17 Febbraio 2012, 13:10
3 min di lettura
“Il presidente Maurizio Zamparini e i tifosi del Palermo ringraziano la Banca Unicredit per la grande fiducia dimostrata togliendo il fido di due milioni e mezzo a suo tempo concesso. Quanto sopra risulta strano per una banca fortemente interessata ad un’altra squadra di serie A. Tanto strano anche in virtù del fatto che il nostro presidente di Lega Beretta, di cui abbiamo chiesto le dimissioni, è un alto funzionario della Banca Unicredit”.
L’amarezza del numero uno del club di viale del Fante è racchiusa in queste poche righe apparse stamattina sul sito ufficiale rosanero ma non bastano a chiarire cosa ci sia dietro alla decisione di Unicredit comunicata stamattina ai vertici del Palermo. Facciamo un passo indietro di 48 ore. Secondo quanto apprende Livesicilia, il presidente rosanero Maurizio Zamparini, un paio di giorni fa avrebbe messo nero su bianco la richiesta di dimissioni dell’attuale numero uno della Lega calcio Beretta che, a suo dire, non sarebbe all’altezza di guidare il governo delle squadre di serie A soprattutto perchè oberato dall’incarico di enorme responsabilità che riveste nel secondo gruppo bancario italiano che ha sede in piazza Cordusio a Milano.
La richiesta scritta di dimissioni firmata da Zamparini, secondo il pensiero dello stesso patron rosanero, avrebbe innescato la ritorsione finanziaria di Unicredit nei confronti del club siciliano al quale sarebbe stato tagliato da un giorno all’altro il fido bancario da 2,5 milioni a 300 mila euro. Concetto che Zamparini stamattina ha spiegato meglio dai microfoni di Radio Radio:”Unicredit, ha ridotto il fido attribuito al Palermo calcio da 2,5 milioni a 300 mila euro. E lo ritengo abbastanza strano anche perché in quella banca, occupa un posto di rilievo l’attuale presidente della Lega Calcio, Beretta, a cui io ho scritto una dura lettera chiedendo le dimissioni da presidente. E’ impensabile che Beretta – continua Zamparini – con uno stipendio da 300 mila euro per ricoprire la carica di presidente di Lega, senza interpellarci ha assunto l’importante carica in Unicredit. Lui avrebbe dovuto lavorare a tempo pieno per la Lega. Ritorsione contro la lettera? Non lo voglio pensare – continua il patron rosanero – perchè sarebbe davvero un colpo molto basso. Per Unicredit il valore del Palermo e della sua tifoseria è di 300 mila euro e tutto questo lo ritengo davvero molto strano. La ritengo una grande offesa verso di me e del popolo palermitano, aggravato dal fatto che Unicredit è l’ex Banco di Sicilia, fattore che avrebbe dovuto dare altra storia alla squadra della città. Tuttavia – conclude – questa offesa non cambia nulla perchè il Palermo ha un bilancio perfetto. E’ l’azione intrapresa che mi amareggia e mi fa pensare”.
La replica di Unicredit
Da Unicredit intanto arriva una versione diversa della ricostruzione dei fatti fornita dal presidente del Palermo Maurizio Zamparini. Secondo quanto apprende Livesicilia da fonti interne alla banca, infatti, la decisione del gruppo di piazza Cordusio di ridurre da 2,5 milioni a 300 mila euro la scopertura bancaria del Palermo calcio non è riconducibile a una ritorsione di Maurizio Beretta nei confronti di Zamparini. Il presidente della Lega calcio, infatti, ricopre in Unicredit il ruolo di responsabile corporate identity, ruolo assolutamente estraneo e non competente su decisioni in merito alle aperture e gli importi del credito alla clientela. Secondo la versione dei fatti fornita da Unicredit la rimodulazione della scopertura in favore del Palermo calcio è una iniziativa che spetta alla direzione responsabile del credito locale che risponde ai vertici nazionali di Unicredit e assolutamente estranea all’influenza di Maurizio Beretta.
Pubblicato il
17 Febbraio 2012, 13:10