25 Giugno 2009, 13:00
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Sabatini come Foschi. Agisce nell’ombra, smentisce tutto, quasi anche di esistere, parla di complicazioni, retromarce, difficoltà. Poi arriva il presidente Maurizio Zamparini e svela tutte le trame rosanero, spiegando ogni cosa, dicendo pane al pane. Sabatini come Foschi, insomma. Il direttore sportivo smentito e “fregato” dal suo datore di lavoro, che non riesce a trattenere la… lingua. “Pastore è un calciatore del Palermo, la notizia diventerà ufficiale al termine del campionato argentino”, ha rivelato Zamparini. E la notizia è di quelle che rivitalizzano lo stantio calciomercato rosanero. All’insegna di una sottile linea argentina.
In principio fu Cristian La Grotteria, argentino che Zamparini si ritrovò tra i piedi, quando rilevò il club rosanero da Franco Sensi. Poi il patron del Palermo ha sempre avuto un debole per l’Argentina, da Mario Alberto Santana, acquistato ai tempi del Venezia, a Mariano Gonzalez ed Ernesto Farias, detto “El tecla”, meteora di pochi mesi in Sicilia, che fece scoppiare un caso a inizio stagione fra il presidente e l’allora tecnico Guidolin.
Adesso la storia ricomincia. L’Argentina centro-settentrionale, e in particolare la città di Cordoba, si colora di rosanero. Dopo Nicolas Bertòlo, infatti, il Palermo si aggiudica il talento sudamericano più cristallino degli ultimi anni, ovvero Javier Pastore, concittadino di Bertòlo, trequartista con cui il club di viale del Fante guarda deciso verso il futuro. E lancia anche un messaggio neanche tanto velato al riottoso Simplicio, che fa le bizze per il prolungamento del contratto. Con l’Huracan Pastore è a un passo dallo scudetto (decisiva l’ultima gara contro il Velez Sarsfield). Il fantasista poi volerà verso la Sicilia. Si tufferà nel calcio italiano, dove dovrà destreggiarsi con i suoi piedi da ballerino. Sì perché Pastore si ispira dichiaratamente al brasiliano Kakà, il ragazzo dai piedi d’oro che ha lasciato il Milan per il Real Madrid.
Il nuovo talento del Palermo, un trequartista che regala colpi ad ogni gara, nel tempo libero studia… Kakà. Studia i movimenti della stella brasiliana, hanno la stessa posizione in campo, come Kakà è veloce e svaria su tutto il fronte offensivo, abile a verticalizzare con la testa alta. Ha una voglia matta di crescere e per questo ha scelto il Palermo, una formazione che può garantirgli opportunità di giocare, rispetto alle grandi squadre.
Vent’anni compiuti qualche giorno fa, Javier Pastore è alto 187 centimetri e pesa 77 chilogrammi; proprio per il suo fisico esile ed agile è soprannominato “El Flaco”. In campo le sue caratteristiche sono la freddezza sotto porta e la precisione dei passaggi smarcanti. C’è da verificare l’impatto con il calcio italiano e le capacità d’adattamento (mediamente un argentino se la cava meno bene di un tedesco o di un danese, ma tant’è…), però sulle qualità strettamente tecniche non c’è proprio da discutere: giornalisti e addetti ai lavori sono concordi nel ritenere il neo rosanero una certezza per la nazionale biancoceleste del futuro, anche immediato, accanto ai vari Messi, Aguero e Tevez. Per assicurarselo il Palermo ha trattato a lungo e con almeno tre interlocutori, visto che il 50% del cartellino appartiene all’agente FIFA Marcelo Simonian, il 40% al Talleres de Cordoba, formazione in cui il giovane Javier ha esordito in serie B e il 10% al presidente dell’Huracàn, Carlos Babington, Nel fine settimana del 5 luglio Pastore e il suo Huracan potranno anche pareggiare sul campo del Velez per vincere il titolo nazionale (l’ultima volta era successo nel 1973), certificando d’essere la squadra più forte oltre che quella più bella da vedere. Poi nell’orizzonte di Javier Pastore c’è solo il Palermo. Arriverà in ritardo rispetto ai compagni, riposerà un po’ dopo la fine della stagione argentina. Poi però arriverà per abbracciare il popolo rosanero, il ds Sabatini e quel “fedifrago” di Zamparini, che svela sempre tutto…
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25 Giugno 2009, 13:00