"S" svela i segreti |dell'aeroporto incompiuto - Live Sicilia

“S” svela i segreti |dell’aeroporto incompiuto

Cinque anni dopo l'inaugurazione, l'aeroporto sorto nella ex base Nato è ancora chiuso. La procura di Ragusa ha aperto un fascicolo e la guardia di finanza sta indagando sulla progettazione milionaria della struttura. I segreti dell'inchiesta nel nuovo numero di "S".

Dieci anni di convenzioni, comunicati stampa e inaugurazioni attendono al centro della piana di Comiso. Qui la grande torre di controllo realizzata dalla Cfc di Salvatore Ferlito vigila su erbacce, rovi e piccioni che si contendono ogni centimetro disponibile. Trasformare la vecchia base Nato in “aeroporto internazionale” è costato 46 milioni, sono state necessarie tre varianti e al momento lo scalo ha cambiato due nomi: Vincenzo Magliocco, aviatore fascista, e Pio La Torre, dirigente comunista ammazzato dalla mafia. Per evitare di sbagliare, però, nelle segnaletiche che collegano le lande ragusane – delimitate da pietra bianca lucente – con lo scalo abbandonato, accanto alla freccia che indica la direzione da seguire, è scritto sempre e solo “aeroporto”. Senza nomi né cognomi.
E non è poco se su questo ammasso di cemento, vetro e acciaio si giocano gli equilibri della campagna elettorale per le Regionali. Nel 2007 Massimo D’Alema è atterrato con un Airbus presidenziale a Comiso per ricordare La Torre facendo visita allo scalo, cinque anni dopo Rosario Crocetta, dopo aver ufficializzato la propria candidatura a presidente della Regione, è volato a Roma per protestare contro la mancata apertura
dello scalo. Angelino Alfano, dal canto suo, ha chiuso la campagna elettorale per il Comune di Ragusa nel 2011 assicurando l’impegno dell’intero Pdl, poi è tornato a Roma passando da Palermo e nulla è cambiato.
Peggio ancora Raffaele Lombardo: da quattro anni è impegnato in una gimkana tra le promesse mai mantenute e gli editoriali al vetriolo delle testate dirette da Mario Ciancio, socio di riferimento della società che gestisce l’aeroporto fantasma.
Ma cosa si nasconde dietro lo scontro che infuoca l’aeroporto di Comiso? Il nuovo numero di “S”, in edicola da domani, racconta i retroscena dell’inchiesta della guardia di finanza, che ha messo nel mirino l’eterna incompiuta dei trasporti siciliani: sotto la lente di ingradimento della procura, infatti, sono finite le procedure che in 5 anni hanno fatto salire i costi da 23 a 28 milioni.


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