"Va specificato meglio l'emendamento"| Le telefonate fra Romano e Lapis - Live Sicilia

“Va specificato meglio l’emendamento”| Le telefonate fra Romano e Lapis

LE INTERCETTAZIONI
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Gli scambi di favore e le consegne di denaro tra i protagonisti dell’inchiesta in cui è coinvolto il ministro Saverio Romano sono ricostruiti dal gip Piergiorgio Morosini attraverso le intercettazioni trasmesse alla Camera. Da quella del 3 dicembre 2003 prende il via uno degli episodi contestati al leader dei Responsabili.

Romano viene cercato dal tributarista Gianni Lapis, prestanome di Massimo Ciancimino nella società “Gas”. Lapis è in contatto con il gruppo dirigente dell’Udc della Sicilia, tra cui Totò Cuffaro e Salvatore Cintola. E’ interessato all’approvazione di un emendamento alla finanziaria che estende alle società di metanizzazione private i benefici fiscali previste per quelle pubbliche.

Lapis: State ritirando tutti quanti gli emendamenti dalla finanziaria?

Romano: No, solo quelli del governo.

Lapis: Sembra (che un emendamento) sia stato presentato per conto delle municipalizzate per il metano… Non dovrebbe interessare il settore privato… Dovreste integrarlo… Va specificato meglio questo emendamento.

Romano: Fai una cosa, mandami un fax. Al numero di Roma 06…”.

Per il gip si tratta di una conversazione di grande rilevanza: dimostrerebbe la disponibilità di Romano e del gruppo siciliano dell’Udc a favorire gli interessi della “Gas”. In quei giorni va in porto la vendita della società a un gruppo spagnolo. Romano e gli altri avrebbero avuto nell’operazione una parte decisiva e per questo sarebbero stati “compensati”. Le fasi di consegna del denaro vengono ricostruite attraverso le intercettazioni. La giornata cruciale é quella del 18 gennaio 2004. Si incrociano varie telefonate. Risulta che Cuffaro e Cintola sono nello studio di Lapis.

Il 20 gennaio Cintola dice a Lapis: “Sono innamorato pazzo di te”. Sono espressioni affettuose che si aggiungono ad altre (“Ti voglio bene”, “Bacini, bacini”). Il 10 febbraio Lapis chiede un incontro a Romano. Il 28 convoca Cintola nel suo studio e gli chiede di fare venire anche il ministro che però non può: la maglie ha avuto un incidente mentre sciava. L’incontro avverrà a marzo. E in quella occasione, secondo l’accusa, il ministro avrebbe ricevuto una tranche delle “mazzette”.


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