"Chi sono gli assessori ascari | Aiello vuole i voti dei forestali" - Live Sicilia

“Chi sono gli assessori ascari | Aiello vuole i voti dei forestali”

L'assessore Vecchio continua nella sua opera di picconatore. All'inaugurazione del comitato elettorale catanese di Rosario Crocetta se la prende con gli "ascari". E con l'assessore Aiello.

L’assessore Vecchio torna alla carica, durante l’inaugurazione del comitato elettorale catanese di Rosario Crocetta. Vecchio sostiene che “se Massimo Russo andasse via dalla giunta regionale sarebbe il tracollo completo e la vittoria assoluta degli assessori ascari che badano solo alla campagna elettorale e ai clienti da conquistare”. L’assessore regionale alle Infrastrutture risponde anche agli attacchi del collega di giunta con delega all’agricoltura Francesco Aiello. Vecchio lo definisce “poveraccio” e aggiunge: “Aiello sostiene che a Vittoria ci sono tre rossi: il cerasuolo di Vittoria, ma non è un rosso, il pomodoro di Pachino, ma non è un rosso e poi Ciccio Aiello l’ultimo vecchio stantio rosso di Vittoria. Orgogliosamente – aggiunge Vecchio riferendosi ad Aiello – si professa comunista, ma il suo tipo di gestione della politica è da comunista? Lui sta girando da due mesi casa per casa a cercare voti dai forestali, lui ha voluto assumere questi forestali assolutamente a condizione che gli dessero il voto, senza un programma né un progetto, e per questo rischiano di essere sfruttati in cambio della miseria che gli diamo, senza un programma e senza un progetto”.

Secondo Vecchio, Aiello starebbe puntando sulla raccolta del consenso dei 27 mila forestali con rispettivi familiari. “Vi sembra corretto? – insiste l’assessore regionale alle Infrastrutture – i forestali sono persone che hanno il diritto ad avere un posto di lavoro ma con un programma e un progetto serio, non mettendoli lì a spegnere gli incendi che qualcuno di loro ha pure provocato. Perché è chiaro che l’86% degli incendi sono di natura dolosa”. Vecchio ribadisce che la lettera a Russo “voleva essere una pietra nello stagno di quest’amministrazione regionale che negli ultimi rantoli sta cercando di sfruttare al massimo la capacità di raccogliere voto clientelare. Io non ci sto, non ho mai chiesto voti a nessuno, né devo chiedere voti. Sono entrato alla Regione per la speranza e il desiderio di fare un po’ di amministrazione, ma i condizionamenti sono troppo forti”.

“Non mi dimetto – conclude Vecchio – perché i soggetti come Aiello sarebbero contenti, avrebbero campo libero, invece sono lì a presidiare, a contrastarli”. Quindi rimarrà sino all’ultimo giorno? “Sino al giorno dopo dell’ultimo giorno”.


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