24 Febbraio 2020, 16:36
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PALERMO – Alla vigilia della camera di consiglio del Tar Sicilia prevista per domattina, si scaldano gli animi di sostenitori e ‘nemici’ della Ztl notturna nei weekend. Dopo le difese e i dossier del Comune di Palermo in favore del provvedimento, sospeso il 31 gennaio a poche ore dall’entrata in vigore, arriva la risposta della ricorrente Confcommercio Palermo difesa dall’avvocato Alessandro Dagnino. Entrambe le liste dei pro e dei contro sono lunghe e articolate; domani sarà compito del Tribunale amministrativo regionale districare la matassa a favore dell’associazione di categoria o della giunta del sindaco Leoluca Orlando.
Il Comune considera inammissibile il ricorso perché i ricorrenti non avrebbero dimostrato di essere danneggiati dal provvedimento; non secondo Confcommercio, che invece ribadisce come il provvedimento intacchi in primo luogo i commercianti con attività nell’area oggetto della restrizione, che perderebbero i clienti “in assenza di adeguata implementazione dei mezzi di mobilità alternativa”, ma anche i cittadini proprietari di auto Euro 0, 1, e 2, “che subirebbero la limitazione dell’accesso, non essendo tale limitazione evitabile nemmeno con il pagamento di un pass giornaliero”.
Posizione che l’associazione sostiene attraverso i numeri del Comune stesso: “secondo le statistiche pubblicate dal Comune di Palermo – si legge nella memoria – su un numero complessivo di autoveicoli circolanti a Palermo di 388.986 unità, il 13,2% è classificato Euro 0, il 3,5% Euro 1 e il 12,4% Euro 2. Ne consegue che il provvedimento qui impugnato inibisce in modo assoluto la circolazione a ben il 29,1% del parco auto circolante a Palermo, pari a 113.195 auto. La restante parte delle auto potrà accedere soltanto pagando il pass giornaliero di 5 euro, mentre solo poche categorie, essenzialmente i residenti e i lavoratori all’interno dell’area, potranno acquistare gli abbonamenti”. Una tale limitazione dei veicoli porterebbe alla “lesione del diritto alla mobilità” e provocherebbe “effetti sulla destinazione funzionale dell’area, che da area a natura mista (residenziale e commerciale) tenderebbe a diventare solo residenziale”.
Nell’impugnare il provvedimento a fine gennaio i ricorrenti avevano inoltre ricordato che il Piano generale traffico urbano del Comune di Palermo è scaduto, il che si dimostrerebbe cruciale: secondo il legale di Confcommercio “se il Pgtu scaduto resta valido ma inefficace, la conseguenza giuridica è che dopo la scadenza restano in vigore le misure già adottate (nel caso di specie, ad esempio, la Ztl diurna) ma certamente non possono istituirsi nuove misure o apportarsi modifiche significative a quelle già esistenti senza l’aggiornamento del piano generale. Ne consegue che a Pgtu scaduto non può essere adottata” la misura della Ztl di notte nei fine settimana. “Peraltro – continua la memoria – nessuna difesa sembra spiegare le altre parti sul rilievo, pure formulato in ricorso, per il quale il Pgtu vigente non è soltanto formalmente scaduto ma anche sostanzialmente obsoleto, perché non contempla gli importanti interventi che sono stati successivamente adottati nel campo della viabilità, come ad esempio il Tram, né i noti cantieri che tanto impatto negativo stanno avendo sulla circolazione e sulla fruibilità delle strade pubbliche”.
Repliche anche alle mosse più recenti del Comune, che ha prodotto un dossier che proverebbe l’eccessivo inquinamento acustico e dell’aria in alcune strade oggetto della Ztl notturna. Quanto alle rilevazioni acustiche, per Confcommercio e Dagnino sarebbero “avvenute senza previa calibrazione del fonometro, obbligatoria”, ma non solo: viene contestato anche che “tali rilevazioni sono peraltro state eseguite nelle vie Candelai, Spirito Santo, Divisi e Monteleone, nelle quali il traffico non è certamente l’unica sorgente di rumore, dovendo anche considerarsi il rumore dovuto all’assembramento di persone-consumatori (che è insopprimibile tramite lo strumento della Ztl notturna a pagamento, non essendo possibile utilizzare tale misura per ridurre il flusso di persone, ma soltanto per mutare gli strumenti di mobilità dei quali esse si servono”. Sotto la lente anche i rilievi sulla qualità dell’aria: “emerge che la concentrazione di agenti inquinanti è sempre risultata inferiore ai valori limite, che i dati sono spesso illeggibili e che sono riferiti a tempi troppo brevi per essere ritenuti attendibili”.
Confcommercio Palermo continua la sua battaglia anche sulla sostituzione dei veicoli privati con mezzi pubblici idonei da parte dell’amministrazione, ritenuta inadeguata e priva di dati concreti ex ante. D’altro canto l’Amat e il Comune hanno presentato un piano di potenziamento della linea 101 notturna e un documento dal titolo ‘Il trasporto pubblico a servizio della Ztl notturna’, che però i ricorrenti considerano “elementi istruttori non presi affatto in considerazione negli atti impugnati ed evidentemente costruiti ex post”: il primo non presenterebbe data ma non è comunque stato impugnato, mentre il secondo è stato prodotto questo mese e quindi successivamente al giorno del ricorso, ovvero il 30 gennaio scorso.
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24 Febbraio 2020, 16:36