09 Gennaio 2017, 16:15
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PALERMO – Maurizio Zamparini, Eugenio Corini e Roberto De Zerbi. È da loro composto il triangolo attraverso il quale si stabilirà chi porterà avanti il Palermo a partire da domenica prossima, quando il “Mapei Stadium” ospiterà la sfida tra il Sassuolo e i rosanero, primo banco di prova del girone di ritorno tanto per gli emiliani, quanto per i siciliani. Sembra sempre più vicino il momento in cui il patron del club di viale del Fante e il tecnico nativo di Bagnolo Mella giungeranno alla seconda resa dei conti negli ultimi nove anni. E se nel 2008 i due non trovarono l’accordo per prolungare il contratto e per proseguire una storia bellissima per Corini con la fascia da capitano al braccio, questa volta le strade si separeranno sotto forma di esonero per l’ex allenatore di Chievo e Frosinone, la cui seconda avventura in quel di Palermo sembra destinata a non andare oltre le cinque partite fin qui vissute sulla panchina rosanero.
La carica agonistica che Zamparini chiedeva dopo aver optato per l’avvicendamento in panchina è durata, di fatto, per alcuni sporadici momenti in ciascuna delle cinque partite disputate dal Palermo sotto la guida. E i soli quattro punti portati a casa, nonostante il calendario offrisse delle chances importanti come gli impegni interni con Chievo e Pescara o la trasferta di Empoli, danno la dimensione di quanto nemmeno il “Genio” sia riuscito a restituire serenità, fame e determinazione a un gruppo che, quando siamo ancora a metà del cammino, sembra ormai essersi arreso di fronte allo scenario della retrocessione in B. Allora il patron cerca di cambiare ancora una volta, tornando alla sua precedente scelta, quel Roberto De Zerbi che, non più tardi di un mese e mezzo fa, era stato etichettato come “un presuntuoso che se rimarrà tale non diventerà mai un grande allenatore”, ma che in questo momento rappresenta, nella mente di Zamparini, l’unica alternativa valida per il suo Palermo.
E quella relativa al ritorno di De Zerbi, più che un’alternativa utile sul piano tecnico, sembra essere l’unica strada possibile da percorrere in caso di esonero di Corini. Sia perchè il mister bresciano è l’unico, oltre al suo successore, ad essere ancora sotto contratto con il Palermo. Tuttavia, il tecnico nativo di Brescia avrebbe fatto sapere di non voler prendere in considerazione un eventuale ritorno in rosanero. Doveva tenersi un incontro tra l’ex allenatore del Foggia e Zamparini: un incontro che non c’è stato, ma che non ha cambiato la sostanza delle cose. De Zerbi ha fatto sapere che ribadirà il proprio “no” al patron del club di viale del Fante qualora dovesse avvenire prima o poi un incontro tra le parti, o un qualsiasi contatto formale tra i due.
Pista De Zerbi che sembra saltare definitivamente del tutto, e che porterà il mister bresciano a rinunciare a una non indifferente somma di denaro, ovvero quella derivante dalla parte restante del suo ingaggio e dalla clausola anti-esonero prevista e stabilita a inizio settembre, quando l’ex allenatore del Palermo era stato chiamato a sostituire Ballardini. E proprio il tecnico ravennate, a questo punto, rappresenta la principale alternativa a Corini, qualora Zamparini dovesse restare fermo sulla sua posizione di cambiare ancora una volta la guida tecnica del club. Anche perchè il mister che ha iniziato la stagione (sconfitta con il Sassuolo e pareggio a san Siro contro l’Inter) gode della presenza nel libro paga della società dei suoi più stretti collaboratori, tra cui il suo vice Carlo Regno. Una discreta assicurazione, qualora Ballardini dovesse accettare di tornare in Sicilia.
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09 Gennaio 2017, 16:15