03 Luglio 2008, 11:34
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Il terremoto societario che ha portato al divorzio tra il Palermo e Rino Foschi ha prodotto i suoi effetti pochi giorni fa, ma nella mente di Zamparini la ristrutturazione dirigenziale è iniziata a gennaio. A svelare il retroscena è stato lo stesso patron rosanero che, dopo aver ufficializzato l’arrivo di Walter Sabatini col quale è stato concluso un accordo biennale, oggi è stato a Palermo per la presentazione della partnership tra Infront Italy e la neonata Space, società che gestirà la vendita degli spazi pubblicitari allo stadio “Barbera”.
“Avevo deciso già sei mesi fa – ha dichiarato Zamparini – di non rinnovare il contratto di Foschi in scadenza il 30 giugno. La mia idea era quella di trovare una persona giovane e quando Sabatini ha deciso di lasciare la Lazio ci siamo accordati per il suo arrivo in rosanero”.
La mossa che si pensava dettata dalla tradizionale impulsività di Zamparini questa volta sarebbe stata invece studiata nei dettagli addirittura quando i rosanero avevano appena iniziato la seconda metà del campionato, con una salvezza tutta da conquistare e con una gestione tecnica in bilico tra Guidolin e Colantuono. “Tutto questo non cambia nulla – ha aggiunto il numero uno del club di viale del Fante -. Spero ancora che Rino rimanga con noi, anche per ricoprire il ruolo di consulente di mercato, ma lo conosco bene e so che non accetterà. Da tempo volevo cambiare l’assetto societario per motivi organizzativi, non per mutamenti in fatto di politica di mercato. Rino è un solista, mentre io penso che sia più utile lavorare in squadra”.
A Zamparini piacerebbe tessere una fitta rete di uomini mercato per avere un controllo capillare dei giocatori seguendo il modello Udinese. “Perchè con un’organizzazione di questo tipo – spiega il patron rosanero – è possibile colmare il gap di potenzialità finanziarie con i top team. Non è certo per colpa di Colantuono o delle intercettazioni che non ho rinnovato il contratto di Foschi”.
Alle inevitabili domande dei cronisti sul mercato del Palermo, il presidente ha risposto che “la rpiorità ora è lavorare sulle cessioni, in particolare Bresciano e Agliardi. Spero che Rino ci dia una mano con la supervisione. Floccari? Non credo che arriverà, mentre Behrami mi piace molto, se va via qualcuno vedremo”. Un capitolo a parte il patron rosanero l’ha riservato al nuovo stadio, per la costruzione del quale chiederà prossimamente l’autorizzazione alle autorità competenti, e che dovrebbe essere affidato ad una fondazione che girerebbe gli utili al Palermo calcio: “Sono nel calcio da 25 anni ma nel calcio non ho mai avuto la testa dell’imprenditore. Ed anche nel nuovo stadio che mi farebbe piacere poter costruire non vedo i possibili guadagni, non ne ho bisogno. La mia idea – spiega Zamparini – è quella di una fondazione che gestisca tutto e che obbligatoriamente reinvesta gli utili provenienti dallo stadio a favore del Palermo Calcio”. Il presidente ha anche aggiunto che il suo sogno è quello di “uno stadio che sia un salotto” ed ha aggiunto che “a luglio il Palermo è sempre vincente, speriamo quest’anno di esserlo anche a giugno prossimo”.
Intanto è partita l’era Sabatini che guiderà da qui in avanti le operazioni di mercato rosanero. L’ex ds della Lazio porterà con sè a Palermo alcuni suoi collaboratori non ancora resi noti e novità sono attese anche nella gestione del settore giovanile rosanero dove è quasi certo ormai il ritorno di Rosario Pergilizzi che l’anno scorso per poche gare guidò la prima squadra con Renzo Gobbo.
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03 Luglio 2008, 11:34