitorare la situazione. Pronti ad intervenire con la nostra macchina da guerra ormai collaudatissima”.
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14 Luglio 2021, 10:35