07 Giugno 2017, 10:11
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PALERMO – Il Palermo è finito nella bufera dopo le voci sul possibile fallimento societario per via di un presunto debito da 120 milioni. Dopo la pioggia di smentite di ieri, non si placa Maurizio Zamparini che continua a contrattaccare: “Anche non vendendo, con le plusvalenze e con il paracadute, potrei andare avanti con un bilancio sano. Nel conto del Palermo in questo momento ci sono diciassette milioni di euro – spiega il patron friulano a La Repubblica –, quello che mi chiedo è altro. Perché dopo quindici anni nei quali ho dato tanto alla città Palermo mi fa questo? Sono una persona onesta e chiedo almeno rispetto. Sto cercando di vendere perché sono stanco, ma anche perché le persone che arriveranno potranno dare continuità e dare amore al Palermo. Perché gettare fango sulla mia persona in un momento delicatissimo come questo?”.
“Il bilancio è perfetto, abbiamo trasmesso alla banca londinese tutta la certificazione che viene data ogni sei mesi dalla Covisoc – ha sottolineato Zamparini al Giornale di Sicilia –. Chiaro, in passato qualche procuratore e qualche personaggio esterno al calcio hanno presentato delle istanze: una da 250 mila euro, ma non è che si può fallire per quella cifra; in più l’Agenzia delle Entrate ha fatto un pignoramento per una cartella esattoriale di vent’anni fa presso Unicredit, roba da 200 mila euro. Poi però si è scusata perché nulla era dovuto”.
Il Palermo è finito nell’occhio del ciclone e, soprattutto, della Procura, ma Zamparini predica tranquillità: “Il Palermo non ha 120 milioni di debiti. Attivo e passivo non sono i debiti, sono delle voci di bilancio. Io dalla banca inglese ho avuto anche i complimenti per i bilanci del Palermo – ha proseguito –. Il Palermo è fallito altre volte, con me non lo farà. Il Palermo in questo momento è una delle società più sane nel panorama italiano. Deve solo pareggiare i bilanci, non può più chiudere con venti milioni di perdite”.
“Stando a quanto ho comunicato agli stranieri con cui sto trattando – aggiunge Zamparini – è un debito di circa 40 milioni: una decina pluriennali con Unicredit e Banca Nuova, una ventina con i procuratori che però si ridurranno di molto e circa 6-7 milioni di contenzioso con l’Agenzia delle Entrate che speriamo possa azzerarsi. Oggi (ieri, ndr) c’è stata la Guardia di Finanza nella sede del Palermo per indagare su Mascardi e noi daremo loro tutti i documenti. Sono venuti solo per Mascardi, solo ed esclusivamente per quello. La società che acquista il Palermo si accollerà i circa 40 milioni di debito, cifra che va a diminuire il valore del club. La cosa principale è che loro devono mettere dentro 30-40 milioni per la campagna acquisti e per ottimizzare la società. Sto già guardando coi miei osservatori 7-8 giocatori di livello con i quali fare un percorso come quello fatto ai tempi di Guidolin”.
Il patron, dunque, torna a pensare al closing ed ammette che a breve si chiuderà in una settimana o dieci giorni al massimo: “La trattativa è in una fase molto avanzata, ma se escono notizie del genere… Il presidente del collegio sindacale ha preparato una dichiarazione da presentare all’avvocato italiano della banca londinese nella quale verrà spiegato che non c’è nulla. Stasera (ieri, nrdr) incontrerò Baccaglini. Ho preteso questa riunione tecnica perché ci sono situazioni inderogabili sul settore giovanile e sulla dirigenza. I suoi soci mi hanno chiesto di stargli vicino e io lo sto facendo. Ho contattato Reja, ma non per fare l’allenatore. L’ho chiamato per fare il “papà”, per metterlo lì con la sua esperienza al fianco di un allenatore giovane – prosegue Zamparini –. Vedremo se Baccaglini riesce a convincerlo, ma solo se avremo un allenatore giovane. A me per esempio piace Baroni del Benevento, così come altri due o tre tecnici. Poi Di Marzio gli consiglierà altri nomi e la decisione non sarà mia, l’ultima parola spetta a Baccaglini e alla società che acquista il Palermo”.
Ma l’ipotesi, seppur remota, che possa saltare tutto c’è e Zamparini non si farebbe trovare impreparato: “Faccio l’imprenditore e ho sempre la soluzione uno, ma ho anche la soluzione due. Mi auguro e prego gli angeli che alla fine arrivi la uno. Con la due non resterei comunque a Palermo. Cercherei qualcuno che gestisca la società per tornare in serie A e subito dopo troverei un compratore”.
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07 Giugno 2017, 10:11