07 Maggio 2010, 19:25
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“Voglio aprire un ciclo con Delio Rossi. Se cambio spesso allenatore, non posso aprire un ciclo”. Di solito, quando Maurizio Zamparini parla così cominciano a suonare le campane a morto per il mister. E’ come il killer di Pulp Fiction: se inizia a recitare il monologo del Pastore (non Javier), poi spara, tranne che nell’ultima scena. Zampa somiglia: se loda l’allenatore, di seguito lo imbroda, cioè gli spara, cioè, alla palermitana, lo inchiumma. Ma siamo quasi all’ultima scena di un grande campionato e il copione potrebbe cambiare.
Maurizio Zamparini è un uomo buono. E lo è a prescindere dal fatto che sia il presidente del Palermo. Bontà non significa santità. Vuol dire essere detentori di un cuore che ha un angolo riservato alla fanciullezza e saperlo ascoltare. Non suoniamo il violino per compiacere il padrone dei sogni rosanero. Chi scrive è convinto di ciò che scrive e lo scriverebbe sui muri, per lettura del candore degli occhi e per notizia di certe opere di beneficenza segrete. Zamparini è un buono. Tuttavia – leggasi il filosofo Bud Spencer in proposito – i buoni sentono sovente il bisogno di mascherarsi da cattivi. E non c’è cattivo più cattivo di un buono che diventa cattivo. La cattiveria di Zamparini è semplice, infantile: si prende il giocattolo e si sbatte al muro. Si svita la panchina e poi si riavvita. Molto spesso il presidente ha avuto ragione. Ha avuto ragione nel cacciare Zenga con le sue chiacchiere e i suoi distintivi sonanti. Ha avuto ragione nel cacciare l’ingrato Ballardini. In altre occasioni… Bah! Acqua passata ormai. Dopo il mistericidio (dopo qualche anno, cioè) il rimorso, o il riepilogo. Zampa l’ha detto oggi, ed era un mea culpa atteso: “Del Neri ha pagato per colpe non sue”. Analoghi rimorsi coccodrilleschi sono disseminati lungo la storia del sor Maurizio. Dovremmo volergliene male? No, al cospetto di quello che rimarrà di una stagione comunque affascinante, se cenere o scaglie d’oro, noi gli vogliamo bene. Grazie per questo sogno.
Anche Del Neri passa per buono. Eppure abbiamo l’impressione che dietro la faccia innocua da zio materno di Topo Gigio ci sia un orgoglioso aculeo, pronto a pungere. Il mister della Samp oggi ha dichiarato: “Tra il dire e il fare c’é di mezzo il Palermo e credo che entrambe le squadre meriterebbero di andare in Champions. Comunque, qualunque fosse poi il risultato finale, non sarebbe uno sminuire il campionato di nessuna delle due formazioni”. Buono, anzi buonista, patatì e patatà, col pungiglione in canna. Bud Spencer aveva ragione.
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07 Maggio 2010, 19:25