Zona industriale a secco| “Lavorare così è degradante”

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12 Ottobre 2017, 11:58

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CATANIA – Zona industriale a secco: ancora disagi per imprenditori e lavoratori. Non c’è pace per la zona industriale più importante del Mezzogiorno. Aziende e sindacati accendono i riflettori sul problema dell’approvvigionamento idrico, un fatto che costringe gli imprenditori a rifornirsi a intermittenza con autobotti private.  “Quella dell’acqua per la zona industriale è una vera e propria contraddizione, perché da una parte in alcune aree le aziende hanno difficoltà ad avere un normale approvvigionamento idrico, mentre dall’altra ogni volta che piove gli allagamenti mettono a repentaglio l’incolumità di chi lavora nel sito produttivo catanese e delle strutture stesse delle imprese che subiscono ingenti danni”, spiega il segretario generale territoriale della Ugl di Catania, Giovanni Musumeci, insieme ai segretari di Ugl metalmeccanici e chimici, Angelo Mazzeo e Carmelo Giuffrida.

“Ci chiediamo: ma cosa ha fatto di male la zona industriale per essere così abbandonata da tutti coloro che, invece, dovrebbero davvero valorizzarla e farla funzionare? Non sappiamo più a che santo rivolgerci e, per questo, invochiamo la mobilitazione di tutti dagli imprenditori ai sindacati, dalle associazioni di categoria ai lavoratori, fino a tutta la cittadinanza quella parte sana della nostra città che ha a cuore la sofferenza di un contesto che, andando avanti così, rischia di passare in breve tempo dall’attuale agonia alla morte con la fuga delle aziende che, fino ad oggi, stanno tenendo duro e vogliono continuare ad investire se tutti gli enti istituzionali interessati lo consentiranno.”

Nei giorni scorsi anche ZIC Re-Industria, l’associazione d’imprese insediate alla Zona industriale, si è fatta sentire inviando una missiva alle autorità sollecitando una conferenza di servizi e denunciando tutte i disagi connessi all’assenza di acqua.  “Si precisa altresì che nella gestione delle emergenze ai fini dell’antincendio le riserve d’acqua sono indispensabili, ancor di più considerando che alla Zona Industriale di Catania sono presenti sei aziende a rischio incidente rilevante, e pertanto la disponibilità d’acqua presso tutte le aziende insediate è fondamentale anche per motivi di sicurezza”, scrivono gli imprenditori e lanciano un grido d’allarme. “Lavorare in queste condizioni è degradante e costituisce un fattore di rischio di migrazione dell’attività d’impresa verso altre regioni nella migliore delle ipotesi, o di chiusura delle attività nella peggiore”.

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Ma l’acqua non è il solo problema all’ordine del giorno. “Incidenti stradali ed i continui furti nella zona industriale non devono più stupire nessuno. Da qualsiasi prospettiva la si voglia vedere questa parte di Catania da anni è ormai considerata un’area dimenticata, da Irsap e dalle istituzioni preposte, dove vige la regola del più forte”, spiega il consigliere comunale Salvatore Tomarchio. Il presidente della commissione Patrimonio accende i riflettori su “una situazione di estrema emergenza” che perdura nel tempo e lancia la proposta di “costruire una collaborazione continuata e duratura con gli imprenditori della zona”. “In cambio di agevolazioni fiscali – dice Tomarchio- oppure della riduzione delle tasse, infatti, i titolari delle aziende si potrebbero assumere gli oneri per la pulizia dei canali per il deflusso delle acque piovane, della manutenzione straordinaria del manto stradale e dei marciapiedi, del potenziamento della pubblica illuminazione, della bonifica dalle discariche abusive e dalla pulizia ordinaria”.

 

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12 Ottobre 2017, 11:58

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