Zingaretti: "In Sicilia vediamo| il Pd che io non voglio" - Live Sicilia

Zingaretti: “In Sicilia vediamo| il Pd che io non voglio”

Il candidato alla segreteria: "Pesanti ingerenze di un altro partito. Così si distrugge il Pd".

Il congresso dem
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“Purtroppo in Sicilia stiamo vedendo un modello di partito che io non voglio”, così Nicola Zingaretti, candidato alla segreteria nazionale del Pd, ha commentato con i giornalisti le vicende siciliane dei dem. “Ci sono molte federazioni che non hanno aperto il tesseramento, non hanno fatto votare gli iscritti, ci sono pesanti ingerenze di un altro partito nella vita democratica del nostro partito, ci sono troppe decisioni anche sulle regole prese e maggioranza. E così si distrugge, non si costruisce. Così diventa addirittura banale dire che bisogna salvare l’Italia e non ci si preoccupa di salvare il nostro partito”. Così il candidato dopo il ritiro oggi di Teresa Piccione dalle primarie, per le quali resta in corsa il solo candidato renziano Davide Faraone. Piccione, sostenuta dall’area che a livello nazionale appoggia Zingaretti, ha contestato una serie di decisioni assunte dagli organi di partito in merito alle regole congressuali.

Altri esponenti del Pd intervengono nel dibattito su quanto accade in Sicilia. “Martina, ormai consegnato mani e piedi a Faraone, non ha ritenuto di intervenire, svendendo di fatto per un pugno di voti il partito siciliano a Cardinale e Micciché. L’ex segretario, versione renziano 2.0, dopo essere stato il vicesegretario di Renzi, ora è costretto a recitare un ruolo subalterno a Faraone”, accusa la deputata Paola De Micheli. “In Sicilia il Pd e’ ormai al collasso, con una situazione interna ingestibile che sta minando ogni garanzia minima di democrazia interna. Quanto sta accadendo e’ gravissimo, e’ legato a logiche di potere e a trasformismi inaccettabili e danneggia la credibilità di tutto il Partito Democratico”, commenta il senatore del Partito democratico, Antonio Misiani. “Senza rispetto delle regole non si fa alcun congresso. Bene ha fatto la Piccione a tirarsi fuori dopo la manichea decisione della commissione nazione di garanzia. Il nuovo PD per la sicilia – scrive Franco Ribaudo in una nota – non può essere quello di Renzi-Faraone-Raciti che sono la causa del disastro politico che ci portato sin qui. I siciliani si aspettavano un vero congresso è una nuova linea politica per il rilancio della nostra bellissima terra.

“La polemica sulle primarie in Sicilia, è del tutto infondata e mira solo ad abbattere l’avversario Faraone. Le parole che ha usato Zingaretti fanno riflettere. Il metodo è chiaro e tristemente noto, Faraone è ampiamente in testa, l’unico modo per sconfiggerlo per gli amici di Zingaretti è, allora, annullare le primarie. No, caro Zingaretti, è il tuo modello di partito che ci inquieta e non poco”. Lo affermano i senatori dem Valeria Sudano, Leonardo Grimani e Salvatore Margiotta.


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