10 Ottobre 2015, 17:25
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PALERMO – Ztl con tariffe diverse a secondo dal tipo di auto, strisce blu tutte a 1 euro, tram, autobus e segnaletica stradale. Eccolo il nuovo contratto di servizio dell’Amat, approvato dalla giunta, presentato oggi alla stampa e in attesa, a questo punto, del via libera del consiglio comunale. Un atto atteso da tempo, visto che proprio dal nuovo contratto (il vecchio è datato 2005) passerà l’affidamento all’azienda di via Roccazzo della gestione del sistema tram che dovrebbe entrare in funzione entro l’anno. Il contratto vale 79,6 milioni di euro l’anno (nel 2014 Amat ha chiesto al Comune 86,4 milioni, di cui riconosciuti solo 82,3).
Una svolta per la società partecipata che, a fronte di un utile di 76mila euro (il primo dopo anni di passivo), deve però fare i conti con tagli ai trasferimenti, personale sempre più anziano, mezzi vetusti e introiti non all’altezza delle aspettative. Per questo Palazzo delle Aquile, dopo aver ripianato i propri debiti con l’azienda, ha deciso di rilanciarla con il tram, il car e il bike sharing, le Ztl (che da sole valgono introiti per 30 milioni) e nuovi autobus: 18 sono già arrivati, per altrettanti è partita la gara e il Pon Metro dovrebbe consentire di acquistarne altri 87 a metano (con le stazioni in via Roccazzo e viale Francia pronto fra sei mesi).
L’urgenza, per l’Amat, sono però i soldi: il tram inizialmente avrà un passivo di 10 milioni di euro, al netto di quanto si incasserà (secondo le previsioni) con i biglietti. Il resto dovrebbe mettercelo la Regione, che però taglia sempre di più. Il che “costringe” il Comune a reperire altrove i fondi, puntando per esempio sulle Ztl che prevedono 30 milioni di incassi (di cui 28 di utile), sulle strisce blu da portare tutte a un euro e dal servizio di rimozione coatta. Servizi per fare soldi, in pratica, tanto importanti che “gli eventuali minori introiti potrebbero compromettere gli equilibri economici del piano industriale, con ogni conseguenza sulla gestione dei servizi contrattualmente affidati”, si legge nella delibera approvata in giunta. Nel 2014 hanno usato gli autobus 10 milioni di passeggeri, per il 2015 i passeggeri anche con il tram diverranno 22.
“Abbiamo deciso di puntare sulla mobilità pubblica di massa, al posto di quella privata: ogni giorno circolano a palermo 600mila auto, un numero spaventoso – ha detto l’assessore Giusto Catania – oggi cambia la prospettiva, e’ un momento storico: i nostri costi standard sono in linea con quelli delle altre grandi città italiane che non hanno pero’ subito i tagli della Regione”. “Palermo sara’ l’unica citta’, dalla Toscana in giu’, ad avere il car sharing elettrico e l’unica in Italia ad averlo anche per i disabili – ha detto Orlando – Amat non e’ piu’ solo gomma, ma anche bike sharing, car sharing, tram. Il car sharing si estendera’ anche alla Sicilia occidentale, dopo aver compreso il Trapanese. Il tram sara’ il piu’ moderno d’Italia e dimezzeremo i tempi di percorrenza”.
“Non esistono più somme pubbliche da poter essere spese indipendentemente dai risultati, dobbiamo riuscire ad autofinanziarci – ha detto il presidente di Amat Antonio Gristina – se la Regione continuerà a tagliare, dovremo essere in grado di andare avanti generando utili da soli”. “L’annullamento delle vecchie Ztl costò ai palermitani 10 milioni di euro – ha detto il presidente di Sala delle Lapidi Totò Orlando – oggi la giunta fa una scelta politica forte con la gestione pubblica dei servizi, compresi le Ztl e il tram. Se qualcuno è contrario lo dica, l’Aula è sovrana. Ma noi vogliamo garantire occupazione e sviluppo a un’azienda che ha pagato per anni colpe che non erano dei lavoratori. Il consiglio affronterà subito il tema del contratto di servizio”.
