26 Marzo 2019, 06:12
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PALERMO – “Una delle prime richieste che ho avuto è l’estensione della Ztl di notte, così come mi hanno chiesto nuove pedonalizzazioni, una cosa impensabile quando nel 2014 ho iniziato a occuparmi di Mobilità. A dimostrazione che in pochi anni Palermo è cambiata e questi processi vanno resi irreversibili in vista del 2022”. Dopo un anno e mezzo passato a Sala delle Lapidi, Giusto Catania è tornato in giunta: il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, lo ha richiamato a occuparsi di traffico, ma stavolta anche di Urbanistica e Ambiente e quindi rifiuti. Deleghe di peso, ma su cui il leader di Sinistra Comune sembra avere già le idee chiare: “In via Roma pensiamo al doppio senso di circolazione e sulla differenziata bisogna incentivare i cittadini, non economicamente ma con i servizi”.
Mobilità, Urbanistica e Ambiente: siete riusciti a ottenere proprio le deleghe che volevate...
“Sinistra Comune ha chiesto queste deleghe insieme perché pensiamo che siano strategiche per rendere irreversibili le trasformazioni di Palermo e anche per questo avverto una grande responsabilità, spero di non deludere le aspettative. Torno in giunta con un compito decisivo: non far tornare indietro la città nel 2022”.
Come lo farà?
“Noi dobbiamo costruire la città ecologica: l’ecologia non è più un tema da salotto o da accademia e lo ha dimostrato la grande manifestazioni dei ragazzi di qualche giorno fa in tutta Italia. C’è un salto di qualità nella consapevolezza che la città ecologica è necessaria: quando ho iniziato a occuparmi di Mobilità nel 2014 c’erano molte resistenze; oggi, dopo cinque anni, chi mi incontra mi chiede nuove pedonalizzazioni. Istituiremo un laboratorio sulla città sostenibile coordinato da Gianni Silvestrini per coinvolgere l’Università, le partecipate del Comune, gli uffici, le associazioni e realizzare due cose: intercettare finanziamenti extra comunali e aumentare la consapevolezza ecologica della città. Non ci porremo obiettivi vaghi, ma misurabili e dagli effetti immediati: penso a meno automobili, più mezzi pubblici specie per chi si sposta da casa al lavoro o da casa a scuola, aree pedonali e ciclabili, aumento delle energie alternative con i pannelli fotovoltaici, meno rifiuti per strada e un mare più fruibile. Così spiegheremo che la città ecologica riguarda la vivibilità quotidiana di Palermo”.
Ma come si raggiungono obiettivi così ambiziosi?
“Entro il 2022 vogliamo approvare e applicare tutti gli strumenti di pianificazione urbanistica. Penso al Piano di utilizzo del demanio marittimo per la riqualificazione di tutta la costa, da Sferracavallo al parco Libero Grassi di Acqua dei Corsari, con l’abbattimento dell’ecomostro di Sferracavallo, la pedonalizzazione del lungomare di Mondello e l’uso del Teatro del Sole. Ma anche il Piano di zonizzazione acustica per far diminuire l’inquinamento, il Patto dei Sindaci per le energie rinnovabili, il Piano urbano di mobilità sostenibile che è fondamentale per acquisire i finanziamenti del tram che rappresenta contemporaneamente un grande progetto di mobilità e di riqualificazione urbana, e infine il nuovo Piano regolatore della città che servirà concretamente a cambiare il volto di Palermo. Questo servirà a fare in modo che nel 2022 i processi di cambiamento siano irreversibili e per questo sarà fondamentale il confronto continuo con un consiglio comunale che, con l’adozione di questi strumenti, può passare veramente alla storia”.
Consiglio da cui lei si è appena dimesso…
“Questo anno e mezzo in consiglio comunale è stato molto utile perché mi ha consentito di fare un’esperienza che mi ha dato uno sguardo d’insieme sulla città e non parziale, capendo anche meglio le dinamiche d’Aula. Le mie deleghe dovranno avere un rapporto solido con il consiglio comunale, il cui ruolo sarà fondamentale per raggiungere gli obiettivi: le scelte fondamentali che intendo fare da assessore sui trasporti, sui rifiuti e sull’urbanistica avranno bisogno di un confronto costante a Sala delle Lapidi”.
Andiamo sul concreto e partiamo dalla Mobilità…
“Bisogna cominciare a ragionare su nuovi percorsi pedonali e una delle prime questioni è quella dei tre assi principali del centro storico: via Maqueda, via Roma e corso Vittorio Emanuele. Serve un confronto, ma mi sembra chiara la necessità di ampliare le chiusure al traffico: potremmo pensare al doppio senso di circolazione in via Roma, per esempio, così da completare le pedonalizzazioni sugli altri due assi”.
Ma via Roma non dovrebbe diventare pedonale col tram?
“Ma sarà a doppio senso di circolazione anche col tram, quindi andrebbe nella stessa direzione: oggi con autobus e automobili, domani con tram e piste ciclabili”.
E sulla Ztl?
“Una delle prime richieste che mi è pervenuta è proprio di estendere la Ztl di notte ed è un tema su cui ragionare, connettendolo con il potenziamento del trasporto pubblico notturno e con Amat stiamo ragionando proprio su una sperimentazione estiva, così da decongestionare il centro città. Poi procederemo per tappe successive. Altra questione è proteggere gli spazi delle scuole: l’ingresso e l’uscita degli alunni sono caratterizzati da una concentrazione incredibile di automobili che danneggia anzitutto la salute dei nostri figli, in virtù della comodità dei genitori. Aumentano allergie e malattie respiratorie anche per lo smog che gli alunni sono costretti a respirare tutti i giorni quando entrano ed escono da scuola, ecco perché servono delle fasce di protezione dalle automobili. I genitori subiranno un disagio, è chiaro, ma lo faranno per la salute dei propri figli e Palermo deve diventare una città a misura di bambino. Ho chiesto al Provveditore degli Studi Marco Anello di incontrare tutti i dirigenti scolastici della città per lavorare insieme sugli spostamenti casa-scuola, sull’educazione ambientale ma anche sul Piano regolatore, ascoltando i bambini e i ragazzi che sono il futuro ma anche il presente. La città a misura di bambino si costruisce ascoltando i bambini e i ragazzi”.
