"Qualcuno vuole usare il Pd | attraverso le primarie" - Live Sicilia

“Qualcuno vuole usare il Pd | attraverso le primarie”

Antonello Cracolici a Livesicilia
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4 min di lettura

Onorevole Cracolici, i deputati Maira, Dina e Cascio dicono che Cuffaro fece votare per Lupo alle primarie.
“Purtroppo se c’era bisogno di una conferma, è arrivata. La gente pensa di usare questo mio Pd attraverso le primarie. Purtroppo le primarie questo rischio ce l’hanno. Poi io non so se è vero quanto affermano alcuni deputati del Pid, e sinceramente stento a crederlo. Anche perché, se non erro, Maira proviene da Caltanissetta, e proprio in quella provincia Lupo arrivò terzo su tre candidati in lizza. Dunque o Maira è davvero così scarso, o questa mobilitazione in favore di Lupo non è stata così larga. Ciò non toglie che le primarie così come sono congegnate sono soltanto un bagno di ipocrisia”.

Dunque l’impostazione delle primarie andrebbe modificata? In che modo?
“Con l’istituzione di un albo degli elettori del Pd, per esempio. Una cosa è certa, le primarie in qualche modo vanno regolate. Guardiamo il dato dei comuni di Enna: 6500 votanti alle primarie a fronte di circa 20.000 elettori del Pd. Sono percentuali troppo alte, in tutti i Paesi in cui si fanno le primarie l’affluenza non supera mai il 20% degli elettori. In Sicilia c’è sicuramente un’anomalia che, attenzione, va oltre le intenzioni del partito, non sto accusando nessuno. La cosa che più mi ferisce di come abbiamo ridotto questo Pd è che molta di questa gente che, pur appartenendo ad altre parrocchie politiche vota alle primarie, poi si vanta pure di averci presi in giro. Il Pd è un partito senza padroni, ma non può trascendere nell’anarchia. La democrazia senza decisioni è una cosa che fa male. Certo, sarei curioso di sapere chi del Pd avrebbe chiesto a Cuffaro di far votare alle primarie. Sarebbe un gesto di una gravità assoluta. Le primarie in Sicilia stanno diventando una barzelletta”.

Che aria tira dentro il Pd?
“Un’aria che si vuole rendere irrespirabile. Dentro il partito c’è una maggioranza larga che ha deciso di mettere all’angolo il centrodestra e c’è riuscita. Questo sommovimento forse ne ha impauriti molti, anche dentro il partito, che avrebbero preferito restare all’opposizione e accontentarsi ogni tanto di una fettina di salame. Fare l’opposizione non deve essere una meta. Vede, non essendo figlio d’arte, sono cresciuto militando nel partito sin da ragazzino, tra i manifesti da affiggere e le campagne elettorali. C’era un manifesto in particolare, lo chiamavamo l’elefante, perché era più grande degli altri. Ritraeva la falce e il martello. Sotto si leggeva ‘Vota Comunista’ e più in basso, più piccolo, ‘Dai più forza all’opposizione’. Ecco, quello era il periodo in cui tutti sapevamo che comunque fossero andate le elezioni, la Dc avrebbe governato e il Pci sarebbe stato all’opposizione. Ma quella era la Prima Repubblica, c’era il muro di Berlino e il mondo era diviso in due. Oggi non è più così e non si può pensare di stare sempre all’opposizione. Piaccia o no, oggi il centrodestra in Italia sta saltando  e il Pd non può stare alla finestra”.

Idv ha lanciato il referendum del centrosinistra, Sinistra e libertà e Rifondazione hanno già aderito. Cosa farà il Pd?
“Orlando e compagni dovrebbero ricordarsi che loro sono un pezzettino del centrosinistra, non sono il centrosinistra. Non esiste un centrosinistra senza il Pd. Ora, quando e se il Pd vorrà organizzare un referendum, allora magari parteciperà anche Idv”.

Dunque non ci sarà una vostra adesione?
“Ma stiamo scherzando? Sarebbe ora di smetterla co la storiella del partito dei puri e duri che puntano il dito contro gli altri. Il partito di Orlando e Di Pietro è il partito dell’ascensore, dove non si sa mai chi sale e chi scende, com’è successo al Comune di Palermo o nel caso di Scilipoti. È come se ci fosse un autobus guidato da Orlando, su cui la gente sale finché gli fa comodo e scende quando trova una fermata più convincente”.

A proposito di Orlando, ieri ha detto che questo Pd ha perso la faccia.
“Gli rispondo soltanto che abbiamo una bella faccia e che alla nostra faccia ci teniamo. È la stessa faccia che avevamo quando abbiamo sostenuto lui a sindaco di Palermo, nonostante il suo essere un democristiano. E allora abbiamo avuto ragione e abbiamo spaccato la Dc”.

Non si parla più di elezioni anticipate, eppure il dibattito sulle primarie di Palermo è sempre più acceso.
“Siete voi che lo accendete! Non si voterà prima del 2012 e qui intanto si fanno progetti. Ma siamo alla estemporaneità, non c’è regia, coordinamento. Io credo che prima bisogna costruire alleanze, poi avere un programma politico condiviso e solo per ultimo scegliere i nomi”.

Antonello Cracolici sogna di fare il sindaco da grande?
“Io la sera quando mi addormento forse sogno, ma la mattina non me lo ricordo mai”.


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