ZTL Il pass costerà 120 euro l’anno. Sono previsti però anche pass una tantum, ovvero che valgono per il singolo accesso e che durano al massimo 24 ore: saranno venduti a 5 euro. Quelli mensili a 20 euro. E’ prevista inoltre una modulazione a seconda del tipo di auto: le vetture elettriche pagheranno 60 euro l’anno, quelle ibride e a metano 90 euro l’anno, le autolinee 240 l’anno. A questi prezzi si devono aggiungere anche bolli e diritti. Per duplicati il costo sarà del 25% rispetto a quello iniziale.
Le auto elettriche sono ancora pochissime (nel 2012 se ne sono vendute solo 524), mentre quelle ibride sono in ascesa: a gennaio 2015, in Italia, ne sono state immatricolate 6.441, di cui il 5% a metano. Cresce anche il gpl. Secondo le previsione, dei mezzi che circoleranno in Ztl il 62% sarà a benzina o gasolio, l’11,4 saranno autobus e mezzi pesanti, il 12% moto, l’8% a gas, il 4% ibrido e i veicoli elettrici saranno appena lo 0,1%. L’Amat si occuperà del sistema informatico, le multe resteranno in capo ai vigili.
Potranno circolare solo le 250mila vetture da Euro 3 a salire, mentre sono escluse 130mila vetture troppo vecchie. Per residenti e domiciliati nessuna restrizione sul tipo di auto (ammesse anche le più vecchie), ma solo dietro pagamento del pass, senza agevolazioni. La Ztl 1 dovrebbe partire a inizio 2016
STRISCE BLU L’idea è quella di aumentare tutte le zone a 1 euro, eliminando quelle da 50 o 75 centesimi l’ora. Fino a oggi, infatti, ci sono quelle a 50 centesimi (zona Oreto e Policlinico), quelle a 75 centesimi (zona porto, parte di via Libertà, don Bosco, via Dante, via Autonomia siciliana e via Croce Rossa) e quelle a 1 euro (il centro). Negli anni gli introiti sono sempre più calati, anche per via dell’affidamento ad Apcoa delle zone più remunerative.
TAGLI REGIONALI L’Amat deve fare i conti con i tagli ai trasferimenti. Il trasporto pubblico locale dovrebbe finanziarsi per il 35% con i biglietti e per il 65% sugli stanziamenti: peccato che quelli della Regione siano calati, per tutta la Sicilia, di 157 milioni in un anno. A Palermo ne arriveranno 37, ovvero 21,2 milioni per il primo semestre del 2015 e 15,8 per il secondo. Nel 2009 i milioni erano 46,8. “Buchi” da colmare con i servizi, come per l’appunto Ztl, rimozione coatta e strisce blu.
I CONTI Il contratto segna 80,2 milioni di euro l’anno così ripartiti: 37 milioni a carico della Regione, 8 provenienti dai ricavi dei biglietti e 27,7 dal programma di esercizio, quindi a carico del Comune per 13.876.800 chilometri l’anno; altri 3,2 dai servizi speciali e 3,6 dalla segnaletica, sempre a carico del Comune. Altri 30 milioni verranno dalle Ztl, iva esclusa, a cui potranno aggiungersi strisce blu e rimozione veicoli. Impossibile stabilire a priori quanto incasserà effettivamente l’azienda ogni anno, viste le incertezze sui contributi regionali e sugli incassi a tariffa.
PRODUTTIVITA’ L’Amat, da questo punto di vista, non brilla. Nel rapporto tra chilometri percorsi e addetti, Palermo è in fondo alla classifica con Napoli, facendo peggio di Torino, Bologna o Milano. Palermo nel 2011 contava su 522 mezzi, praticamente meno della metà di Bologna, ma anche meno di Napoli, Genova e Cagliari. Sono meno anche gli addetti, così come i chilometri percorsi: se Amat con 1.816 addetti faceva 17,6 milioni di chilometri, Bologna con 2.159 ne garantiva 37,2, così come Cagliari 38,4 con 2.122 addetti. Male anche i passeggeri. Andando ai ricavi da traffico per addetto, Palermo fa peggio di tutti: 6.772 euro contro i 9.873 di Cagliari, i 18.895 di Torino, i 24.973 di Genova, i 26.681 di Bologna e i 35.82 di Milano. Va malissimo se si guarda al resto d’Europa.
