Zamparini: "Battiamo l'Udinese | Europa? Non ci sentiamo matricole" - Live Sicilia

Zamparini: “Battiamo l’Udinese | Europa? Non ci sentiamo matricole”

Maurizio Zamparini

Il patron rosanero a tutto campo: "Ho preso troppe batoste contro i bianconeri, voglio invertire il trend". Non si sbilancia sulle chance europee della squadra di Iachini: "Ma almeno sei-otto squadre possono provarci". Parentesi sui tecnici che hanno lavorato con lui: "Guidolin il migliore, Gattuso un errore. Sannino non fa la differenza".

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PALERMO – Con l’Udinese il Palermo ha le carte in regola per centrare la terza vittoria consecutiva. E chissà che un successo contro i bianconeri non possa prospettare un cambiamento in corsa degli obiettivi stagionali in casa rosanero, corregendo il tiro da una salvezza agevole a una qualificazione in Europa che manca dal 2011. E’ l’ipotesi lanciata dal presidente rosanero, Maurizio Zamparini, che sulla sfida in programma al “Barbera” afferma: “Ho preso troppe batoste contro l’Udinese. Adesso basta. Vediamo se riesco a rifarmi almeno un po’. Il Palermo ha vinto le ultime due partite, ma contro i friulani sarà difficile perché si affronteranno due squadre che vogliono la vittoria. Io con l’Udinese sono in credito nel senso che ho preso parecchie batoste, mi auguro che ci sia un’inversione di tendenza”.

Obiettivo tre punti, dunque, contro un avversario che, nonostante i quattro punti di distanza e i venti campionati consecutivi in massima serie, i rosa non affronteranno con il timore della matricola: “Il Palermo non si sente una neopromossa – spiega il patron al Messaggero Veneto -. Abbiamo vinto il campionato di B con 15 punti sulla seconda e domenica scorsa a San Siro contro il Milan in campo c’erano 10 giocatori della formazione che ha disputato la B lo scorso anno”.

Un successo contro Di Natale e compagni, dunque, potrebbe svelare insospettabili scenari continentali per un Palermo sino a poche settimane fa in piena zona retrocessione. Un’ipotesi presa in considerazione da Zamparini, che ad ogni modo preferisce non sbilanciarsi sulla questione: “È un campionato molto equilibrato. Se la Samp è terza e il Genoa è quarto vuol dire che, escluse Juve e Roma, in corsa per l’Europa ci possono essere dalle sei alle otto squadre. Personalmente preferisco un torneo così, incerto, dove non c’è niente di scritto. La Fiorentina, a detta di tutti in estate, doveva fare sfracelli e invece non è così”.

Zamparini, inoltre, torna sulla cavalcata che ha riportato il suo Palermo in massima serie. Un inizio difficile, contraddistinto da qualche errore, dopodiché l’arrivo di Iachini che ha fruttato l’obiettivo prefissato a suon di record: “Risalire subito in serie A non è stato facile, il nostro problema all’inizio, è stato Gattuso. E’ stato un errore prenderlo. Poi l’abbiamo sostituito con Iachini, allenatore in gamba, che ci ha dato una bella mano sotto ogni punto di vista”.

Restando in tema, il numero uno del club di viale del Fante non lesina giudizi su due allenatori che hanno avuto percorsi ben diversi in rosanero: Guidolin e Sannino. “Guidolin è il migliore allenatore che io abbia mai assunto. E io ne ho avuti tanti, da Spalletti a Zaccheroni, da Prandelli a Ventura. Se non è andato in una grande squadra è solo per colpa del suo carattere introverso. E’ quello che lo ha penalizzato. Sannino, invece, lo portai a Palermo dopo che avevo contattato Montella. Era libero, poi arrivò la chiamata della Roma e lui preferì il giallorosso. Sannino è un allenatore alla Maran, diciamo che non fa la differenza. E non mi sorprende che in Inghilterra non abbia sfondato”.

Infine, nuova stoccata all’amministrazione comunale sul tema stadio: “A Udine siete fortunati ad avere un sindaco moderno. Lo dico per esperienza personale visto che ho fatto degli investimenti nella città friulana e ho avuto a che fare direttamente con il primo cittadino: con lui le cose vanno avanti. A Palermo invece il progetto stadio si trova da tre anni in un cassetto e nessuno lo tira fuori. La copertura finanziaria c’è, ne guadagnerebbero tutti, Regione, Comune, ma nessuno si muove. È la fotografia della nostra ridicola politica”.


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