A proposito di Prg, a che punto siamo?
“Non è ancora pronto, ci sono dei nodi da sciogliere ma l’obiettivo è di farlo viaggiare speditamente avviando subito dopo l’estate il confronto con la città mediante 100 assemblee pubbliche. L’Urbanistica non è solo appannaggio degli esperti, ma tutti devono contribuire a costruire la città”.
E l’idea di una circonvallazione a tre corsie?
“Mi spiace che dopo due anni si parli ancora di un progetto che sarebbe già dovuto divenire realtà, penso che vada ripreso anche per l’indicazione esplicita arrivata dal consiglio comunale”.
Passiamo a Rap e Amat, aziende di cui si occuperà almeno sul piano funzionale…
“Ho avuto già degli incontri con Rap e Amat, due aziende dalle grandissime potenzialità. Amat viene da un processo difficile, da un riallineamento dei conti che è costato decine di milioni di euro, ma queste due società possono offrire molto: bisogna ripensare i loro piani industriali e ridefinire la loro mission. Amat gestirà anche le nuove linee del tram, Rap gestisce la più importante discarica pubblica della Sicilia a Bellolampo: per questo servono nuovi contratti di servizio che garantiranno la pubblicità dei servizi che però va coniugata con l’efficienza, a vantaggio dei cittadini. E’ una sfida difficile, che comprende anche una campagna di comunicazione sui rifiuti: il vero tema non è lo smaltimento, ma una minore produzione dei rifiuti grazie a una nuova sensibilità ecologica. Il riciclaggio, la raccolta differenziata, il riuso non sono un optional ma un obbligo di legge, così come l’eliminazione della plastica: servono percorsi lenti e graduali che però devono partire adesso”.
La differenziata a Palermo è ancora sotto il 20%…
“C’è all’ordine del giorno del consiglio comunale un regolamento dei rifiuti che punta sull’economia circolare, cioè su come i rifiuti possono diventare un valore e qui si inserisce la scelta strategia dei centri comunali di raccolta. Ho fatto già tre riunioni e ho fatto incontrare e parlare uffici che prima si limitavano a scriversi l’un l’altro: con sole tre riunioni abbiamo già individuato 20 aree da trasformare in centri di raccolta. Poi dobbiamo confrontarci con le organizzazioni di categoria: i grandi produttori di rifiuti devono fare la differenziata, oggi le utenze commerciali che lo fanno sono appena 200 ed è impensabile. Un confronto andrà avviato anche con i grandi condomini e andrà accompagnato da una grande campagna di comunicazione. Perché non pensare al “giorno dello sbarazzo”? Una volta al mese puoi recarti in uno di 50 luoghi sparsi per la città e in cui conferire il mobile o l’elettrodomestico di cui ti devi sbarazzare, evitando di abbandonarlo in strada. La responsabilità dei rifiuti non è solo della Rap, ma di tutti i cittadini. Se non lo capiamo, non vinceremo mai”.
Questo sforzo comporterà un aumento della Tari?
“Qui non stiamo parlando di risorse: le aree dei centri comunali di raccolta già ci sono e sono comunali, le campagne di comunicazioni sono un investimento di cui rientri con i buoni risultati. Serve invece un reale coinvolgimento dei cittadini, che vanno anche incentivati: secondo me non economicamente, ma con servizi. Il cittadino che fa la raccolta differenziata deve poter usufruire di biglietti dell’autobus o del tram, di uno sconto in alcuni negozi, deve poter saltare il turno negli uffici. La materia tributaria è più complessa, ci arriveremo ma gradualmente”.
Bellolampo è sempre più satura. Teme una nuova emergenza?
“Intanto sfatiamo un mito: Bellolampo non è solo una discarica, non è una fossa in cui si butta l’immondizia ma è un’industria vera e propria dove i rifiuti si lavorano con attrezzature all’avanguardia e grazie a grandi professionalità. La sesta vasca è prossima alla saturazione e sulla settima la Regione è in ritardo, una cosa incomprensibile, ma è anche vero che far aumentare la differenziata significa allungare la vita della discarica”.
Concludiamo con la politica. Cosa farà la sinistra alle Europee?
“In vista delle Europee lavoriamo a una lista che faccia riferimento alla sinistra europea e che metta insieme Rifondazione, Sinistra Italiana e Possibile: operazione politica che per certi versi assomiglia a quella che a Palermo ha portato alla nascita di Sinistra Comune. Siamo stati un esempio, se ci avessero seguito prima alle Politiche avremmo evitato qualche disastro”.
Si dice che sia pronto a candidarsi a sindaco alle prossime elezioni…
“Il 2022 è ancora lontano, ma il tema non sarà il candidato ma la proposta politica per continuare a governare la città, per questo sento la responsabilità di rendere irreversibile i processi di cui abbiamo parlato. Palermo deve essere, sempre di più, una città inclusiva e accogliente che contemporaneamente sostiene Mediterranea e il mercato del baratto all’Albergheria, che coinvolge tutti e tutte e che si fa carico del superamento delle marginalità sociali”.
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26 Marzo 2019, 06:12