RIMOZIONE VEICOLI La rimozione e trasporto in deposito di mezzi fino a 1,5 tonnellate costerà 60 euro, a cui sommare 3,2 euro per ogni chilometro percorso; da 1,5 a 3,5 tonnellate si passa a 80 euro più 3,72 per ogni chilometro; se la rimozione è notturna si arriva a 75 euro (o 100 per i veicoli pesanti) con 4,16 (o 4,83) euro per chilometro. Oltre le 3,5 tonnellate 125 euro più 6,5 euro a chilometro, incrementato del 10% per ogni tonnellata che supera le 3,5.
SEGNALETICA Resta in capo all’Amat anche la segnaletica stradale, che pure è un servizio strumentale (e quindi da esternalizzare), ma che viene considerato complementare alla mobilità urbana e quindi da svolgere in house. Per quanto riguarda la segnaletica orizzontale, la pulizia toccherà all’Amat e non alla Rap.
SERVIZI SPECIALI Sono previsti il trasporto su gomma per le scuole, ai Rotoli, al Civico, verso le località balneari con biglietti giornalieri da 50 centesimi, minibus ecologici in centro storico con biglietti giornalieri da 50 centesimi, trasporto di tifosi, trasporti a chiamata o occasionali. Tutti i servizi verranno fatturati a parte.
BIGLIETTI L’Amat si impegna ad aumentare i controllori e a investire sui ticket informatici; il Comune dal canto suo aiuterà nella repressione dell’evasione con i vigili urbani.
LE REAZIONI
“Sono molto preoccupato per l’impostazione finanziaria data all’equilibrio economico dell’Amat, un’azienda che oggi soffre maledettamente i tagli e le inefficienze causate da anni di abbandono da parte dell’amministrazione comunale e della Regione”. Lo dice il capogruppo Idv Filippo Occhipinti, commentando la presentazione del contratto di servizio dell’Amat. “Tutto si basa sui 30 milioni di presunto incasso della Ztl, che a voler essere ottimisti si possono definire incerti – continua Occhipinti – più che per la Ztl, sarebbe giusto chiamarla ‘tassa per il tram’. Non si può scherzare con i servizi alla città e con 1500 posti di lavoro, serve un piano alternativo in caso di fallimento della Zona a traffico limitato. Il sindaco si fida troppo dei suoi assessori e dell’azienda”.
“Siamo fortemente preoccupati per la scelta della Giunta Comunale di presentare il nuovo contratto di servizio senza avere messo mano ad una concreta razionalizzazione del servizio di trasporto pubblico”. Lo dice il capogruppo Pd Rosario Filoramo. “Non è possibile che le condizioni finanziarie per fare funzionare il tram vengano costruite sull’ennesima avventura tributaria che accomuna gli ultimi due sindaci di Palermo, la tassa della Ztl. Le zone a traffico limitato sono aree situate in alcuni punti delle città, ad esempio nei centri storici, per limitare in alcuni orari il traffico ai veicoli sotto una specifica classe di emissioni, di una data di omologazione e di un peso. Abbiamo votato il Pgtu e abbiamo convintamente previsto l’istituzione della Ztl a Palermo, fiduciosi che essa potesse garantire una concreta riduzione dei mezzi privati a vantaggio dell’utilizzo dei mezzi pubblici. Purtroppo la Giunta ha imposto all’Amat un piano industriale e conseguentemente un contratto di servizio che si reggono su un solo presupposto, fare cassa. Infatti intendono pareggiare i conti di Amat trasferendovi i proventi, 30 milioni annui, derivanti dalla vendita di 250.000 pass a 120 euro ciascuno. Una nuova tassa sui tartassati palermitani, con l’unico obiettivo finanziario, che in duecentocinquantamila acquistino il pass. Una scelta scellerata che non ridurrà il numero di mezzi privati circolanti e che potrebbe nel contempo arrecare l’ennesima perdita alla nostra azienda trasporti. Si possono verificare due casi, entrambi negativi: il primo, ancora duecentocinquantamila auto circolanti all’interno della Ztl e di Amat in pareggio; il secondo, per ragioni virtuose e per la crisi economica, l’obiettivo dei 250.000 pass si riduce pesantemente, meno auto e meno inquinamento ma Amat in crisi. Noi proponiamo una moderna politica tariffaria che privilegi gli abbonamenti con forti sconti per studenti e lavoratori in modo di incrementare le entrate. Una Ztl che preveda esenzioni per la prima auto dei residenti all’interno della Ztl, costo dimezzato per le auto ibride ed elettriche. Infine, quando saremo in grado di offrire concretamente l’attraversamento con i mezzi pubblici del centro città la definitiva chiusura della stessa al traffico privato di attraversamento”.
“Il contratto di servizio dell’Amat che si appresta a essere discusso in Consiglio Comunale – dichiara Vincenzo Fumetta, segretario provinciale di Rifondazione Comunista Palermo – rilancia l’azienda di trasporto pubblico sia nella gestione del trasporto gommato che dei nuovi servizi offerti alla città a partire dal tram; questo avviene – continua Fumetta – mantenendo fermi due importanti capisaldi politici che fanno parte del programma elettorale: l’azienda rimane pubblica e i livelli occupazionali vengono salvaguardati. Del nuovo contratto fanno parte anche le Ztl – conclude Fumetta – i cui proventi saranno destinati a nuovi investimenti, in altre parole vi sarà uno spostamento di risorse dall’uso dei veicoli privati verso il trasporto collettivo e questo va nella direzione di una maggiore mobilità sostenibile”.
“La giunta comunale è uscita allo scoperto perché i proventi della futura Ztl a pagamento, votata dall’intero consiglio comunale, saranno utilizzati interamente per fare cassa con prospettive incerte di crescita per l’Amat. La Ztl deve essere uno strumento per combattere lo smog in città. Si offrano agevolazioni in base alle fasce di reddito dei cittadini, e si evitino incongruenze come questo piano che mette le auto storiche al pari delle auto Euro 6”. Lo dice Dario Chinnici, vicepresidente della Terza circoscrizione.
“L’annunciata approvazione delle nuove Ztl che di fatto ingabbieranno una parte notevole della città di Palermo, oltre il centro storico, e la proposta di Amat di un canone di 120 euro per tutti, annuncia una stagione di lacrime e sangue per i palermitani – dichiara Maurizio Li Muli, Consigliere del Pd della Quinta circoscrizione – il dubbio, più che fondato, è che i 30 milioni di euro, previsti da Amat quali ricavi dalle Ztl servano a evitare il fallimento della stessa azienda che già ora viaggia con un bilancio disastroso per colpa di una gestione fallimentare in tema di vendita dei biglietti, controlli sul portoghesismo, automezzi guasti e perennemente in ritardo e dei mancati trasferimenti regionali che assommano a decine di milioni annui. A tale stato di grave difficoltà c’è da aggiungere le gestione, già prevista in perdita, del Tram. Insomma il Piano Industriale di Amat e l’idea dell’Amministrazione è che il trasporto pubblico, essendo incapaci di farlo pagare a chi ne usufruisce, debbano pagarlo tutti i cittadini. Non si tratta, quindi, di una campagna ambientalista contro lo smog o per liberare il centro dalle auto, o per facilitare e incrementare l’uso del mezzo pubblico, ma solo di una campagna di tassazione che mira a far circolare tutti pagando. Ritengo questa proposta assolutamente contraria a ogni logica di buona amministrazione e, nel contesto sociale gravissimo in cui ci troviamo, anche paradossale. Nel contempo, riguardo l’Amat, c’è da chiedersi se è il caso di assegnare alla stessa la gestione già prevista in perdita del Tram o se non sarebbe il caso di appaltare tale servizio a società private, sempre che ci sia qualcuno interessato, per lo meno saremmo certi di non dover ripianare anche questo debito”.
“In consiglio comunale non penso ci sia nessuno che accetterà la tariffa dei 120 euro, peraltro campata in aria – dice il capogruppo Fi Giulio Tantillo – forse su questo aspetto sarebbe opportuno che l’amministrazione apportasse qualche modifica. Non esiste però più un dialogo fra il consiglio e l’amministrazione, loro propongono e ritengono che il consiglio debba limitarsi a mettere un timbro sugli atti. O cambiano atteggiamento o le opposizioni reagiranno”.
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10 Ottobre 2015, 17:25